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Bologna-Roma

Doppio senso

La cinquantesima partita della stagione giallorossa può valere l’Europa in campionato. Ma i pensieri sono a Leverkusen

José Mourinho in panchina contro l'Inter

José Mourinho in panchina contro l'Inter (GETTY IMAGES)

14 Maggio 2023 - 10:39

Dopo Alonso, Motta. Sulla strada di Mourinho si affastellano allievi desiderosi di far meglio del maestro. A parole hanno scelto deliberatamente strade diverse, ma in qualche modo sanno anche loro che se riuscissero a ricavare dal magnifico rettore almeno la metà delle motivazioni da trasmettere alla squadra che loro stessi hanno percepito quando si allenavano con lui, anche i loro progetti tattici più offensivi e proattivi risulterebbero più performanti. Chiaro che dal punto di vista delle motivazioni questo Bologna-Roma (calcio d’inizio ore 18, telecronaca esclusiva su Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) non vale un decimo delle emozioni che ogni romanista ha provato giovedì e proverà tra qualche giorno per la gara di ritorno delle semifinali di Europa League. Ma proprio qui sta l’insidia. Basti vedere la formazione ipotizzata titolare, con una mediana che pochi mesi fa avremmo potuto immaginare per una sfida della Primavera di Guidi, non certo per la squadra di Mourinho. Ma tant’è, Mourinho stupido non è e deve proteggersi, a volte con un registratore, se i nemici sono fuori dal campo, altre volte con un po’ di sano turn-over per le terze linee visto che come al solito non sarà giudicato per il fantastico lavoro svolto negli ultimi 23 mesi, ma per i 30 giorni che sta vivendo adesso. La scelta, apparentemente, sembra fatta: si punta all’all-in in Europa, anche se il cammino a passo ridotto delle concorrenti per i primi quattro posti del campionato (dopo il pareggio della Lazio col Lecce ieri sono arrivati i ko di Atalanta e Milan con Salernitana e Spezia) consiglierebbe di non abbassare la guardia neanche nel torneo domestico. Tanto che una vittoria oggi farebbe fare un passo forse decisivo. Ma c’è anche il rischio piuttosto concreto che chiedere ulteriori sforzi a chi potrebbe essere arrivato al limite della propria sopportazione muscolare, dopo 49 partite giocate in stagione, costringa poi il tecnico a schierare in campo nei 90 minuti campali della Bayarena quelli che invece sono stati ipotizzati per oggi. Comprendiamo, dunque, la decisione del tecnico, se sarà confermata sul campo.
La prospettiva dopo aver vinto il match di andata di regalare a questa città un’altra finale, stavolta di Europa League, dopo il miracolo dello scorso anno garantirebbe non solo alla società uno status di primissimo livello nell’elite continentale ma arricchirebbe di ulteriore gloria la leggenda di un allenatore che sa davvero rendere oro tutto ciò che tocca. Re Mouda, lo si potrebbe chiamare. E se l’altro giorno è stato beccato a bordo campo a motivare persino il ragazzino dell’under 17 che aveva il compito di raccattare i palloni che escono dal campo con il tempo giusto, possiamo solo immaginare con quanta carica scenderanno in campo oggi gli altri suoi “bambini”. Si è arrivati a un punto tale per cui nessuno oggi arriva più a chiedere a questo gruppo di vincere anche in campionato e questa empatia ormai miracolistica tra la squadra e i tifosi è il miracolo più evidente che ha compiuto il portoghese.
Peraltro di fronte trova una squadra non in salute (nell’ultimo mese il cammino del Bologna si è notevolmente rallentato dopo un periodo di particolare brillantezza che aveva fatto gridare al miracolo anche da queste parti per il contributo che Thiago Motta aveva apportato alla squadra sfiorita dopo l’addio al povero Mihajlovic), ma anche piuttosto rabberciata e con una difesa da reinventare viste le assenze tra squalifiche e infortuni concentrate nel reparto arretrato. Sarà probabilmente in panchina Arnautovic, un altro di quelli lanciati giovanissimi da Mourinho, che invece a quanto pare con Motta non si è mai preso. Questa capacità di penetrare nell’anima dei giocatori resta una caratteristica quasi esclusiva di Mourinho. In questo senso i suoi allievi hanno ancora molto da imparare.

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