Il racconto della stagione 2024-25: a Bilbao svanisce il sogno
Dopo 4 semifinali, si va fuori agli ottavi. Ci elimina l’Athletic, che aveva anche bagnato l’esordio

(GETTY IMAGES)
La stagione appena conclusa verrà ricordata come una sorta di grande contenitore che ha idealmente racchiuso gli stati d’animo che si possono provare in anni calcistici diversi. Dalla rabbia e stupore per l’esonero di De Rossi, alla malinconia e paura per l’andamento a dir poco deludente della gestione Juric, alla speranza con l’annuncio di Ranieri e la consapevolezza che la barca avesse ritrovato finalmente il suo mare e sarebbe arrivata in porto, ad un solo punto, tra l’altro, dall’attracco principale: quello della qualificazione in Champions League. La 2024/2025 però è stata anche quella del grande rammarico per il rendimento giallorosso nelle coppe, soprattutto se confrontato in Europa col cammino degli anni appena trascorsi.
Che rischio
Il debutto nella competizione continentale è in casa col Bilbao. È anche la seconda partita di Juric e i giallorossi vanno in vantaggio con Dovbyk. Il pareggio basco all’85’ getta però nello sconforto un ambiente già provato per l’esonero choc di De Rossi. La seconda giornata del nuovo format vede la squadra impegnata sul campo dell’Elfsborg, dove si rimedia una brutta sconfitta. A fine match, Juric sembra comunque fiducioso: «Il risultato è negativo ma sul piano del gioco ho visto passi in avanti enormi. Vanno curati i particolari». Che il clima non sia dei migliori lo si capisce ancora di più dalle parole del croato alla vigilia del match con la Dynamo Kiev: «In questo momento non abbiamo una mentalità vincente. Nelle ultime diciassette partite, questa squadra ne ha vinte tre: due con me nelle ultime sei e una con De Rossi. Questa non è una mentalità da Roma. Qui abbiamo tutte le condizioni per lavorare, il resto sono tutte scuse, bisogna cambiare registro». Il rigore trasformato da Dovbyk regala la prima vittoria, ma le problematiche sono ancora ben lontane dall’essere risolte. Il 7 novembre è in programma la trasferta belga sul campo dell’Union Saint-Gilloise: la posizione di Juric è a dir poco in bilico, anzi, la sensazione è che sia ormai a un passo dall’esonero. Mancini porta in vantaggio i suoi, ma al 77’ Mac Allister pareggia e Svilar evita guai peggiori nel finale. Il prossimo impegno è a Londra, dove si va a sfidare il Tottenham con un altro allenatore: Claudio Ranieri. La prestazione e soprattutto il pareggio ottenuto grazie al gol finale di Hummels regala una fiducia che risulterà fondamentale per il prosieguo della stagione. Il 12 dicembre è invece la volta della sfida al Braga: i portoghesi vengono schiantati per 3-0 in quella che rimane, per distacco, la miglior prestazione dei giallorossi in questa prima parte del torneo. In gol oltre a Pellegrini anche Hermoso e Saud. Un entusiasmo spezzato dalla brutta prestazione nella trasferta olandese contro l’Az Alkmaar quasi un mese dopo: vincendo i giallorossi potrebbero anche accedere direttamente agli ottavi, la sconfitta invece li condanna a vincere nell’ultima gara per sperare nel play off. Una situazione che Sir Claudio non gradisce, tanto da esternare tutta la sua amarezza al termine della sfida: «Siamo fatti male. Evidentemente non siamo furbi, facciamo errori veramente incredibili». Alla successiva con l’Eintracht Francoforte, la spinta dell’Olimpico risulta decisiva nel 2-0 firmato Angeliño e Shomurodov, che consente di accedere al playoff contro il Porto.
