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Nel post gara

Il silenzio di Mourinho, ct dei sogni per i locali

I giornalisti cercano il tecnico portoghese. Lui intanto ripropone la difesa a quattro e prova Zalewski nel suo vecchio ruolo

José Mourinho

José Mourinho (As Roma via Getty Images)

17 Dicembre 2022 - 11:50

Non è una novità l’entusiasmo per Mourinho, quando atterra in Portogallo, ma quest’anno il timing è stato perfetto, con il terzo ritiro in Algarve della squadra giallorossa scattato pochi giorni dopo l’eliminazione della nazionale di casa ad opera del Marocco, nei quarti del Mondiale in Qatar, con conseguente divorzio col commissario tecnico, il 68enne Fernando (Manuel Fernandes da Costa) Santos, in carica dal 2014.

Il condottiero del trionfo all’Europeo del 2016: la sua eredità sarà pesante, e per tanti - in particolare per A Bola, il più importante giornale sportivo portoghese - Mourinho è il principale candidato a raccoglierla. Solo che il tecnico di Setubal ha ancora un anno e mezzo di contratto con la Roma, e nessuna voglia di lasciare il lavoro a metà. L’ipotesi di un addio immediato non viene neppure presa in considerazione, non piace quella del doppio incarico (che pure sarebbe consentita dalle norme) resterebbe una sola via: un incarico a partire da giugno, con un traghettatore al suo posto fino alla scadenza del secondo dei tre anni con la Roma.

Sempre che Mourinho, in questa fase della carriera, abbia voglia di lasciare il lavoro quotidiano in un club e cimentarsi con la panchina della sua nazionale: per cercare di capirlo, all’aeroporto di Faro, due giorni fa, c’era una folla di giornalisti. Lui non ha parlato, e non ha voluto farlo neppure ieri, al termine del primo dei tre test previsti in Portogallo in questo ritiro invernale. Anche perché, a prescindere dalle inevitabili domande sul futuro che ha schivato - c’era anche una troupe di CNN Portugal ieri allo stadio, con la speranza di strappargli qualcosa - Mourinho non è uno che muoia dalla voglia di spiegare i perché di una sconfitta giocata con pochi allenamenti nella gambe, qualche assente (oltre a Dybala, rimasto in Qatar fino alla fine manca ancora Rui Patricio, che però arriverà prima di fine ritiro, tagliandosi le ferie dopo un Mondiale vissuto da secondo, mentre Belotti e Wijnaldum non sono ancora pronti) e una formazione sperimentale.

Gli esperimenti

Ha riproposto la difesa a 4 lo Special One, vecchio amore, accantonato 13 mesi fa, dopo il 2-2 in casa col Bodø/Glimt. Esperimento che non è durato a lungo, visto che con l’espulsione di Viña la Roma è passata dal 4-2-3-1 al 3-4-2, anzi 3-4-1-1, con Zaniolo prima, poi Volpato e infine Zalewski (per la prima volta  nel suo vero ruolo) alle spalle del centravanti. Per altri esperimenti se ne riparlerà lunedì, contro i portoghese del Casa Pia: oggi alle 15 di nuovo in campo per l’allenamento.

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