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L'attaccante giallorosso

Belotti: "Un onore essere allenato da Mourinho. La concorrenza con Abraham mi stimola"

Il gallo in conferenza stampa: "La cosa che ti fa più impressione del mister è che nonostante tutto sembra che abbia più voglia di vincere rispetto al giorno precedente"

Andrea Belotti

Andrea Belotti (GETTY IMAGES)

La Redazione
05 Ottobre 2022 - 14:31

Andrea Belotti ha rilasciato delle dichiarazioni nella conferenza stampa alal vigilia della sfida contro il Betis. Queste le sue parole: 

Sei arrivato qui subito ben accolto dai tifosi. Che effetto ti fa tutto questo affetto? 
"Mi fa molto piacere l'affetto di tutti i tifosi perché penso si sia capito il mio entusiasmo e la mia voglia di venire a Roma. Nonostante abbia giocato ancora poco, io penso che comunque sto cercando di dare il mio contributo anche per quei piccoli spezzoni che ci sono stati e partite da titolare. Allo stesso tempo penso tanto al collettivo, cerco di dare il mio contributo anche quando non gioco. So che in una squadra, con tante partite, c'è bisogno anche di un aiuto, un conforto o una strillata. Cerco di essere il più utile possibile in base alla situazione dove mi trovo". 

Il mister ci ha detto che lei e Abraham potete essere una coppia. C'è la speranza e la possibilità di vedervi insieme? Avete provato in allenamento un sistema a 2 punte? 
"Noi ci alleniamo sempre in base alle esigenze del mister, lui prepara le partite e qualsiasi cosa focalizzato sempre sulla partita successiva. Noi dobbiamo farci trovare pronti, c'è stato solo un piccolo spezzetto di partita con l'Helsinki dove abbiamo giocato insieme. Se il mister prenderà questa decisione noi sappiamo cosa dover fare, è qualcosa che durante gli allenamenti proviamo perché è una soluzione in più Ma ripeto: è una scelta del mister e noi, in un caso come nell'altro, dobbiamo farci trovare pronti". 

Come vi potrete integrare lei e Abraham se doveste giocare insieme?
"Questa è una domanda da fare al mister più che a me. Quando si affrontano determinate squadre si pensa anche ad un modo di giocare piuttosto che ad un altro. Solo il mister però può decidere in questo momento qua. Lui è l'attaccante della nazionale inglese, è stato convocato anche la settimana scorsa: per me è un'opportunità per confrontarmi, la vedo come uno stimolo personale. In ogni allenamento e partita devo dimostrare di dover giocare. Questo mi da carica e voglia: quando arrivi ad un livello alto sono le cose più importanti quelle che devi fare". 

Tu sei rimasto due settimane a Trigoria durante la pausa. Ti serviva questa fase di allenamento vista la fase che hai vissuto? Vedremo un altro Belotti?
"Si, mi è servita tanto per allenarmi, mi son fermato anche qualche giorno in più. Poteva far del bene a me stesso e al mio corpo. Sapevo che ci sarebbe voluto un po' di tempo per riprendere la condizione migliore, fin dal primo giorno quando c'è stata l'opportunità di fare quel qualcosa in più negli allenamenti l'ho fatto, come nella sosta nazionale. Ora ti posso dire che mi sento bene però il giudizio alla fine lo do sempre al campo. Le parole se le porta via il vento. Quando in campo fai la prestazione, fai quel che devi fare, allora significa che va tutto bene". 

Cosa significa per te essere allenato dallo Special One che ha avuto grandissimi calciatori ai suoi ordini come Drogba e Diego Costa? 
"Per me è un onore. Ne parla tanto la storia di Mourinho, i suoi titoli. Ma la cosa che ti fa più impressione è che nonostante tutto ciò sembra che abbia una voglia di vincere maggiore al giorno precedente. Credo che sia questa una delle sue grandi forze ed è per questo che ha allenato grandi squadre e giocatori. Per me essere qui, allenato da Mourinho, può essere solo che un aiuto, mi può dare dei consigli e delle direzioni giuste per migliorare. Se c'è una cosa giusta per me allora è giusto che io la debba fare". 

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