AS Roma

Lo Stadio Olimpico in trasferta a Nagoya: tanta Roma

Quanto romanismo a casa Toyota. Sugli spalti sciarpe, magliette e striscioni. Abraham e Smalling: saluto e maglia ai tifosi

La foto di gruppo di Roma e Nagoya prima del fischio d'inizio

La foto di gruppo di Roma e Nagoya prima del fischio d'inizio (As Roma via Getty Images)

PUBBLICATO DA Norikazu Sato
26 Novembre 2022 - 10:52

Era il Toyota Stadium, a Toyota, nella Prefettura di Aichi, ma sembrava di essere all’Olimpico nei giorni di partita della squadra giallorossa. La cornice avrà fatto sentire nuovamente a casa Abraham e compagni, anche se per arrivare all’impianto hanno preso lo Shinkansen e sono passati di fronte al Monte Fuji.

Nagoya e Toyota per qualche ora si sono tinte di giallo e di rosso, nonostante sugli spalti fossero presenti meno persone del previsto (comunque 13383) per i prezzi dei biglietti, ritenuti cari dai tifosi locali. Prima del fischio d’inizio, durante il riscaldamento, all’interno dello stadio sono passate tutte le canzoni che anticipano l’inizio delle gare domestiche: l’inno,  la canzone di Conidi, anche “Forza Roma” di Lando Fiorini, oltre a diverse clip che finivano con “We are AS Roma”. Insomma, sembrava di essere a Roma.

La squadra ha ricevuto un caldo e affettuoso abbraccio dai propri tifosi, italiani e giapponesi, in tutti i tragitti: dall’arrivo all’albergo (Hotel Toyota Castle, a due minuti dalla stazione) allo spostamento allo stadio e viceversa. Trecento tifosi ad attendere la squadra all’arrivo e altrettanti nel postpartita. Ce n’erano tanti anche allo stadio, sia in tribuna sia in curva (tanti striscioni dai colori giallorossi, dall’onnipresente pezza “Nun c’è problema” al Roma Club Finlandia), anche se i presenti non hanno potuto cantare né lanciare cori, per via delle severe misure anti-Covid ancora presenti in Giappone, visto il rialzo dei casi e una situazione da tenere sotto controllo.

Solo applausi, in teoria, anche se quando Ibañez ha colpito la traversa lo spicchio di tifosi romanisti si è lasciato andare a un boato familiare. Al termine del match Smalling è andato sotto la curva a regalare la maglia e Abraham ha fatto lo stesso sotto la tribuna. I tanti tifosi presenti meritavano un saluto e i giocatori non si sono tirati indietro.

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