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La Dea Fortuna è sbendata, ci vede benissimo e la Roma gli sta sulle scatole

L’Atalanta è riuscita a vincere con un tiro in porta, i giallorossi ne hanno messi insieme 18. I due ko di Karsdorp e Dybala hanno, insieme a Chiffi, anticipato la sconfitta

Il colpo di testa di Shomurodov

Il colpo di testa di Shomurodov (GETTY IMAGES)

19 Settembre 2022 - 12:48

La Dea è sbendata, ci vede benissimo e la Roma gli sta sulle scatole (eufemismo). E, avrete capito, la Dea in questione non è certo l’Atalanta che è riuscita a vincere con un tiro in porta (non ce ne sono stati altri, la Roma ne ha messi insieme diciotto), un interno destro di un difensore di neppure vent’anni che è sembrato Ronaldo. La Dea in questione, è quella della fortuna che ci hanno sempre raccontato vada in gira bendata, proprio per evitare di vivere di simpatie e antipatie. E’ certificato, ci hanno sempre raccontato una sciocchezza.

Perché ci viene difficile e per certi versi inspiegabile, parlare di questa sconfitta dei giallorossi al termine della partita, a nostro giudizio, meglio giocata dall’inizio di questa stagione. 90 minuti in cui i giallorossi hanno quasi sempre comandato il gioco. Contro una squadra di Gasperini molto diversa da quelle degli anni precedenti. Creando almeno una mezza dozzina di nitide palle gol. Costringendo alle maniere rudi i giocatori dell’Atalanta (ne sono stati ammoniti una fagottata e che De Roon abbia concluso la partita in campo è un insulto al regolamento per niente caro biondino Chiffi). E invece eccoci qui a dover metabolizzare questa seconda sconfitta in campionato che fa malissimo, perché dire immeritata è dire poco, spiegabile solo con il concetto della dea sbendata che ci vede benissimo e la Roma non gli sta simpatica.

I segnali avevano cominciato a materializzarsi nella giornata di sabato, quando la Roma ci ha fatto sapere che Karsdorp (probabilmente non avrebbe giocato, ma l’assenza dell’orange ha tolto un’alternativa a Mou) era costretto a fermarsi perché nel corso della partita contro i finlandesi si era rotto il menisco interno. Ovvero quarto ko traumatico di questa stagione, dal crociato di Darboe alla tibia di Wijnaldum, dalla spalla di Zaniolo al ginocchio, appunto, dell’olandese. E a tutto questo non ci si può dimenticare anche degli infortuni muscolari di El Shaarawy e Kumbulla, pure ieri regolarmente seduti in tribuna, due assenze che tolgono alternative da utilizzare nell’epoca dei cinque cambi (ieri Mou ne ha fatti soltanto tre).

Quello di Karsdorp però è stato solo il primo indizio. Perché poi, a pochi minuti dal fischio d’inizio, si sono materializzati il secondo, terzo, quarto e quinto tutti insieme. Dybala, oh Paolino, il miglior giocatore della Roma e in questo momento particolarmente in condizione, costretto al forfait. Problema fisico. I sussurri hanno subito fatto sapere che l’argentino ha sentito un leggero fastidio al flessore, meglio non correre rischi, Dybala così si è andato a sedere in tribuna (ci auguriamo che non risponda neppure alla convocazione dell’Argentina). Un segnale inequivocabile che la Dea chissà dove l’ha nascosta la benda. Poi, siccome noi siamo un po’ sonati, abbiamo interpretato come un segnale negativo anche l’infortunio, con tutto il rispetto, di Musso (scontratosi con Demiral e finito ko, trauma cranico, auguri), portiere che dopo il disastro con la Cremonese del turno precedente, era sotto esame e certo non stava giocando tranquillo. Invece fuori Musso e dentro Sportiello che, ovviamente, ha disputato una partita senza nessun tipo di errore, bravo e fortunato in occasione di alcune respinte che forse neppure lui ha capito come ha fatto.

Il risultato è stato che la Roma è andata in campo senza i due campioni (Wijnaldum e Dybala) che ci hanno fatto sognare durante l’estate, l’alternativa a Celik (Karsdorp), due opzioni, una offensiva (El Shaarawy) e una difensiva (Kumbulla), assenze che hanno ristretto le opzioni a disposizione dell’allenatore. Che, forse, ma molto forse, pure per questo quando ha visto che il biondino Chiffi non voleva prendere decisioni a proposito di possibili calci di rigore per i giallorossi (per noi c’era quello del primo tempo con Zaniolo trattenuto ma con la colpa di non cadere), si è arrabbiato al punto da essere espulso. Ma c’è un metodo per espellere la dea bendata?

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