Stake sfuma, la Roma a caccia di nuovi accordi
La società di betting era pronta a pagare 6 milioni per comparire sulla manica

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Per i puristi dell’estetica calcistica e romanista, la maglia rossa, senza marchi al centro, non può che far piacere, ma al bilancio della società un po’ meno. Dopo due anni passati con Riyadh Season e il suo contratto come main sponsor, portato da Lina Souloukou (ha fatto anche cose buone), da 25 milioni totali, ieri la Roma ha presentato il nuovo home kit firmato Adidas per la stagione 2025/26 senza traccia di sponsor, se non per quello “interno” sulla schiena, con la catena di alberghi di lusso Auberge Resorts Collection, di proprietà sempre del Friedkin Group.
Un vuoto, quello sulla maglia, che dentro Trigoria stanno provando a colmare. Un accordo, in realtà, era stato praticamente raggiungo qualche settimana fa con Stake.com, che avrebbe versato 6 milioni di euro nelle casse romaniste per apparire sulle maniche di Dybala e compagni, come sleeve sponsor. L’affare con l’azienda di betting, il cui nome campeggia al centro delle maglie dell’Everton dei Friedkin, sembra però essere definitivamente sfumato nei giorni scorsi quando la procedura da parte di Stake per entrare nel mercato italiano delle scommesse è stata compromessa da un cavillo burocratico. Niente accesso al mercato italiano, niente accordo con la Roma.
La ricerca però va avanti, dentro e fuori Trigoria, con agenzie esterne (la figura di Wandell, ex Chief Commercial and Brand Officer, non è mai stata rimpiazzata ufficialmente) che stanno procacciando nuovi contratti (la pista betting rimane calda). L’augurio è trovare il main sponsor entro l’inizio del campionato, ma l’esperienza con Riyadh Season insegna che, anche in corso d’opera (la firma arrivò ad ottobre 2023), certi contratti fanno sempre comodo.
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