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Le pagelle di Roma-Brighton: avanti Steph by Steph

El Shaarawy al servizio del gruppo: supporta Spina nelle due fasi e firma due assist super. Celik rievoca i fasti del passato a destra. Big Rom si conferma asso di coppe. Paredes, regia da Oscar

El Shaarawy durante Roma-Brighton

El Shaarawy durante Roma-Brighton (GETTY IMAGES)

08 Marzo 2024 - 07:00

Da favola. La Roma stende il Brighton senza appello, calando un altro poker e sciorinando un calcio sublime. Prestazioni individuali altissime a esaltare un collettivo sempre più consapevole. E i quarti ora sono più che opzionati.

IL MIGLIORE 7,5 EL SHAARAWY. Fin dai primi istanti si muove tanto e bene per aprire spazi a Spina e supportarlo dietro. Palla al piede dà però il meglio: fendente al bacio per la spaccata di Mancio, delizia d’esterno per Bryan dopo 50 metri di triangoli in velocità con Leo. Steph by Steph.

IL TECNICO 8 DE ROSSI. Stravince il duello con De Zerbi, accettando i duelli uno contro uno e pressando alto, ma con rischi tutto sommato limitati. E mette un piede e mezzo nei quarti.

7 SVILAR. Il primo intervento deve compierlo a metà primo tempo sulla zuccata di Welbeck, cui si oppone d’istinto con le gambe. Ma nel recupero si ripete con uno spettacolare colpo di reni. Poi viaggia sicuro verso il clean sheet.

7 CELIK. Deve guardarsi dalle iniziative di Adingra, che in velocità può far male. Ma dopo qualche breve sofferenza iniziale gli prende le misure e si permette anche il lusso di capovolgere il fronte con giocate di grido, degne dei predecessori più rinomati lì a destra. Fato turchino.

7 MANCINI. Tocca a lui accorciare il campo su Enciso e lo fa alla grande. Patisce però la fisicità di Welbeck in un paio di occasioni, ma Svilar gli guarda le spalle e lo fa uscire indenne. Allora si catapulta in avanti e realizza il 3-0 con un guizzo da attaccante. 

7,5 NDICKA. In volto porta la protezione dopo il colpo al naso di Monza. Il suo auto-palo concede un brivido lungo la schiena, ma la deviazione è provvidenziale. Così come i successivi interventi, con eleganza e sicurezza da fuoriclasse del ruolo. Eroe mascherato.

7,5 SPINAZZOLA. Turbo inserito fin dall’avvio. Dai cross mancini per Big Rom ai triangoli aurei con Elsha fornisce una riedizione scintillante della versione di Euro 2020. Spina a tutta birra.

7,5 CRISTANTE. Di lotta più che di governo, soffoca ogni spazio agli inglesi e si leva la soddisfazione del gol con una torsione da urlo.

7,5 PAREDES. Vaga alla ricerca di spazi in cui ragionare e gestire il possesso senza essere asfissiato dagli avversari. Ma è con l’istinto e la classe che traccia il corridoio in cui si fionda Dybala per l’1-0. Si ripete col lancio per Lukaku, anche se con la complicità di Dunk. E alla fine la regia è da Oscar. 

7 PELLEGRINI. Gara di sacrificio, che gli sottrae un filo di brillantezza in rifinitura. Ma assorbe colpi e riparte, da condottiero vero.

7,5 DYBALA. L’ultima firma in EL risaliva a Budapest. Questa pesa meno, ma “rischia” perfino di incidere di più. La prima Joya bella di stagione (in Europa).

7,5 LUKAKU. Ci prova subito di testa e poi di destro, senza fortuna. Prima dell’intervallo però scarta felice il regalo della difesa inglese e incrementa gli strepitosi numeri personali nel torneo: 27 centri, 7 solo nel 23-24. Asso di coppa.

6 BALDANZI. Subentra al suo idolo Paulo, cercando di incunearsi fra le linee nemiche. La buona volontà non basta però a minare ulteriormente il campo inglese. 

6 BOVE. Dà il cambio a Paredes, nel solco della previsione di DDR sui possibili sviluppi tattici della carriera. Perde però un pallone che potrebbe essere sanguinoso, per fortuna senza conseguenze.

6,5 LLORENTE. Il suo ingresso permette la trasformazione della linea arretrata a tre, in un momento di potenziale sofferenza.

S.V. ZALEWSKI. Entra nel finale, ma fa in tempo a rimediare un colpo nella fase in cui al Brighton resta solo la frustrazione.

S.V. AZMOUN. In campo a ridosso del recupero e a giochi più che chiusi, ha comunque la testa giusta per pressare fino all’area inglese.

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