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L'amore senza resa: un anno di Olimpico

Quella di stasera sarà la 30ª e ultima gara che la Roma di Mourinho giocherà in casa nel 2023: quasi 2 milioni di tifosi sugli spalti

La Curva Sud durante il derby

La Curva Sud durante il derby (GETTY IMAGES)

23 Dicembre 2023 - 09:10

Dal Bologna al Napoli, non è l’ordine cronologico delle partite della Roma, chiamata stasera a rispondere dopo la brutta e deludente sconfitta del Dall’Ara, ma l’inizio e la fine del 2023 allo Stadio Olimpico. Dal rigore di capitan Pellegrini ad uno scontro diretto per la corsa alla prossima Champions, passando per le magnifiche serate europee, fino ad arrivare alle rimonte degli ultimi minuti, con il cuore gettato oltre l’ostacolo e la palla in fondo alla rete della porta sotto la Curva più bella del mondo. Dodici mesi vissuti in famiglia, in compagnia dell’amore più grande, quello “senza resa” come l’ha definito la Sud prima della gara al Feyenoord di aprile scorso. Ventinove appuntamenti, ai quali nessuno è voluto mai mancare, anche quando l’avversario di turno non suscitava chissà quale attrazione.

Sempre in 60mila, pronti a tifare la Roma, a prescindere da prestazioni e risultati. Un amore - o “empatia”, se preferite citare Mourinho -, non solo platonico, ma molto pratico, che alle 20.45 farà registrare l’ennesimo pienone dell’anno, per un totale di oltre 1.860.000 spettatori. Un milione e ottocentosessantamila. Non basta una riga per scriverlo, non basteranno queste due colonne di giornale per raccontare il sentimento che spinge.

Si parla spesso di fattore campo e di stadi che sanno incidere o meno sul risultato della partita. Per come è strutturato, l’Olimpico non rientra teoricamente tra questi, con la pista di atletica a dividere il terreno verde dagli spalti. In certe serate però, non c’è distanza che tenga, i tifosi riescono a “giocare” insieme ai calciatori, così come richiesto spesso dallo Special One. E di serate come queste, anche il 2023 ne ha vissute tante. A testimoniarlo ci sono i risultati sportivi, perché sfidare la Roma in casa sua è diventato complicato per chiunque. Sulle 29 gare giocate - quella di stasera sarà la numero 30 e la lode se la prendono tutta i tifosi -, la Roma è riuscita a raccogliere 21 vittorie, 4 pareggi e altrettante sconfitte. Il 72,4% di successi, l’86,2% di risultati utili. Un rendimento niente male.

Un cammino positivo, che non incide però di una virgola sull’intensità dei sentimenti in ballo. Quelli restano, a prescindere da tutto. Da questo amore incondizionato è stato rapito José Mourinho, che non ha perso occasione per ringraziare il pubblico al quale, al termine dell’ultima gara della scorsa stagione - quella contro lo Spezia, pochi giorni dopo Budapest -, ha affidato la notizia della sua permanenza. Il futuro del portoghese oltre il prossimo giugno prossimo, al momento, non è ancora noto. Ipotizziamo però che, in un calcio sempre più in mano a pochi, a decidere sia la Curva Sud. La scelta, probabilmente, non si discosterebbe troppo dal significato di questo striscione: «Occhi inebriati di giallorosso, l’anima pervasa di Romanismo... José Mourinho romanista a vita!».

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