AS Roma

Gasperini, il 63° allenatore della nostra storia. Quarto piemontese

Gasp sarà anche il 35° italiano. A Torino è sepolto Liedholm che come Ranieri rimase nel club fuori dal campo

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Vittorio Cupi
06 Giugno 2025 - 07:30

Gian Piero Gasperini è il 63esimo essere umano a guidare la Roma, il 35esimo italiano, il quarto proveniente dal Piemonte. Cioè dalla regione di Luigi Barbesino, che era di Casale Monferrato, sulla panchina giallorossa dal 1933 al 1937, sfiorando uno scudetto e una Coppa Italia, nonché il primo a vincere 4 derby di campionato consecutivi. Per eguagliarlo c’è voluto Claudio Ranieri. Fu lui a far esordire Amedeo Amadei. Piemontese era anche il suo successore, Guido Ara, cui si deve il motto “Il calcio non è uno sport per signorine”. Ottimo preparatore atletico, carattere spigoloso, tra il 1937 e il 1940 mise le basi per la squadra che poi avrebbe vinto il titolo. Gli inserimenti di Pantò, Borsetti e Donati, ad esempio, si devono a lui. Fu proprio Alfred Schaffer a prendere il suo posto nel corso della stagione 1939/1940, che non stava andando come le precedenti (un sesto e un quinto posto). Dimenticabile invece l’esperienza di Adolfo Baloncieri, nato nella provincia di Alessandria, nella disgraziata stagione 1950/1951. Fatale gli fu la sconfitta interna con la Sampdoria, la nona su 15 partite.

In Piemonte, nel cimitero monumentale di Torino, è sepolto Nils Liedholm, che oltre ad essere stato il tecnico del periodo magico degli Anni 80 e l’unico ad aver allenato la Roma in 4 momenti diversi, è anche quello con più partite dirette dalla panchina, 442. Anche lui dopo aver smesso rimase in società come consigliere del presidente Sensi, cioè un ruolo simile a quello che ha oggi Claudio Ranieri, che ha scelto Gian Piero Gasperini per e-ssere l’uomo che deve proseguire una storia mai immortalata così bene come dalla frase rivolta da Mazzone allo stesso Ranieri. “Se non hai mai allenato la Roma, non puoi dire di aver fatto l’allenatore”. Oggi Gian Piero Gasperini inizia a fare l’allenatore.

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