Amarezza basca
Il 13 febbraio, al “Do Dragao”, va in scena il primo atto. Celik porta in vantaggio i giallorossi che dominano il match, ma incassano la rete di Moura al 67’, per poi rimanere in dieci dopo l’espulsione di Cristante. Nonostante questo, la squadra resiste senza subire altri gol. Tutto è rimandato alll’Olimpico, ma a fine gara Ranieri se la prende con la direzione del tedesco Stieler: «In occasione del loro gol avevamo chiesto il cambio. Il guardalinee lo sapeva ma nessuno ha fermato il gioco. Mi rivolgo a Rosetti (designatore Uefa, ndr), persona integerrima e onesta. Come fa a mandare a Oporto un arbitro che in 21 partite ha visto 12 successi per la squadra di casa e 9 pareggi? Stieler stava aspettando qualcosa nella nostra area per fargliela vincere. Avevo chiesto ai miei di non protestare: 8 ammoniti e un espulso, qualcuno ci sarà stato ma non si può irretire in questa maniera. Non volevo che i ragazzi lo andassero a salutare, non lo meritava». Una settimana dopo, è di nuovo faccia a faccia, stavolta decisivo. La partita inizia nel peggiore dei modi: i portoghesi vanno avanti con Omorodion ma poi sale in cattedra Dybala, autore di una meravigliosa doppietta in quattro minuti. Il Porto rimane in dieci per l’espulsione di Eustaquio al 50’. Pisilli fa tris all’83’ ma c’è un po’ da tremare per l’autogol di Rensch al 95’ che riporta in gara gli ospiti. Il triplice fischio di Letexier regala il biglietto per gli ottavi in cui si potrebbe incontrare anche la Lazio ma l’urna di Nyon, all’indomani, darà il suo verdetto: niente derby, è di nuovo Bilbao. Quello del 6 marzo contro i baschi è soltanto un semplice match di andata di un turno ancora molto lontano da una finale, eppure i tifosi romanisti lo vivono come fosse decisivo per alzare il trofeo: già molto prima del fischio d’inizio, lo stadio offre un colpo d’occhio fantastico con un grande sventolio di bandiere giallorosse. La partita è combattuta e dopo essere andati sotto al 50’ si riesce a pareggiare con Angelino al 66’. Come nelle partite di basket però, c’è ancora la possibilità di fare il punto decisivo prima della sirena, un’occasione che Shomurodov non si lascerà sfuggire, dando vita così ad uno dei boati stagionali più belli. Sette giorni più tardi, la Roma scende in campo al San Mames. Dopo appena dieci minuti però, Hummels regala il pallone agli avversari nella metà campo giallorossa e per rimediare al grave errore tenta la scivolata su Sannadi: per Turpin è rosso diretto. Una decisione che lascia molti dubbi vista la lontananza dall’area, ma anche la netta sensazione che il pallone abbia cambiato direzione e che quindi l’ex Dortmund abbia colpito la sfera e non le gambe. L’inferiorità numerica condiziona, per non dire indirizza, la sfida che vedrà vincitori i padroni di casa per 3-1. La Roma è fuori e se nell’immediato post match Ranieri sembra accogliere la decisione di Turpin, pochi giorni dopo cambierà copinione: «Avevo visto le immagini dal telefonino, non avevo visto bene la dinamica. Non ci sono tutti e quattro i parametri per dire che sia una chiara occasione da gol. Io credo che sia stato un po’ severo, poteva dare il giallo. In un Bayern-Real Madrid dopo 10’ avrebbe dato il giallo e nessuno si sarebbe scandalizzato. Questo è quello che penso. Io Turpin lo vorrei sempre, ma questo è il calcio, non facciamo vittimismo e andiamo avanti».
Dura l’ex
Ancora più amara l’avventura nella coppa nazionale. Dopo il successo agli ottavi contro la Sampdoria per 4-1, la Roma è chiamata ad affrontare il Milan a San Siro per i quarti di finale. Come prevede da anni la discutibile formula della Coppa Italia, anche questo turno è in gara secca. I giallorossi sembrano però arrivarci un po’ meglio del Milan che ha sì vinto la Supercoppa contro l’Inter ma è comunque alle prese con un fresco cambio di allenatore. La prestazione è forse una delle peggiori stagionali: la doppietta di Abraham e la prima rete italiana di Joao Felix tolgono alla Roma la possibilità di accedere alla semifinale.
7/continua
Puntate precedenti: 2 giugno, 15 giugno, 21 giugno, 23 giugno, 7 luglio, 10 luglio
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