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Il tecnico

Mourinho se la gode: "Partita vinta da squadra". E Serra viene diffidato

Lo Special One: «In questa famiglia tutti fanno tutto, ma c’è un solo leader. Abbiamo controllato la gara, la loro empatia in campo fa la differenza»

José Mourinho durante la sfida tra Roma e Real Sociedad

José Mourinho durante la sfida tra Roma e Real Sociedad (GETTY IMAGES)

Andrea Di Carlo
10 Marzo 2023 - 09:31

La partita perfetta. Due reti e una sola occasione da gol cconcessa alla quarta forza del campionato spagnolo: il capolavoro di applicazione, tenacia e tattica ha l’inconfondibile marchio di José Mourinho. Lo Special One non può non essere soddisfatto di quanto prodotto in campo dai suoi ragazzi. 

«È la squadra. Non conosco una squadra che non difende da squadra, puoi avere i migliori al mondo, ma se non difendi da squadra vai in difficoltà. Da Rui Patricio a Dybala hanno lavorato tutti, nessuno escluso. Il lavoro Dybala dal punto di vista difensivo dice tutto. Conosciamo i nostri limiti. Questo 2-0 è buono solo se non prendiamo 3 gol. Non dirò mai che si tratta di un ottimo risultato». Il tecnico portoghese riconosce i meriti dell’avversario: «La Real Sociedad ha avuto il controllo del pallone e ci ha creato dei pericoli. Il merito dei ragazzi è stata la loro organizzazione, è stato il loro sforzo, è stata la loro empatia in campo: sto in difficoltà, ho bisogno di te. Era molto difficile giocare contro un rombo, ma non era una cosa nuova per noi perché abbiamo affrontato Empoli e Salisburgo. Dovevamo avere una mentalità forte, soprattutto quando non si ha il controllo del pallone. Abbiamo controllato la partita ma, qualche volta, senza avere la palla. Il secondo gol può essere importante ed è arrivato in un momento in cui dovevamo poi solamente controllare».

L’analisi dello Special One si concentra poi sull’azione che ha portato al vantaggio della Roma: «Abbiamo giocato con due quinti freschi e hanno fatto molto bene. El Shaarawy ha anche i gol nei piedi, aveva benzina per spingere. L’azione è stata preparata in allenamento. A me non piace giocare contro un rombo dal punto di vista difensivo, ma mi piace affrontarlo dal punto di vista offensivo». 

Presto per pensare alla gara di ritorno, c’è un calendario insidioso che preoccupa Mourinho: «Questa settimana è pericolosa, accumuleremo stanchezza. Giocare contro Lazio, Juve o Milan è lo stesso per me. Dobbiamo andare poi in trasferta in Spagna e sarà difficile, senza pensare al derby. Questa città vive con grande passione questa sfida, ma non voglio andare a San Sebastian e pensare che dopo due giorni giocheremo con la Lazio, altrimenti perdiamo. Questo 2-0 è un buon risultato ma solo il primo tempo, manca ancora il secondo tempo. Ora c’è il Sassuolo, Dionisi sta a casa tranquillo a bere un’acqua frizzante, ma ce la giocheremo».

Lo Special One esalta il gruppo e fatica a parlare dei singoli: «C’è solo un leader (il riferimento sembra al tecnico). I giocatori sono tutti uguali, ma mettono in campo esperienze diverse, un modo diverso di pensare. E lo trovo fantastico. È molto importante che dentro la campo esista questa empatia: La nostra squadra nel bene e nel male squadra sempre unita, per me è un piacere». Ma un elogio particolare se lo merita il talento di Dybala:«Ho capito subito quanto Paulo fosse umile, un ragazzo di squadra, che non cerca glorie individuali ma che aiuta la squadra, sapevo di poter contare su di lui». 

Intanto La procura Figc ha notificato l’avviso di concluse indagini a Marco Serra, annunciando il suo deferimento dopo la lite con lo Special One in Cremonese-Roma. Mourinho d’altronde lo aveva detto: «Emotivo sì, ma pazzo no». Oggi, quando la Corte Federale si esprimerà sul ricorso presentato dal club giallorosso, saprà se potrà guidare o meno da bordocampo i suoi ragazzi domenica pomeriggio contro il Sassuolo.

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