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L’operazione Abraham è partita in Algarve

Il recupero Tra i principali problemi che Mourinho deve risolvere c’è quello di riportare il centravanti inglese ai livelli della sua prima stagione romanista

Abraham e Pellegrini dopo un gol

Abraham e Pellegrini dopo un gol ((As Roma via Getty Images))

16 Dicembre 2022 - 10:00

Macchina del tempo. Facciamo conto che ci riporti al cinque maggio scorso, stadio Olimpico, esterno notte, tifosi da mille e una notte, semifinale di ritorno della Conference League, il Leicester a dividerci da un sogno che poi, come sappiamo, si realizzerà. Basta una manciata di minuti: calcio d’angolo per la Roma, il pallone arriva al centro dell’area dove più alto di tutti svetta il capoccione di Tammy Abraham. La capocciata si sente fino a Londra, il pallone finisce in rete, Tirana stiamo arrivando. Alzi la mano chi quella sera, dopo il venticinqesimo gol stagionale (dopo ci sarebbe stata anche la doppietta a Torino nell’ultima di campionato) dell’inglese a cui erano bastati pochi mesi per far innamorare l’intera tifoseria, non ha pensato una roba del tipo, «speriamo che la prossima stagione il Chelsea non si presenti con gli ottanta milioni previsti dalla clausola per riacquistarlo». Non vediamo mani alzate.

Ancora la macchina del tempo. Per tornare ad adesso, sedici dicembre, la Roma in ritiro in Portogallo, il campionato fermo da oltre un mese per il Mondiale, la ripresa prevista il prossimo quattro gennaio. Alzi la mano chi si augura che alla fine di questa stagione il Chelsea si presenti sul serio con gli ottanta milioni per riportarsi Tammy a casa. Vediamo solo o quasi mani alzate pronte, magari, a indicare pure qualche nome per un nuovo centravanti da prendere.

Insomma, in sei mesi, è cambiato tutto. Abraham da risorsa è passato a essere un problema. Non tanto e non solo per i gol che sono arrivati con contagocce, se uno va a rivedere le cifre, la passata stagione alla quindicesima giornata l’inglese in campionato aveva realizzato quattro reti (ora sono tre i gol) ai quali, però, bisognava sommare i sei realizzati nel girone di Conference (solo uno quest’anno in quello di Europa League). Quanto invece e soprattutto perché l’Abraham che abbiamo visto in campo fino alla sosta per il Mondiale, è stato l’esatto opposto del giocatore applaudito nella sua prima stagione in giallorosso, partecipante ed empatico un anno fa, quanto preoccupato fino quasi ai confini dell’assenza in questa. E c’entra poco il fatto che in teoria ci sarebbe stato un Mondiale da affrontare, tanto è vero che in Qatar Tammy non c’è andato, conseguenza pure di una prima parte di stagione decisamente al di sotto di quello che ci si poteva legittimamente aspettare da un ragazzo che qui a Roma sembrava aver trovato l’habitat giusto per esaltare ed esaltarsi. Ed è questo, nei giorni in Portogallo, forse il principale problema su cui dovranno lavorare Mourinho, Pinto, i compagni, Abraham stesso, ovvero recuperare il Tammy perduto, il giocatore cioè in grado di dare una dimensione diversa a tutta la manovra offensiva della nostra Roma. In qualche modo, con l’arrivo di Dybala, ci si poteva anche aspettare che l’inglese avrebbe avuto qualche difficoltà in più per confermarsi sui numeri della precedente stagione, un po’ per una questione di opportunità offensive, un po’ per trovare la giusta intesa con il nuovo compagno, ma certo un passo indietro come quello dell’inglese nessuno se lo poteva aspettare così eclatante in negativo.

Al punto che non è da escludere, se Abraham non dovesse dare segnali di poter tornare Tammy, che Mourinho, come ha già fatto intendere, pensi di poter prendere in esame anche una Roma con un centravanti non proprio di ruolo (Dybala e Zaniolo i principali indiziati) visto che pure Belotti fin qui è stato soltanto la fotocopia sbiadita di quello che avevano conosciuto nella Torino granata. Eppure, nonostante questo Abraham irriconoscibile, dalla Premier sono arrivate voci (fondate) di un interessamento di Manchester United ed Aston Villa pronte a pagare una cinquantina di milioni per il cartellino dell’inglese. La Roma non le ha prese neppure in considerazione, a Trigoria sono convinti che tornerà Tammy, quello vero. E l’operazione ritorno in copertina comincerà proprio in questi giorni portoghesi. Obiettivo un 2023 da protagonista. Poi, nel caso, a giugno si vedrà. 

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