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Il futuro della panchina: è corsa a due. Gasperini è più facile di Sarri

Nessuna certezza che il Chelsea liberi l’allenatore toscano, la Roma adesso ha fretta e potrebbe stringere col piemontese. Come preparatore è vicino Azzolin

16 Maggio 2019 - 11:07

Il 23 ottobre 2006 la Gazzetta dello Sport titolò secca: «Il Grosseto non vince mai, Allegri verso l'esonero». E per sostituire quel tecnico, incapace di far vincere la sua squadra (sic...), per un po' si tenne in caldo il nome di Maurizione Sarri, l'ex terzino di Figline Valdarno che già così bene aveva fatto prima tra i dilettanti fino alla Sansovino, poi nel salto alla Sangiovannese e infine al Pescara.

E invece non se ne fece niente. Fu un'altra la panchina liberata per lui. L'annunciò sempre la Gazzetta, una settimana dopo: «Arezzo: via Conte, ecco Sarri». Così invece di sostituire l'attuale allenatore della Juve, Sarri prese il posto del prossimo allenatore dell'Inter. E chissà che un titolo simile non potremo rivederlo nei prossimi giorni, se si verificheranno le condizioni affinché Sarri possa prendere il posto sulla panchina della Roma che sembrava invece proprio destinato a Conte.

Ma la strada che porta a lui resta complicata e la Roma invece adesso ha fretta. E così al momento è più facile che ora il Ceo Fienga, passata la sbornia De Rossi, stringa con Gasperini, l'allenatore che da oggi dovrà smaltire l'amarezza accumulata dopo la finale di Coppa Italia di ieri sera (e la rabbia per quel rigore non concesso) e concentrarsi sul campionato dove, paradossalmente, sta provando a togliere tra le altre anche alla Roma le ultime speranze di accesso alla Champions e ai suoi finanziamenti. Ieri sera, al termine della partita, del suo futuro non ha voluto parlare, contrariato dall'episodio non sanzionato dal Var, ma ci sarà tempo per farlo.

Proprio da Boston, dove il Chelsea stanotte ha giocato un'amichevole con i New England Revolution, è arrivato invece un ulteriore elemento che allontana Sarri dalla panchina della Roma: dopo aver testato la disponibilità di Paolo Bertelli, il prof che ha lavorato con Spalletti e Conte e oggi sta appunto con Sarri, Ed Lippie (il preparatore americano cui Pallotta ha delegato la riorganizzazione del settore atletico) lo ha messo in stand-by fino alla finale di Europa League. Ma nel frattempo sta stringendo con un altro preparatore, Andrea Azzalin, già nel giro Mapei, amico di Maurizio Fanchini, oggi alla Roma. Azzalin ha collaborato a lungo con Ranieri, da Monaco a Leicester passando per Nantes, fino al Fulham.

Tornando ai giorni in cui Sarri arrivò ad Arezzo, Gasperini aveva da poco cominciato il suo primo ciclo al Genoa, sempre in serie B. Il loro confronto diretto avvenne il 10 marzo del 2007: finì 0-0. La coppia d'attacco dell'Arezzo di Sarri (sì, allora giocava con un 442 molto sacchiano) era composta da Floro Flores e dall'ex romanista Martinetti. Nel Genoa invece militavano Criscito e Juric, Milanetto e Di Vaio e due che qualche tempo dopo si accusarono l'un l'altro in un processo di Calciopoli: Stellini (storico vice di Conte fino proprio alla squalifica per le vicende delle partite aggiustate) e Carobbio, il suo principale accusatore.

Sono gli scherzi degli almanacchi: quando sfogli le pagine del calcio che fu, si trovano imperdibili chicche che forse disegnano meglio di ogni altro racconto di cronaca i profili dei candidati alla panchina della Roma, per quanto oggi pare che l'argomento non sia più d'attualità, se non per il peso della decisione di non rinnovare il contratto a De Rossi che in qualche modo sarà ricondotto anche a chi allenerà la squadra nella prossima stagione.

Sarri e Gasperini si conoscono da una vita, ma la lunga gavetta fatta dal toscano in tutte le serie dilettantistiche, il torinese non può vantarla. Quando ha smesso di giocare, Gasp è rientrato alla casa madre, alla Juventus, da cui era partito nel suo percorso da giocatore. E dopo aver allenato le giovanili (Giovanissimi, Allievi e poi la Primavera) è stato spedito nel feudo di Crotone, direttamente in serie B. Era nelle grazie di Moggi, Gasperini. Su quella panchina calabrese incontrò per la prima volta una squadra di Sarri. Fu un Crotone-Pescara giocato il 29 ottobre del 2005, finì 0-0. Al ritorno la squadra di Gasp espugnò l'Adriatico 2-1, reti di Nicola Ferrari e Konko. Al centro dell'attacco del Crotone Graziano Pellè.

In totale i due tecnici si sono affrontati 13 volte e il bilancio è in perfetta parità: 4 vittorie a testa e 5 pareggi. Gli ultimi tre confronti sono stati nella passata stagione: vinse due volte in campionato il Napoli di Sarri, ma l'Atalanta li eliminò dalla Coppa Italia vincendo 2-1 al San Paolo.

Adesso il loro duello è per la panchina della Roma. In qualche modo hanno dato entrambi la loro disponibilità agli emissari giallorossi. Nelle scrivanie degli uffici dell'Eur il dossier Gasperini è ormai in bella vista e difficilmente la sconfitta in Coppa Italia cambierà l'idea che i dirigenti si sono fatti su di lui. A Londra si sono invece mossi i passi per arrivare a Sarri, legato a Baldini da un'amicizia di lunghissima data. Ma la tempistica rischia di condizionare ogni scelta.

A oggi il toscano non può impegnarsi per il futuro anche se i rapporti con la zarina del Chelsea, Marina Granovksaja, non sono mai stati idilliaci. Ieri anche la Gazzetta dello Sport ha rilanciato la notizia che subito dopo la finale di Europa League le strade tra il tecnico e il club potrebbero separarsi. Lui ovviamente in pubblico non si espone e ripete in continuazione che a Londra sta bene e vuol restare lì. Ballano troppi milioni, penali salatissime e un contratto valido, opzioni comprese, fino al 2021. Aspettare che il suo destino si compia potrebbe compromettere la serenità del futuro per la Roma che rischierebbe di ritrovarsi poi a giugno con un pugno di mosche in mano. Meglio stringere con chi c'è ora.

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