AS Roma

Che festa per la Roma affaticata: col Cannes finisce 3-0

A segno El Shaarawy, Dovbyk e Ferguson ma le gambe ancora non vanno. E Gasperini resta in silenzio

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
01 Agosto 2025 - 06:00

Quarta vittoria nelle amichevoli prestagionali della Roma, e quarto clean sheet, si potrebbe aggiungere per amor di verità e per gli amanti delle statistiche, ma di sicuro il livello degli avversari ha influito sul buon esito numerico di questi primi confronti, anche se non sempre le prestazioni sono state brillanti. Come ieri, appunto. Ma al Tre Fontane (per la prima partita vera, ancorché amichevole, della Roma dell’epoca moderna di questo affascinante e storico stadiolo, quindi dal 2018) è stata comunque una festa a prescindere dal 3-0 finale, dalle reti di El Shaarawy, Dovbyk e Ferguson e dalle prestazioni dei singoli giocatori. Festa per tutti, prima, durante e dopo, eppure il volto di Gasperini non si è mai disteso per tutto il pomeriggio, un po’ per il sole feroce puntato contro, un po’ perché non può aver certo visto (ancora) la Roma dei suoi sogni. Con Dybala e Pellegrini a guardare dalla panchina.

E sì perché forse per il grancaldo, o per le gambe imballate (i giocatori si erano allenati ieri mattina e mercoledì c’è stata doppia seduta), o persino per la malizia tattica del Cannes, un avversario che sembrava aver studiato il modo per sottrarsi alle marcature personalizzate della Roma con un 433 fatto di movimenti e rotazioni incessanti tra terzini, centrocampisti e attaccanti esterni, in ogni caso la squadra di Gasperini ha camminato davvero su bassi regimi, con un gol in apertura di El Shaarawy (3’) e in chiusura dei tempi di Dovbyk (43’ pt) e Ferguson (43’ st). Le prime due reti sono stati gli estremi di una frazione di gioco poco produttiva per il tecnico, piuttosto seccato in panchina anche per il sole alto piantato proprio sulla sua faccia. I gol sono arrivati semplici: il primo su un fallo laterale lungo di Hermoso verso il Faraone che, già in buona posizione, si è fatto aiutare da uno splendido stop a tagliare fuori l’avversario e da una chiusura in diagonale con chirurgica precisione all’angolino. Il secondo è stato invece conseguenza di una bella verticale di Cristante su Baldanzi, capace con una carezza di sinistro di spostare leggermente il pallone verso lo stesso El Shaarawy che si è buttato verso il portiere, per poi seccarlo spostando il pallone verso l’accorrente Dovbyk che a porta vuota ha segnato il suo primo gol stagionale. In mezzo si è apprezzato a lungo soprattutto il Cannes, terza squadra di famiglia dopo Roma ed Everton (che si affronteranno il prossimo 9 agosto), con il suo 433 iperdinamico, con posizioni spesso mutevoli epperò la tecnica approssimativa che si può trovare in una quarta serie francese.  L’altro gol è arrivato nel finale di partita, grazie a un bel controllo volante di petto di Angeliño e al suo assist intelligente per Ferguson che ha piazzato il suo destro diagonale aprendo il piattone sull’uscita del portiere. 

Nel primo tempo Gasp aveva scelto una squadra infarcita di seconde linee, con Vasquez in porta per l’affaticamento muscolare accusato da Svilar nel riscaldamento, Celik, Ndicka e Hermoso in difesa, Rensch, Cristante, El Aynaoui e Salah-Eddine in mezzo al campo, Baldanzi ed El Shaarawy alle spalle di Dovbyk, messo in campo un po’ a sorpresa dopo l’infortunio che lo aveva tenuto fuori nelle tre precedenti amichevoli. Ad inizio ripresa sono rimasti in campo solo in quattro: il portiere, praticamente mai seriamente impegnato, se non su una conclusione ravvicinata sull’unico buco difensivo della ripresa, Celik, Hermoso ed El Shaarawy, rimasto quindi capitano (poi la fascia è toccata a Mancini). Dentro subito Mancini al posto di Ndicka, tutta la mediana con Wesley all’esordio, Pisilli per la prima volta in mezzo (in precedenza Gasp lo aveva schierato in trequarti), Koné ed Angeliño, e davanti Soulé col Faraone alle spalle di Ferguson. In cronaca nel primo tempo vanno segnalati un destro diagonale fuori di poco di El Shaarawy, una parata di Vanni ancora sul Faraone, una traversa sempre di Stephan con un bel destro a giro e un gol sbagliato a pallonetto da Dovbyk, liberato da un altro fallo laterale lungo a sinistra, stavolta di Salah-Eddine (questo l’unico gesto apprezzabile dell’olandese, timido come il suo connazionale Rensch dall’altra parte: e se era un test per la loro affidabilità forse l’hanno fallito). Nella ripresa Angeliño si è subito messo in evidenza (assist per l’immancabile El Shaarawy, fermato dal portiere), ma poi hanno prevalso il caldo e la fatica e la partita si è subito spenta. Al 12’ Gasp ha inserito anche Reale, Kumbulla e Cherubini al posto dei tre reduci, mentre il pubblico si è infiammato presto per un paio di iniziative di Wesley, che però poi ha fallito due controlli facili e l’atmosfera si è fatta più tranquilla. Poi ha prevalso pure la voglia di fare accademia, con Koné che ha provato una sorta di veronica dal dischetto del rigore perdendo il possesso e con Ferguson che ha cercato il gol di tacco su assist di Soulé. Wesley ha chiesto all’arbitro un rigore per un lieve contatto con un avversario e poi Ferguson ha chiuso i giochi segnando il sesto gol in tre partite e dando il via alla festa finale. Con Gasperini in testa al gruppo. E alla fine ha preferito non parlare. C’è ancora tanto lavoro da fare.

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