Gasperini, voglia di Roma: "Mi esalta"
Gian Piero scrive la lettera d’addio alla Dea, guardando al futuro romanista: «Mi trasmette adrenalina»

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Mi dispiace devo andare, il mio posto è là. In attesa dei comunicati, a dare l’ufficialità del suo trasferimento da Bergamo a Roma ci ha pensato lo stesso Gian Piero Gasperini, con una lunga lettera d’addio scritta ai tifosi dell’Atalanta e diffusa attraverso L’Eco di Bergamo: «Non era possibile esprimerlo prima, perché solo nelle scorse ore ho realmente deciso di mettere la parola fine a questa meravigliosa storia lunga nove anni», ha iniziato il Gasp, pronto a lasciare la Dea dopo un’avventura lunga e vincente iniziata nel 2016. Una separazione che ha generato il malumore nella tifoseria atalantina, scesa in piazza nella serata di venerdì, davanti alla sede dei Percassi, per chiedere a gran voce la permanenza di Gasperini.
Gian Piero, in qualche modo, ha pensato anche a questo e, non volendo creare troppi dissidi, ci ha tenuto a specificare in un passaggio della lettera i motivi del suo addio: «La conclusione del mio rapporto con il Club è stata unicamente decisa da me e non deve essere attribuita responsabilità alcuna alla Società e ai suoi dirigenti. Semplicemente ho capito che era arrivato il momento di fare questo passo».
Un’intenzione maturata nel corso della stagione e palesata alla dirigenza e alla proprietà dell’Atalanta nella riunione di lunedì scorso, a Zingonia. Inutile un ultimo tentativo da parte di Antonio Percassi, legato ormai a Gasperini anche da un rapporto di amicizia, oltre che stima reciproca. Così come vano è stato l’inserimento della Juventus, rimasta spiazzata dalla decisione di Conte di rimanere a Napoli. Ormai la strada del futuro di Gasp, quella che lo porterà a Trigoria nei prossimi giorni, era tracciata. Merito, anche qui, di un rapporto di fiducia: quello con Ranieri. Sir Claudio è riuscito nel primo suo compito da dirigente (o consigliere, se preferite), attrarre Gasperini, da sempre sua prima scelta come erede al trono. Poi però a convincerlo sono serviti anche la programmazione studiata con Ghisolfi e le ambizioni, esposte nel meeting fiorentino da Dan e Ryan Friedkin.
Un corteggiamento, quello della Roma a Gasperini, lungo diversi mesi, attraverso almeno quattro colloqui. Atteggiamento che ha fatto sentire il tecnico di Grugliasco voluto e desiderato, come ha specificato in un altro passaggio della lettera d’addio all’Atalanta, tutto improntato sul suo futuro romanista: «Perché, vi chiederete, lascio l’Atalanta? Per bisogno di nuovi stimoli, per la fiducia trasmessami e per il rinnovato entusiasmo che ne deriva. Sfida difficile? Molto. Però parliamo di una grande sfida, esaltante, che mi trasmette tanta adrenalina».
Un’adrenalina che Gian Piero proverà a trasmettere a tutta Trigoria, a partire dalla prossima settimana, quando si trasferirà definitivamente nella Capitale. Il lavoro sul futuro, mercato compreso, in realtà procede già da remoto, ma per l’insediamento al Fulvio Bernardini ci vorranno ancora alcuni passaggi formali. Primo tra tutti il comunicato dell’Atalanta che attesti la separazione con un anno d’anticipo rispetto alla fine prevista dal contratto (con scadenza giugno 2026). Poi la firma sul triennale da 4,5 milioni l’anno più bonus (cospicui), che lo legherà alla Roma.
L’era Gasperini sta per iniziare, ma nella sua mente c’è tanta, tanta voglia di lei. La Roma.
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