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L'iniziativa

Lo Stadio si stringe intorno a Mourinho

Il club non parla, José a gesti. Si attendono le motivazioni, ma i tempi sono lunghi. Intanto l’OIimpico prepara la pañolada contro l’ingiustizia

Mourinho in conferenza stampa prima di Roma-Real Sociedad

Mourinho in conferenza stampa prima di Roma-Real Sociedad (GETTY IMAGES)

12 Marzo 2023 - 09:38

Uno stadio unito, per la Roma, con Mourinho. È quello che si attende (anche) oggi all’Olimpico in occasione di Roma-Sassuolo, dopo che la Corte d’Appello ha confermato le due giornate di squalifica per l’allenatore portoghese, nonostante il successo parziale e provvisorio ottenuto con la sospensiva arrivata prima di Roma-Juventus che ha consentito allo Special One di godersi dalla panchina la vittoria  di domenica scorsa. Bar, radio, social, ovunque si parla di lui: José Mourinho fa sempre discutere e questa volta, quando sembrava che potesse arrivare come minimo uno sconto (riduzione a una giornata), la doccia fredda della conferma dei due turni senza l’allenatore a bordo campo ha scosso non poco l’ambiente Roma. Non sarà una sorpresa per José, che ha frequentato in lungo e largo Madrid, dove la pañolada, la “manifestazione del pensiero”, al Bernabeu si è vista varie volte. Non sarà una sorpresa per Mou sentirsi difeso, almeno come quanto lui già non faccia con ogni club di cui rappresenta lo stemma quando siede in panchina. 


Non ci sarà contro il Sassuolo, lo Special One, che - raccontano - si è difeso con estrema lucidità di fronte agli inquirenti per il caso Serra, a seguito del quale era stata avviata un’indagine della Procura Federale perché l’accaduto minava la credibilità del sistema arbitrale. Tanto da portare al deferimento del quarto uomo di Torino (primo arbitro di Serie A deferito dopo Calciopoli). Un atteggiamento più che inopportuno, certificato, e che aveva suggerito un supplemento d’indagine appunto e portato a una sospensiva della squalifica. E qui il mistero: il supplemento di indagine ha fatto emergere tutti elementi a favore di Mourinho. Da tutte le nuove acquisizioni emerge un’unica verità: Mourinho è stato provocato dopo una semplice protesta per un fallo e non ha insultato nessuno (almeno sul campo, ma al momento resta secretato il contenuto del referto del signor Piccinini anche su quanto accaduto nello spogliatoio).

La Roma però non ha portato in giudizio solamente gli audio, da cui si evince tutta la conversazione, sintetizzata con il famigerato: «Ti prendono tutti per il c... vai a casa». Acquisito, e a favore di Mourinho, anche il filmato della tramissione televisiva “Le Iene”, a firma del giornalista Filippo Roma (che a Radio Romanista nei giorni scorsi si era detto incredulo per la versione restituita dall’arbitro Serra, intercettato alla stazione in partenza per Torino): «Gli ho detto vai nell’area», aveva dichiarato il quarto uomo. Confutato dagli audio e dal filmato stesso mandato in onda su Italia Uno (che, va ricordato, altro non era che quello che si è visto in presa diretta durante Cremonese-Roma, quindi mandato in onda anche da Dazn e Sky, ma con l’ausilio - ancor più chiarificatore - di un esperto di lettura labiale, Giuliano Callegari).


Delusione e burocrazia


La Roma in precedenza non aveva mai fatto ricorso per altre squalifiche di Mourinho, ma stavolta il club, per usare un eufemismo, non ci sta, anche perché l’accaduto è talmente palese da non lasciare nessun dubbio, se non alla Corte d’appello della giustizia sportiva, che può trincerarsi dietro l’applicazione stretta, diremmo quasi soffocante, delle procedure: una giornata per il rosso diretto e una per la recidiva del tecnico portoghese (cinque squalifiche da quando è nella Capitale). Indipendentemente, quindi, dalla provocazione deontologicamente scorretta del signor Serra
Dal punto di vista procedurale dopo la squalifica del giudice sportivo la Roma non poteva far altro che ricorrere al Collegio di garanzia e quindi, incassata la sconfitta, l’iter adesso è fermo. Almeno fino a quando (ma ci possono volere anche 30 o 60 giorni) non si leggeranno le motivazioni del dispositivo che ha rigettato il ricorso. Per il campo, dunque, il “Vangelo” è il referto di Piccinini, che evidentemente non è pro-Mourinho, ma pro-Serra. Su altro campo si è mossa la Procura federale, invece, per la quale Mou è solo un testimone sui fatti oggetto d’indagine, quella su Serra.  Il tecnico romanista fin da un attimo dopo Cremonese-Roma ha avuto un atteggiamento inappuntabile, rifiutando di commentare qualsiasi cosa perché era in corso un giudizio.

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