AS Roma

Il racconto della stagione di Koné: la missione di Manu

Voluto fortemente da De Rossi, gli basta poco per caricarsi sulle spalle il centrocampo. Tra i più utilizzati della rosa e spesso tra i migliori. Il futuro è tutto nelle mani del francese

(MANCINI)

PUBBLICATO DA Lorenzo Paielli
09 Luglio 2025 - 07:00

Il centro di gravità permanente della Roma. Nelle sabbie mobili, una volta toccato il fondo e nella risalita verso l’Europa: Manu Koné ha sempre indicato la rotta da seguire. Un po’ come l’immagine della bandierina del calcio d’angolo dello Stadio Olimpico con lo stemma, alzata in cielo proprio dal francese dopo le vittorie e dopo i suoi due gol. Poche volte sottotono, se non per qualche calo fisiologico di condizione; quasi sempre una costante di ritmo, dinamismo, qualità e quantità. Arrivato dal Borussia Monchengladbach ad agosto quasi terminato, il centrocampista ha immediatamente incuriosito i tifosi romanisti: gli bastano addirittura 18 minuti scarsi al debutto in giallorosso contro la Juventus, per caricarsi sulle spalle il centrocampo della Roma. Voluto fortemente da De Rossi, dopo l’esordio a Torino Manu parte subito titolare in quella che rimarrà una giornata nerissima: risulta tra i migliori in campo nella trasferta di Genoa, l’ultima (dopo appena 4 giornate) di DDR sulla panchina giallorossa.

Intanto, con la maglia della nazionale di Deschamps, Koné ruba gli occhi dei tifosi di tutto il mondo a suon di prestazioni straripanti, alla guida del centrocampo dei Bleus. I media nazionali francesi lo esaltano, così come i tifosi francesi, eppure il momento di forma – che era proseguito proprio con la prestazione al Marassi – sembra essere interrotto dall’arrivo di Juric. Solo 7 minuti contro l’Udinese alla prima del croato sulla panchina romanista; poi il minutaggio ancora altalenante tra settembre e ottobre. Dubbi e domande sulla gestione del tecnico croato, che in conferenza stampa risponderà: «Voglio cambiare un po’ il modo di giocare, ci sono giocatori che rispondono meglio. Lui è un bel talento, ma c’è tanto da migliorare».

Il bel talento di Manu è una delle certezze indiscutibili della stagione e, più precisamente, della rosa giallorossa. Un peccato che il primo gol arrivi proprio nel punto più basso dell’annata, il 5-1 contro la Fiorentina: l’unica flebile luce nella serata del Franchi è proprio il gran gol del numero 17. Dopo il risveglio dai 53 giorni di incubo, l’arrivo di Claudio Ranieri. La storia non cambia: Koné è inamovibile al centro del campo. Non a caso, Manu, è il quinto calciatore più utilizzato nella stagione appena terminata dietro agli stacanovisti Ndicka e Svilar, poi all’accoppiata formata da Mancini e Angeliño. La Roma inizia a macinare punti e il centrocampista trova anche il suo secondo gol in campionato, nella vittoria contro il Lecce all’Olimpico: ed è proprio dopo la rete contro i salentini che inaugura l’esultanza con la bandierina.

Un anno per dimostrare di esser pronto per una grande squadra. Occasione sfruttata al meglio: in giallorosso Manu si prende la nazionale maggiore francese, conferma le grandi prestazioni mostrate prima col Tolosa, poi in Germania; ma soprattutto dà continuità alla propria qualità. Alla prima stagione da romanista, sono 45 le presenze: mai così tante volte in campo in tutta la carriera. Al netto di qualche calo di condizione fisiologico, una certezza indissolubile al centro del campo; ancor di più quando il livello del match si alza. Proprio per questo motivo, rimarrà sempre un po’ di amaro in bocca per la panchina nella sfida di Bilbao. Dove i sogni europei dei romanisti si sono infranti dopo il disastro di Hummels. La strada è decisamente tracciata, il futuro è nei piedi di Manu. Serviranno ancora più fame, mentalità e determinazione. En mission.


(10/Continua. Precedenti uscite: Svilar, 4 giugno 2025; Celik, 5 giugno 2025; Hummels, 9 giugno 2025; Baldanzi, 10 giugno 2025; Angeliño, 13 giugno 2025; Saelemaekers, 20 giugno 2025; Ndicka, 24 giugno 2025; Paredes 30 giugno 2025, Dybala 8 luglio 2025)

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