AS Roma

Segnali della Roma da Gasp: è 1-0 contro il Kaiserslautern

In Germania decide il gol di Ferguson. Pressioni, verticalità e idee: prime tracce convincenti

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
27 Luglio 2025 - 06:00

La Roma ha superato il primo vero test prestagionale. Ha battuto 1-0 il Kaiserslautern al Fritz-Walter Stadion davanti a oltre 1.000 romanisti, mostrando i primi segnali davvero gasperiniani, a meno di un mese dall’inizio del campionato. Nel calcio d’agosto (o quasi in questo caso), le indicazioni del campo sono da “prendere con le pinze” anche in relazione al valore degli avversari: il divario tecnico tra la squadra di Serie B tedesca e i giallorossi è evidente, ma il Kaiserslautern era all’ultima amichevole prestagionale, ha messo in campo tanta fisicità (anche troppa) e soprattutto nella ripresa ha provato anche a rendersi pericoloso. In ogni caso, il ritmo l’ha dettato la Roma dall’inizio alla fine partendo dal rodato 3-4-2-1 con Celik nei tre di difesa e Rensch a tutta fascia, con Cristante a impostare e Koné a fare la lotta in mediana e Ferguson da centravanti. Inizialmente il ritmo non è stato altissimo, ma da subito i giallorossi hanno cercato di mantenere il centrocampo il più alto possibile, marcando a uomo senza il pallone e cercando una gestione rapida e verticale del possesso, con tanto movimento e voglia di proporsi per giocare. Il primo e unico gol della partita è nato proprio dalla pressione alta perché con la complicità del farraginoso possesso del Kaiserslautern, al 16’ il portiere Krahl è andato in difficoltà con la palla tra i piedi e Ferguson l’ha punito rubandogliela per poi depositarla in porta.

Con il gol e il passare dei minuti la Roma ha cominciato a girare meglio anche dal punto di vista offensivo, con tanti spunti degli esterni, persino i centrali difensivi pronti a farsi vedere in avanti e soprattutto i due trequartisti hanno iniziato a convergere. Particolarmente “in ritmo” Soulé che riceveva sull’esterno (più largo di Pisilli sul lato opposto) e dribblava verso il centro trovando gli appoggi dei compagni per arrivare a calciare o rifinire. Nei primi 45’ un solo gol ma almeno altre tre nitide occasioni create dai giallorossi senza concedere praticamente nulla, con una formazione rimasta invariata negli interpreti fino al 60’. Poi sono iniziati i cambi e qualche esperimento di Gasperini, come il 3-4-1-2 con Soulé da trequartista alle spalle dei subentrati El Shaarawy e Cherubini. Dentro anche Hermoso  nei tre di difesa, parso aggressivo e volenteroso seppur non precisissimo in fase di impostazione. Bene anche Ndicka, pericoloso persino in attacco dopo un gran dribbling nell’area avversaria al 52’. Al 60’ la prima piccola distrazione dietro ha portato Prtajin a colpire di testa nell’area di Svilar senza però trovare lo specchio mentre al 71’ Darboe, entrato nella seconda e più ampia girandola dei cambi, ha colpito un palo dopo una rapida ripartenza romanista calciando dal limite dell’area. Dei nuovi è entrato anche El-Aynaoui, ammonito poco dopo l’ingresso e non eccellente in marcatura, ma anche lui propositivo in avanti. Alla fine, l’unico ad aver giocato 90’ è Celik, Baldanzi l’unico  di movimento a non entrare (affaticamento muscolare) e la Roma ha dato prova che in questo periodo di allenamenti più di qualcosa è stato assimilato. L’identità di cui Gasperini ha parlato sta nell’idea comune di pressione e verticalità che si è vista per quasi tutti i 90’, nel lavoro codificato dei singoli ruoli come l’ala pronta a convergere, l’elastica marcatura a uomo o il centrale di difesa in proiezione offensiva. Con Pellegrini indisponibile la fascia da capitano è andata a sul braccio di Cristante, probabilmente perché quello con più presenze e con più anni di militanza. Significativo che dopo di lui sia toccata a El Shaarawy.

Dopo la gara la Roma è rientrata nella Capitale, ora due giorni liberi prima di riprendere martedì pomeriggio per il prossimo test, che dovrà dare nuovi segnali.

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