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Dichiarazioni

Santon si ritira: "Non c'è niente da fare: rischierei di avere delle protesi"

"Mi dicevano 'stai a rubare i soldi a Roma'. Figuriamoci: col club eravamo a posto sul salutarci, il punto è che non riuscivo a passare le visite mediche altrove"

Davide Santon con la maglia della Roma

Davide Santon con la maglia della Roma (MANCINI)

La Redazione
09 Settembre 2022 - 13:42

Davide Santon ha rilasciato delle dichiarazioni a TMW. Ha parlato di tanti tempi, annunciando anche il suo addio al calcio. Questo uno stralcio delle sue parole:

A trentuno anni dice basta. Consapevolmente.
"Nel primo anno in cui sono stato messo fuori rosa, ho vissuto un controllo dopo l'altro ma non c'è niente da fare: l'unica cosa sarebbe rischiare di avere delle protesi. Ancora riesco a camminare sulle mie gambe ma per fare il giocatore professionista serve altro".

Coscienza e lucidità. Anche di quelle che sono le sue fragili ginocchia.
"Ho il ginocchio sinistro dove non mi sono operato che però è andato. Mi impedisce tante cose... E poi c'è il famoso ginocchio destro: mi sono operato tre volte. Cartilagine, tolto tutto il menisco esterno ma appena faccio un minimo sforzo, si gonfia e non si piega più. In automatico tutti i miei infortuni al flessore partono da lì. In Serie A devi spingere, il ginocchio destro non si piega, sforzavo la gamba sinistra e il flessore è... Andato. Ogni minimo sforzo c'è sempre da stirarsi, da star fermi. Giochi una gara, ne stai fuori cinque".

Ha ricevuto profonde critiche a Roma, da chi non conosceva la sua situazione.
"Mi dicevano 'stai a rubare i soldi a Roma'. Figuriamoci: col club eravamo a posto sul salutarci, il punto è che non riuscivo a passare le visite mediche altrove".

Così ha deciso. Come si sente?
"Ho sofferto i primi mesi. Ho avuto tempo di pensarci, di riflettere. Quando ero fuori rosa a Roma, ho avuto un primo periodo dove ho sofferto: non mi aspettavo questo finale di carriera. Volevo giocare, divertirmi, purtroppo ho avuto tutto subito ed è andato a scalare. Però bisogna accettare: ho pensato tanto, ho la famiglia, due bambine, ora mi dedico a quello e poi vedrò se restare nel calcio o in un altro ambito".

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