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Torino-Roma, quando l'ultima conta

Champions, Europa o Conference League: la gara coi granata delineerà il futuro. Dal 2014-15 il risultato della 38ª giornata si è rivelato determinante in altre 4 occasioni

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
25 Maggio 2025 - 07:00

Non è proprio “tutto o niente”, perché la Roma è certa di avere un posto in Europa per il prossimo anno, ma sicuramente dalla sfida col Torino passa tanto del futuro giallorosso, sicuramente tra Conference, Europa o Champions League c’è una gran bella differenza. I giallorossi possono ancora ambire al bersaglio grosso ma non basterebbe fare affidamento solo su loro stessi, oppure un passo falso potrebbe costare posizioni in classifica facilmente traducibili in prestigio e “premi” economici. Quarti, quinti o sesti, passa tutto per l’ultima giornata, cosa che nelle ultime dieci stagioni è successa soltanto in quattro occasioni, mentre la maggior parte delle volte si è trattato solo di speranze svanite o di piazzamenti consolidati. 

Tutto confermato

Alla 38ª dell’annata 2014-15, per esempio, i giallorossi persero a Palermo ma mantennero il secondo posto a quota 70 punti, buono per la qualificazione diretta alla Champions League.  La stagione successiva si chiuse con una vittoria (3-1 a San Siro), 80 punti totali, sarebbe servito un ko casalingo in casa da parte del Napoli col Frosinone per evitare i preliminari, ma i campani vinsero facilmente e fu terzo posto. La Roma ha chiuso nella stessa posizione (e da quel momento per l’ultima volta) anche nel 2017-18: anche in quel caso all’ultima giornata arrivò un successo in trasferta, grazie a un autogol di Pegolo del Sassuolo, per concludere con 77 punti a più cinque sull’Inter e lontanissimo dal Napoli secondo a quota 91. Servì relativamente a poco anche il successo a Torino contro la Juventus per 3-1 dell’agosto 2020, nell’annata segnata dal Covid con i giallorossi di Fonseca già consolidati al quinto posto valido per l’Europa League. Non ha deciso nulla, tranne la salvezza dell’avversaria di turno, il ko a Empoli di un anno fa, con i giallorossi già inamovibilmente sesti e piazzati nuovamente Europa League.

Tra chimere e imprese

Fu qualificazione in Europa League col sesto posto anche nel 2018-19, ma in qualche modo non c’era ancora l’aritmetica certezza di non poter andare in Champions League: se Inter e Milan invece di vincere avessero perso in quel week-end e i romanisti avessero superato il Parma con cinque gol di scarto (vinsero solo 2-1). Poi ci sono le altre quattro volte in cui la vittoria si è rivelata determinante per volare più in alto. L’esempio più “vecchio” nel lasso di tempo preso in esame è quello del 2016-17, quel Roma-Genoa già reso memorabile dal fatto di essere l’ultima partita della Leggenda Francesco Totti, con la ciliegina del 3-2 al Genoa all’Olimpico. Il 28 maggio del 2017 la Roma mantenne il secondo posto e la qualificazione diretta ai gironi di Champions dopo essere andata sotto, aver pareggiato con Dzeko, essere passata avanti con De Rossi, poi il gol shock di Lazovic per il 2-2 e la rete definitiva di Perotti allo scadere a far esplodere lo stadio. Dal 2020-21 al 2022-23 l’ultima giornata è sempre stata determinante: il 2-2 in casa dello Spezia del 2021 valse un posto in Conference League perché permise di arrivare a 62 punti davanti al Sassuolo per differenza reti; l’anno dopo, poco prima di giocarsi la finale di Tirana, la Roma di Mou travolse il Torino in casa sua (stessa sfida di oggi) e mantenne il sesto posto ai danni della Fiorentina; nel 2022-23, infine, battendo lo Spezia 2-1 in casa non senza soffrire fu certificata di nuovo la sesta piazza.

Oggi è un’altra storia e può succedere davvero di tutto: l’obiettivo principale è quello di battere il Torino per essere certi dell’Europa League e, per i più sognatori, ci sarà da tenere un occhio al Penzo di Venezia, sperando in una clamorosa frenata dalla Juventus, per accedere a un quarto posto che avrebbe davvero del miracoloso, visto soprattutto come si erano messe le cose.

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