AS Roma

E (anche) il Papa disse: «Forza Roma!»

Leone XIV ha già stupito la sua semplicità. È il primo a schierarsi sul tifo nella Capitale

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
12 Maggio 2025 - 07:00

Non possiamo certo considerarlo un tifoso in più, visto che la sua fede giallorossa risale a oltre 40 anni fa, ma certamente Robert Francis Prevost, il nuovo Papa che ha scelto il nome di Leone XIV, da giovedì scorso è un tifoso speciale.

Dal 1927 è il nono pontefice, ma ci vuole un americano, come i Friedkin, per gridare: «Forza Roma!», come ha fatto il Papa di Chicago rivolgendosi a un fedele a Genazzano, in una delle sue prime uscite ufficiali. Al di là delle dicerie su Pio XII, l’unico romano (e forse sostenitore della “giovane” squadra giallorossa), e su Paolo VI (originario del bresciano ma, pare, simpatizzante laziale), a maggior ragione per i primi sei papi italiani, non è mai successo che qualcuno si dichiarasse tifoso, della Roma meno che mai. Wojtyla, tra teatro e sci, guida per 27 anni la Chiesa innovando nella comunicazione e ci inizia a abituare a vedere nel successore di Pietro anche un uomo, più “terreno” rispetto al passato. Ratzinger e Bergoglio, con modi diversi stanno al passo delle sfide del loro tempo. Il tedesco, guardando al calcio, sostiene il Bayern Monaco, l’argentino non nasconde di essere tifoso fin da bambino e tesserato del San Lorenzo de Almagro.

Tutti, tra un’udienza e l’altra, si interessano ma tengono equidistanza dal calcio, romano e non. Lo farà con tutta probabilità ovviamente anche Leone XIV nella qualità di Papa, ma certo fa parlare in questi primi giorni di pontificato la passione per la Roma di Prevost. Arrivato in Italia nell’anno del 2º scudetto, eletto proprio di 8 maggio, giorno di quella conquista, tra le 2 squadre sceglie quella che porta il nome della città, e, come lo descrivono gli amici più cari e confratelli, è un appassionato (anche) da stadio, presente ad esempio a Roma-Sassuolo 4-2 nel 2019.

Così, non è stato difficile nell’era dell’intelligenza artificiale che proprio il nuovo Papa ha menzionato nei suoi primi discorsi, iniziare a “memare”. La somiglianza con l’attuale tecnico della Roma Claudio Ranieri, autore di un mezzo miracolo sportivo con la squadra, ha fatto il resto. Un continuo di battute, immagini e video diventati in un attimo virali e di sicuro arrivati anche a occhi e orecchie dei protagonisti.

Papi e statistiche giallorosse

Innanzi tutto, guardando i numeri, è un bene che non ci siano state partite in corso di conclave e che i cardinali abbiano fatto presto a eleggere Prevost: sì, perché in tre casi la Roma ha giocato in attesa di conoscere il nome del nuovo papa e ha rimediato tre sconfitte. Nel 1958 con l’Inter 3-2, nel 1963 con la Juventus 2-0 e nel 1978 con il Napoli 1-0. 

Il primo pontefice a incrociare la storia della Roma è Achille Ratti, Pio XI, e la prima partita giocata (in assoluto) è la vittoria con il Livorno per 2-0 giocata al Motovelodromo Appio il 25 settembre 1927. Nel 1939, dopo la sua dipartita, viene nominato Pio XII, Eugenio Pacelli (della famiglia nobile a cui sarà intitolata Villa Pacelli sulla Via Aurelia, per anni quartier generale della famiglia Sensi). Ma l’esordio della squadra giallorossa durante il suo papato non è positivo: a Campo Testaccio contro il Modena finisce 0-1. A Pio XII succede Giovanni XXIII, Giuseppe Roncalli, e il 2 novembre 1958, cinque giorni dopo l’elezione, la Roma batte il Vicenza all’Olimpico per 3-1. Nel 1963, alla morte del “papa buono”, arriva Paolo VI, Giovanni Battista Montini. Due giorni dopo la nomina c’è Basilea-Roma in Coppa delle Alpi e arriva un sonoro 4-1 per i giallorossi. Il successore è Giovanni Paolo I, Albino Luciani. E il giorno dopo l’elezione, il 27 agosto 1978 la Roma gioca in Coppa Italia contro l’Ascoli: il nuovo acquisto, Roberto Pruzzo, fa doppietta al debutto nel 2-1 contro i marchigiani. Il 16 ottobre dello stesso anno, a causa della morte improvvisa di Paolo I, arriva Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla. Il pontificato del polacco, il primo straniero dopo 450 anni, si apre con Roma-Bologna 2-0 di campionato.

Nel frattempo cambia il mondo e nel 2005, alla morte di Wojtyla, gli succede con il nome di Benedetto XVI il tedesco Joseph Ratzinger: è l’anno dei 4 allenatori e la Roma di Bruno Conti cade per 0-2 all’Olimpico con il Siena. Nel febbraio 2013, dopo la rinuncia al ministero di vescovo di Roma di Ratzinger, si apre un nuovo conclave e viene eletto Jorge Mario Bergoglio: è il primo papa sudamericano e il primo a prendere il nome di Francesco. Il 17 marzo la Roma affronta il Parma e lo batte 2-0, segna anche Francesco. Totti.

Adesso c’è Atalanta-Roma, un crocevia fondamentale per le ambizioni europee della Roma di Sir Claudio e di “Bob” Prevost. Non c’è un tifoso in più, ma c’è un tifoso speciale in più da rendere felice.

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