AS Roma

Gli assi in mano a José

In 17 gare, tra Serie A ed Europa League, sono stati già 7 i gol realizzati da giocatori subentranti. E ora, quando si gira, Mourinho non vede solo "bambini"

Mourinho in panchina contro l'Udinese

Mourinho in panchina contro l'Udinese (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
29 Novembre 2023 - 07:00

«In panchina, se mi giravo e guardavo, trovavo giocatori in grado di entrare e cambiare la partita. C’erano tante soluzioni buone e alcuni sono anche rimasti lì, penso di non aver scelto male». Dopo Roma-Udinese 3-1, forse per la prima volta nei suoi due anni e mezzo nella Capitale, José Mourinho ha mostrato il suo apprezzamento per il materiale tecnico a disposizione, da poter utilizzare a gara in corso. Da Bove ad Azmoun, passando per El Shaarawy e Zalewski, fino ad arrivare a Belotti e Aouar, due che hanno iniziato quest’annata da titolari e che domenica sera non hanno neanche avuto modo di subentrare. L’abbondanza di cui tanto si è parlato in estate, sta passando lentamente dalla teoria alla pratica. Anche le ultime notizie da Trigoria, in questo senso, parlano di una rosa sempre più folta, con i recuperi imminenti di Sanches e Kumbulla, sempre in attesa di buone nuove da Smalling.

Con lui e Renato di nuovo in forze, ha detto José Mourinho, la Roma assalterà la zona Champions, forte di alternative che permettono una gestione e di una panchina in grado di cambiare le gare.

Quando i cambi cambiano
Come sottolineato dallo Special One, contro i friulani gli ingressi dalla panchina hanno aiutato la Roma nel momento del bisogno, subito dopo il momentaneo pareggio di Thauvin. Da Azmoun, con il suo tocco pregiato nell’azione del gol di Dybala, a Bove ed El Shaarawy, che hanno confezionato la rete del definitivo 3-1: tutti protagonisti di un finale di gara che ha portato i giallorossi ad esultare per due volte - nono e decimo gol oltre l’80esimo - sotto la Curva Sud e a regalarsi altre 3 punti importanti nella corsa ad un posto in Champions League.

Non è la prima volta che accade però, nelle 17 partite disputate fin qui - tra campionato e coppa -, sono state già 13 le volte in cui un giocatore è riuscito ad entrare in modo diretto - tenendo conto, quindi, soltanto di assist e gol - nelle sorti dell’incontro. Un dato che manifesta la bontà del patrimonio a disposizione di Mourinho, un’arma che può risultare decisiva nell’epoca delle 5 sostituzioni. Restringendo il campo soltanto alla Serie A, sono 6 i gol realizzati da subentrati, con la Roma quinta nei top 5 campionati europei in questa speciale classifica, dietro soltanto a: Brighton (9 reti), Napoli (8), Arsenal (8) e Atletico Madrid (7).
Tutti sintomi della bontà di una rosa che, se al completo, è competitiva più delle scorse stagioni. Rimane però quel “se”, che da inizio stagione non è mai sparito e ha reso l’abbondanza soltanto teorica e mai pratica. A Ginevra domani mancheranno Azmoun e Kristensen, assenti nella lista Uefa, ma Mourinho ritroverà Renato e andrà a caccia dei tre punti sul campo del Servette. Con la forza dei titolari e con gli assi, sempre pronti, nella sua sapiente manica.

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