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Stadio Olimpico, ore 21.00

Match Point: c'è il Bayer Leverkusen sulla strada per Budapest

C’è la quarta semifinale europea in sei anni. In palio il passaporto per la finalissima di Europa League: ci affidiamo al nostro talismano Mourinho

José Mourinho durante una sfida all'Olimpico

José Mourinho durante una sfida all'Olimpico (GETTY IMAGES)

11 Maggio 2023 - 08:02

Siamo ancora qua, eh già. Quando vuoi dare forma a un pensiero c’è già stato sicuramente un poeta ad averlo descritto. E la magia che si perpetuerà questa sera (Roma-Bayer Leverkusen, calcio d’inizio ore 21 in un Olimpico tutto esaurito e tutto fomentato, telecronaca in chiaro su Tv8, sul satellite su Sky, online su Dazn, radiocronaca da brividi su Radio Romanista) sarà l’ennesimo miracolo sportivo che la Roma è riuscita a regalare al suo pubblico brontolone, pronto, è vero, spesso a criticare, ma poi presente ogni volta con rinnovato entusiasmo ad accompagnare le gesta di una squadra che in Europa davvero non molla mai.

Sarà la quarta semifinale europea in sei anni (con una tedesca dopo tre inglesi), ma stavolta ci arriviamo addirittura da favoriti, anche se con l’enorme rammarico di non poter presentare in campo la formazione migliore. Ma i bookmakers, che delle vibrazioni sentimentali giustamente se ne fregano, concedono alla squadra di Mourinho i favori del pronostico sia in assoluto, sia, ovviamente, per la partita di stasera, e arrivare tra sette giorni alla Bayarena con un vantaggio purchessia sarà comunque il viatico migliore per provare a raggiungere la quinta finale della nostra storia. 

Curiosità statistica già citata dal nostro Lorenzo Latini: delle nove semifinali raggiunte del corso di 96 anni di leggendaria esperienza solo quattro volte, per l’appunto, si è arrivati all’ultimo atto. Arrivare fino a Budapest stavolta significherebbe pure arrivare all’equilibrio del 50% delle occasioni colte. E per una squadra non certo da podio continentale come la nostra potrebbe rappresentare l’ennesimo motivo di orgoglio. Ma il fatto solo di esserci quest’anno muove dentro una commozione di gratitudine che troverà sfogo nell’urlo ruggente dell’Olimpico già prima della partita, sperando magari che l’intenzione di accompagnare l’inno della competizione con un coro goliardico/blasfemo non venga condiviso. Di paternali dai perbenisti ne abbiamo sin sopra i capelli.

Sul campo si affronteranno le formazioni disegnate da due amici-nemici che si conoscono benissimo, uno per aver frequentato la scuola dell’altro. Raccontano i biografi che Xabi Alonso si porti nel cuore più ricordi di Guardiola che di Mourinho pur avendo giocato 151 partite con il portoghese e più o meno la metà (79) con lo spagnolo. Ma chiunque abbia avuto modo di frequentare il calcio a questi livelli, e figuriamoci chi lo ha vissuto per diretta esperienza come Alonso, riconosce a Mourinho una dote che pochi altri hanno: quella di saper tirar fuori dal suo gruppo tutte le potenzialità necessarie per raggiungere i massimi obiettivi. Siamo convinti, dunque, che stasera lo spagnolo rinuncerebbe volentieri a qualche percentuale di possesso palla pur di mantenere la porta inviolata in vista della gara di ritorno. La curiosità principale starà nel capire con quale modo cercherà di raggiungere l’obiettivo, se rinunciando a qualche smania offensiva o se provando ad attaccare la Roma, contesto che siamo sicuri Mourinho preferirebbe. Da quest’altra parte, quella giusta, l’obiettivo sarà ancora una volta quello di esprimere la massima comunanza possibile tra squadra e pubblico in un afflato di spettacolarità che in questa stagione ha raggiunto vette da anni 80, e forse non ci rendiamo neanche conto del miracolo che è stato compiuto. 

C’è stata inevitabilmente anche un po’ di pretattica nelle parole della vigilia di Mourinho. Ma come al solito a un certo punto le chiacchiere vanno a zero. È questo che di Mourinho non è stato ancora capito. Sì, l’abilità nella comunicazione, ma se fosse un bluff si sarebbe scoperto 20 anni fa. 12 allenatori sono in semifinale, in 4 sono abituati a stare a questi livelli, uno di loro sfoggia il ghigno di chi sa già tutto. Quel ghigno lo ritroverete stasera su una panchina dell’Olimpico. La panchina giusta.

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