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Punizioni e non solo

Dybala, lo specialista delle palle inattive e arma in più della Roma Mourinhana

L’anno scorso sono state un punto di forza, in A solo il Napoli meglio di noi. Senza contare i colpi di testa: i giallorossi vantano una discreta batteria di "torri"

Dybala e Mourinho contro il Tottenham (As Roma via Getty Images)

Dybala e Mourinho contro il Tottenham (As Roma via Getty Images) (As Roma via Getty Images)

01 Agosto 2022 - 13:34

Prima gara in giallorosso (dopo la sgambata contro l’Ascoli a Trigoria) e primo assist per Paulo Dybala, che ci ha impiegato soltanto 29 minuti per lasciare il segno. Corner dalla sinistra calciato col suo mancino fatato, traiettoria a uscire e perfetto inserimento di Ibañez che di testa sigla il gol che poi risulterà decisivo nell’economia dell’incontro col Tottenham. La condizione fisica ancora non è delle migliori, ovviamente: vanno smaltite le tossine dei primi giorni di lavoro agli ordini di Mourinho in vista del debutto ufficiale a Salerno, ma la “Joya” ha già fatto vedere ciò di cui è capace a palla ferma. Una caratteristica, questa, preziosissima per la Roma, che già nella passata stagione aveva fatto dei calci piazzati uno dei suoi punti di forza. Le doti balistiche del ventottenne ex Juventus vanno ad aggiungersi a quelle di Lorenzo Pellegrini, un altro specialista sulle palle inattive (l’anno scorso per il Capitano tre gol su punizione diretta in Serie A: nessuno ha fatto meglio). 

I numeri

In una squadra che l’anno scorso ha realizzato 24 dei 59 gol totali in campionato grazie alle palle inattive (in Italia soltanto il Napoli ha fatto meglio con 25), l’opzione Dybala può far sì che la Roma diventi letale. Da quando gioca in Italia, l’argentino ha realizzato 12 reti su punizione diretta, e tra i calciatori attualmente in attività in Serie A è secondo soltanto a Calhanoglu. Facile pensare che le punizioni dalla destra e dal centro-destra saranno appannaggio del nuovo acquisto, mentre quelle dalla sinistra e dal centro-sinistra affidate al piede di Pellegrini. Difficile fare pronostici: l’unica cosa che conta è che i giallorossi abbiano una potenza di fuoco impressionanti nelle palle inattive, anche più della passata stagione. In cui arrivarono 11 gol da calcio d’angolo in campionato, 3 da altro calcio piazzato, 3 da punizione diretta e 7 da calcio di rigore. Tenendo conto anche delle altre competizioni, il totale sale a 27 centri da calcio piazzato.

Non solo: la “Joya” è anche un ottimo rigorista, che tra Palermo e Torino ha realizzato 25 tiri dagli 11 metri sui 30 tentativi. Se l’anno scorso i tiri dal dischetto erano affidati perlopiù a Pellegrini, Veretout e Abraham, ora si aggiunge una soluzione in più, e di prima scelta. Senza contare i calci piazzati da posizione defilata, quelli per capirci destinati al centro dell’area piuttosto che allo specchio della porta: Dybala, mancino naturale, è uno di quei giocatori capaci di colpire con entrambi i piedi e da qualsiasi zona del campo, sia che si tratti di tirare, sia che si tratti di servire un compagno. I numeri parlano chiaro: dal 2012 ad oggi, ha segnato 136 gol e fornito 64 assist tra tutte le competizioni per club. Cifre da top player, per uno che non è un centravanti.

Questione di centimetri 

Sabato sera a sfruttare la parabola di Dybala è stato Ibañez, ma tutti i centrali a disposizione di Mourinho fanno del gioco aereo una delle loro doti migliori: da Mancini (5 reti di testa nella stagione 2020-21) con i suoi 190 centrimetri ai 191 di Kumbulla (l’anno scorso a segno sugli sviluppi di corner contro il Lecce in Coppa Italia), fino a Smalling (194 cm, 7 reti tutte da palla inattiva da quando milita nella Roma). Una batteria di “torri” capace di intimorire e di tenere in apprensione qualsiasi retroguardia, e alla quale vanno aggiunti anche i centrocampisti centrali: Cristante, alto 1,86, l’anno scorso ha segnato due reti al Sassuolo sugli sviluppi di calci piazzati, uno di piede e uno di testa; e Nemanja Matic, 194 centimetri, che spesso e volentieri sale nell’area avversaria per rendersi pericoloso in occasione di punizioni e calci d’angolo.

Senza dimenticare Tammy Abraham, anche lui 1,94, sempre pericoloso nel gioco aereo e pronto in agguato per eventuali tap-in. Con due artisti come Dybala e Pellegrini, in grado di pennellare traiettorie perfette, la Roma punta a migliorare i numeri già ottimi della scorsa stagione sui calci piazzati, arma spesso decisiva nelle sfide più ostiche.

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