Gasperini-Roma, ci siamo. Oggi via dall'Atalanta
È fatta per il tecnico della Dea a Trigoria, vano il tentativo della Juventus. Presto arriverà l’annuncio del club, accordo triennale tra le parti

(GETTY IMAGES)
Alla fine la fumata bianca è arrivata. Il Conclave romanista, quello riunitosi l’altro ieri a Firenze, con i Friedkin, Ghisolfi e Ranieri presenti, ha partorito la decisione più attesa a queste latitudini: Gian Piero Gasperini sarà il prossimo allenatore della Roma. Inutile il tentativo, tardivo e neanche così troppo determinato, della Juventus, che non considerava Gasp come reale priorità ma, scottata dal caso Conte e dalla sua permanenza al Napoli, aveva tentato nelle ultime ore un’azione di disturbo. La strada che porterà Gasperini a Trigoria, però, ormai era tracciata da tempo e quindi nessun passo indietro.
La fiducia nel lieto fine, al Fulvio Bernardini, non è mai venuta meno, supportata dalle sensazioni dopo il meeting fiorentino al Collegio alla Querce. Perché allora questa attesa prolungata? Nessun tentennamento da parte di Gian Piero, ma la necessità di avere a disposizione ancora 48 ore (che scadranno oggi) per formalizzare il suo addio all’Atalanta. Un divorzio, quello con la Dea, che arriverà dopo nove stagioni di successi, ma con qualche frizione di troppo. I rapporti tra l’allenatore e la parte americana del club sono incrinati ormai da tempo (Pagliuca, ad esempio, non si è presentato alla riunione plenaria di inizio settimana a Zingonia), ma anche quelli con la famiglia Percassi nelle ultime ore si sono complicati.
Colpa soprattutto del viaggio a Firenze di Gasperini non autorizzato da parte della Dea, nonostante l’intenzione da parte dell’allenatore di Grugliasco di lasciare l’Atalanta, un’intenzione esplicitata nel sopra citato colloquio a Zingonia con la società e la dirigenza. Nessun problema di progettazione del mercato con il ds D’Amico, ma semplice voglia da parte di Gasp di cambiare aria e provare una nuova sfida.
Al di là degli umori delle parti in causa, il divorzio tra Gian Piero e l’Atalanta sarà ufficializzato nelle prossime ore, probabilmente già nella giornata di oggi, nonostante la mozione degli affetti tentata ieri dal tifo bergamasco che ha chiesto, con striscioni e corteo, la permanenza dell’allenatore, contestando al tempo stesso la proprietà bergamasca. In serata, sotto la sede dei Percassi, si sono riuniti diversi tifosi della Dea, esponendo uno striscione che lascia poco spazio all’immaginazione: «Gasperini deve restare... “Fate i bravi”». Un altro tentativo a vuoto, come quello della Juve. Giusto il tempo di limare alcuni dettagli burocratici (l’accordo ancora in essere ha come scadenza giugno 2026), poi Gasperini sarà libero di viaggiare verso la Capitale (forse già oggi) e porrà la firma sul suo nuovo contratto da allenatore della Roma.
Un accordo, quello tra Friedkin e Gasperini, impostato da tempo, grazie al lavoro dell’accoppiata Ranieri-Ghisolfi, che aveva già avuto almeno un paio di colloqui con il tecnico piemontese nei mesi scorsi, prima della decisiva accelerata di questa settimana. Il contratto, di cui difficilmente verranno svelati i dettagli, dovrebbe essere di durata triennale, con un ingaggio di circa 4,5 milioni netti a stagione, più bonus. La Roma, quindi, si appresta a vivere un nuovo progetto pluriennale, nella speranza che questa volta (a differenza di quanto fatto con Mourinho prima e De Rossi poi) la società abbia la determinazione di portarlo fino in fondo. Ranieri, in questo senso, sarà il garante, avendo scelto lui Gasperini come suo erede al trono.
Si conclude così la telenovela sul prossimo allenatore giallorosso. Gasperini-Roma è un matrimonio che s’ha da fare.
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