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L'intervista

Stramaccioni: «Una Roma d’assalto, spinta dal tifo»

Parola all’esperto, per analizzare il Napoli e capire che partita sarà: «Se lasci agli azzurri il possesso rischi molto. La qualità di Dybala non è sostituibile»

In foto Andrea Stramaccioni, commentatore Dazn

In foto Andrea Stramaccioni, commentatore Dazn (GETTY IMAGES)

23 Dicembre 2023 - 09:08

Serata importante all’Olimpico per la Roma, chiamata ad ospitare il Napoli di Mazzarri che, dopo alcuni risultati positivi è reduce dalla pesante sconfitta rimediata in Coppa Italia, al Maradona, contro il Frosinone per 4 a 0. Anche gli uomini di José Mourinho sono chiamati a rialzarsi, dopo il ko di domenica scorsa al Dall’Ara. Due squadre in cerca di riscatto e in piena corsa per un posto nella prossima Champions. Per provare ad analizzare il momento degli avversari e anticipare alcuni temi tattici della gara, ci siamo fatti aiutare da Andrea Stramaccioni, ex tecnico delle giovanili giallorosse oltre che di Inter e Udinese, prima delle avventure in giro per il mondo, e ora commentatore Dazn.

Che tipo di partita ci dobbiamo aspettare?
«La Roma deve provare ad impostare la gara attaccando il Napoli, sospinta da un stadio bollente, deve mettere sotto pressione la difesa del Napoli, sfruttando lì davanti la forza di Lukaku. Al contrario, consentire alla squadra di Mazzarri di palleggiare e giocare come preferisce fare sarebbe molto rischioso, perché le qualità del Napoli negli ultimi 16 metri, con giocatori come Osimhen, Kvaratskhelia  e Politano, non sono seconde a nessuno».

Il Napoli subisce molti gol di testa, fondamentale in cui la Roma, invece, riesce a far male agli avversari. Quanto potranno incidere i calci piazzati?
«È sicuramente uno dei temi di questa sfida. Il Napoli, da inizio stagione, soffre i piazzati e ha perso così la gara contro la Juventus con il gol di Gatti, pur avendo giocato molto bene. La Roma, invece, è una delle squadre più forti e strutturate del campionato nel gioco aereo. Lukaku, Mancini, Cristante, Ndicka, Llorente più eventualmente Azmoun o Belotti se giocheranno, tutti calciatori che rappresentano una batteria di saltatori non facile da contenere».

Dopo Bologna-Roma, Mourinho ha detto che alla squadra manca dinamismo. Quali sono i giocatori della rosa che possono garantirlo?
«La Roma a Bologna ha sofferto tantissimo l’intensità del centrocampo rossoblù, che in questo momento è forse il migliore d’Italia dal punto di vista del ritmo e lo abbiamo visto anche in Coppa Italia contro l’Inter . Con il Napoli sarà uno spartito diverso, un’altra partita, contro un centrocampo di grande palleggio, più simile a quello visto contro la Fiorentina per capirci. Sicuramente la Roma dovrà impedire alle qualità del Napoli di prendere il sopravvento e gestire la gara come amano fare e per fare ciò servirà intensità, aggressività e forza nei duelli. Sicuramente Bove in questo momento è il Tommasi della Roma, macina chilometri sempre al servizio della squadra e sono certo che, dal primo minuto o in corsa, è un giocatore su cui Mourinho può sempre contare».

In attacco, invece, mancherà ancora Dybala. C’è qualcuno che può colmare dal punto di vista qualitativo, anche in parte, la sua assenza?
«La verità è che Dybala non è sostituibile per caratteristiche, qualità e carisma. José dovrà decidere se affiancare un giocatore offensivo a Lukaku o se invece infoltire il centrocampo, con tanti giocatori pronti a turno ad inserirsi arrivando alle spalle del centravanti».

In cosa è cambiato il Napoli rispetto allo scorso anno?
«Nessuno si sarebbe immaginato che i campioni d’Italia si sarebbero ritrovati a dicembre fuori dalla zona alta di classifica e così distanti dal primo posto. Di sicuro, anche al netto del fallimento di Garcia, il Napoli non è riuscito a continuare sulla scia della qualità e della fame con cui aveva dominato l’anno scorso, pur avendo perso alla fine solo un paio di giocatori fra i titolari, come Kim e Lozano, che comunque si alternava con Politano».

Si vede già la mano di Mazzarri dal punto di vista tattico?
«Credo che Mazzarri, grande esperto del 352, abbia deciso, in accordo con il club, di proseguire con la difesa a quattro con cui il Napoli ha giocato negli ultimi dieci anni, a partire proprio dal suo addio nel 2013. Penso che al momento ha lavorato tanto sulla testa e sulle situazioni analitiche del gruppo, incidendo meno sulla tattica».

Quali sono i punti deboli di questo Napoli?
«Partiamo dal presupposto che il Napoli è molto forte. Oggi però sembra una squadra ferita, che si sta ritrovando pian piano. Il punto debole è la solidità difensiva, che va oltre il semplice reparto, e arriva a come la squadra si comporta quando la palla è nei piedi degli avversari. Lobotka e Anguissa, ad esempio sono stati due dei migliori calciatori per palle recuperate della scorsa stagione, in questa invece i loro numeri sono al momento insoddisfacenti».

Mettendoti nei panni di Mourinho e Mazzarri, puoi togliere un giocatore all’altro, chi?
«Senza dubbio Lukaku alla Roma e Osimhen al Napoli».

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