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la mente e il genio

L'amore al tempo di Trigoria

Cresce l’intesa e il rapporto tra De Rossi e Dybala, uniti da una sola volontà: vincere con la Roma

De Rossi e Dybala a Trigoria

De Rossi e Dybala a Trigoria (GETTY IMAGES)

14 Febbraio 2024 - 07:00

Da una parte la neonata Roma di Daniele De Rossi, all’inizio di un percorso ambizioso, che in poche settimane però ha già indicato la via. Dall’altra la piena maturità di un talento puro, come quello di Paulo Dybala - 30 anni compiuti lo scorso novembre -, al suo secondo anno nella Capitale. In mezzo, il rapporto tra i due, la mente e il genio, che cresce giorno dopo giorno, con un unico grande obiettivo comune: il bene della Roma.

Sono loro i due volti attuali della squadra che a Trigoria, passo dopo passo, si sta formando, con l’imminente necessità di guardare all’oggi. Nel calcio, quando si cambia in corsa, è sempre così. Contano i risultati più di ogni altra cosa. E questa è anche l’impellenza che sentono tutti al Fulvio Bernardini, a maggior ragione con un progetto ancora dai contorni vaghi - oltre a Mourinho, ha salutato anche Pinto e i Friedkin stanno ancora scegliendo il suo sostituto come direttore sportivo - e il domani incerto. Riuscire a guardare oltre la siepe di questa stagione risulta complicato - allenatore e diversi giocatori in scadenza -, ma se il futuro non lo si può prevedere, lo si può cominciare a costruire.

Mi ritorni in mente
Parlavamo del rapporto tra Dybala e De Rossi. La stima tra i due è pubblica, con Daniele che ha spiegato la libertà tattica del 21 paragonandola a quella di Totti, e Paulo che lo ha elogiato per l’entusiasmo riportato dentro lo spogliatoio. In pochi però ricordano che la conoscenza tra i due è datata. Al di là delle sfide sul campo, per un periodo De Rossi e Dybala si sono incrociati anche fuori dal terreno verde. Era la primavera del 2015, Paulo incantava Palermo, prima di imboccare in estate la strada per Torino, sponda bianconera. Capitava in quel periodo che ogni tanto la Joya facesse capolino a Roma - città che ha sempre amato -, incontrando l’amico di sempre Paredes, alla sua prima esperienza in giallorosso. In alcune di queste sue visite, Dybala incontrò anche De Rossi - c’è un post Instagram di Leandro che li ritrae, anche in compagnia di Iturbe, tutti insieme ad assistere ad un Boca Juniors-River Plate -, che come gli altri spingeva per portarlo alla Roma.
Il tentativo non andò a buon fine, ma dopo nove anni si ritrovano dalla stessa parte. Quella giusta. Questo ricordo e la stima reciproca di cui sopra hanno rappresentato le basi sulle quali ora sta crescendo il loro rapporto.

Prime volte e bei ricordi
Insieme oggi voleranno verso Rotterdam, per sfidare domani il Feyenoord, nell’esordio europeo da allenatore per De Rossi. Il tecnico di Ostia, con ogni probabilità, si affiderà ancora una volta all’estro di Dybala, che dovrebbe così giocare la sua quinta gara consecutiva da titolare. Sintomo di una buona condizione fisica, figlia del tempo a disposizione - con partite ogni tre giorni la sua gestione cambierà - e del doppio lavoro - a Trigoria e a casa, con uno staff a lui dedicato - che l’argentino sta portando avanti.

Nella doppia sfida al Feyenoord di aprile scorso c’è racchiuso tutto Dybala: l’infortunio dopo 25’ al de Kuip e la magia sotto la Sud all’ultimo minuto del ritorno, ribaltando fisica e risultato. Dagli olandesi passa la strada per Dublino, obiettivo fissato nella testa di Paulo. Per cancellare le lacrime di Budapest e vincere con la Roma. Al futuro poi ci si penserà.

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