AS Roma

Alla scoperta di Gasperini: dalla B all’Europa

Prima riporta il Grifone in Serie A dopo 12 anni, quindi la guida al 5° posto. In quattro anni e mezzo il tecnico plasma talenti, ottiene risultati e attira attenzioni illustri

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
06 Giugno 2025 - 07:00

Juventus, Napoli, Bologna, Lecce, Vicenza, Bari... e Genoa. Non è la Serie A, ma la B post-Calciopoli, quella che nel 2006-07 vede l’approdo di Gian Piero Gasperini a Genova, sponda rossoblù, dopo le tre ottime stagioni a Crotone. Il patron genoano Preziosi gli affida una squadra ambiziosa, ma in quella stagione chiaramente Juve e Napoli giocano un campionato a parte. Quello degli “umani” lo vince proprio il Grifone di Gasp, che arriva terzo con 78 punti (uno in meno dei campani); precedendo di 10 lunghezze la quarta, il Piacenza, il Genoa è promosso senza neppure dover disputare i playoff. Il ritorno in A dopo 12 anni dà vita a una grande festa per le strade della città: tra i più osannati - assieme ai calciatori Sculli, Adailton e Marco Rossi - c’è proprio Gian Piero Gasperini, artefice di quel piccolo grande miracolo e finalmente pronto a misurarsi con la massima serie.

L’avvio in A non è dei migliori: 0-3 casalingo col Milan, poi tre pari di fila. La prima vittoria arriva il 26 settembre 2007, 3-2 a Marassi contro l’Udinese con tripletta di Borriello. Il futuro romanista è il terminale offensivo del 3-4-3 gasperiniano, nel quale emergono i “pupilli” Criscito, Konko e Juric (questi ultimi due già avuti a Crotone). Partito con l’obiettivo di salvarsi, il Genoa chiude con un ottimo decimo posto, regalando ai suoi tifosi anche risultati prestigiosi: su tutti, la vittorie per 2-1 in trasferta contro Napoli e Lazio. In estate Gasp alza l’asticella: nonostante le partenze di Borriello, Konko e Bovo, dalla Spagna arrivano il centravanti Diego Milito (che già aveva militato nel Genoa nel 2004-05) e il regista italo-brasiliano Thiago Motta, scuola Barcellona. I loro innesti sono i catalizzatori perfetti per una squadra tosta e atleticamente preparatissima, ma che ora ha anche la qualità dalla sua: nelle prime tre a Marassi i rossoblù battono 2-0 il Milan, 3-1 la Roma e 3-2 il Napoli. Giornata dopo giornata, lo spartito di Gasperini si rivela un’autentica sinfonia, e la squadra vola. A guidarla, oltre alla coppia Motta-Milito, anche l’estro di Palladino, la generosità di Jankovic e la qualità di Criscito e Ruben Olivera. Il 17 maggio 2009, pareggiando 2-2 col Chievo, il Genoa ottiene l’aritmetica qualificazione in Europa League: alla fine sarà quinto posto, a pari merito con la Fiorentina, ma indietro in virtù degli scontri diretti. Ancor prima che il campionato finisca, però, Preziosi annuncia che Milito e Motta andranno all’Inter di Mourinho: le cessioni illustri fanno bene alle casse del club ligure, che ingaggia Rodrigo Palacio e Hernan Crespo e riscatta definitivamente Criscito


Il debutto in Europa contro lo Slavia Praga, il 17 settembre 2009, vede gli uomini di Gasperini imporsi 2-0 a Marassi. Il girone però è di ferro, e vedrà imporsi il Valencia, seguito dal Lilla di Rudi Garcia. In campionato i rossoblù partono con tre vittorie in altrettante gare contro Roma, Atalanta e Napoli, ma non riescono a tenere il ritmo: l’andamento si conferma altalenante durante tutto l’arco della stagione, ma è comunque sufficiente per mantenere la squadra a metà classifica: alla fine è nono posto, con 51 punti in classifica; comunque un ottimo risultato, visto il valore complessivo della rosa. 


L’estate 2010 regala a Gasperini Luca Toni, reduce dai buoni sei mesi trascorsi in giallorosso: la squadra parte con una vittoria a Udine, ma nelle prime 10 giornate raccoglie soltanto 11 punti. Troppo pochi secondo Enrico Preziosi, che dopo quattro anni e mezzo decide di esonerare il tecnico piemontese, sostituito da Ballardini. La conferma della separazione arriva dallo stesso Gasp: «Non me l’aspettavo - dice - e ovviamente c’è grande amarezza». Dopo aver guidato il Grifone dalla Serie B all’Europa League, le strade si separano, dunque: ma non si tratta di un addio, bensì di un arrivederci; Gasp tornerà a Marassi qualche anno più tardi. Prima, però, c’è la grande chance: Moratti chiama Gasperini ad allenare l’Inter nella stagione 2011-12. Un’opportunità alla quale il tecnico, ovviamente, non può dire di no.


3/continua
Prima puntata: 1° giugno
Seconda puntata: 4 giugno

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