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Tottenham-Roma: una sfida da sliding doors

Mourinho stasera ritrova la sua ex squadra. Agli Spurs c’è Conte, in passato vicino alla Roma. Grande attesa per vedere finalmente in azione Dybala

Josè Mourinho

Josè Mourinho (As Roma via Getty Images)

30 Luglio 2022 - 07:00

E pensare che, due anni fa, questa amichevole si sarebbe potuta giocare a panchine invertite, se si fossero incastrate determinate situazioni. Perché nella primavera del 2019, prima di virare su Paulo Fonseca, l’allora ds romanista Gianluca Petrachi aveva provato a convincere Antonio Conte a sposare il progetto giallorosso. Sembrava ci fossero i presupposti per il matrimonio, ma alla fine il tecnico salentino scelse l’Inter, dove ha vinto lo Scudetto nel 2020-21, prima di rassegnare le dimissioni.

Mourinho non era ancora alla guida del Tottenham, ma ci arrivò poco dopo, nel novembre 2019, per sostituire l’esonerato Mauricio Pochettino. Un’avventura, quella dello “Special One” agli Spurs, terminata in maniera brusca nell’aprile dell’anno scorso; il 19, per l’esattezza. E proprio da quel momento - giorno in più, giorno in meno - i Friedkin cominciarono a pensare l’idea folle di portarlo nella Capitale. Folle per tutti tranne che per loro, che insieme a Tiago Pinto lo convinsero a vestirsi di giallorosso per i tre anni seguenti. 

Ecco dunque che Tottenham-Roma, in programma stasera (ore 20.15, diretta tv su Dazn) allo Stadio Sammy Offer di Haifa, assume i contorni di un match da sliding doors, in cui presente e passato si intrecciano in un gioco di corsi e ricorsi figli del destino, della casualità e dell’aleatorietà del calcio. In molti, un anno fa, indicavano questa partita come la finale più probabile di Conference League; i londinesi però sono finiti fuori già ai gironi, complice il Covid-19, e il resto è storia. Anzi, Storia. Un delirio di gioia, una festa attesa 61 anni che ha fatto di Mou un semi-dio più di quanto già non fosse al momento del suo arrivo

Gli ex Premier

Non solo Tammy Abraham: se per il centravanti inglese, a lungo nelle fila del Chelsea, quella col Tottenham è una sfida che sa di derby, lo stesso si può dire per altri due giocatori. A partire da uno dei volti nuovi della Roma 2022-23, quel Nemanja Matic che ha vestito la casacca dei Blues sia con José Mourinho sia con Antonio Conte.

Due le Premier League vinte dal mediano serbo a Londra: una con lo Special One (2014-15) e una col tecnico salentino (2016-17), prima di raggiungere Mou al Manchester United. Una cessione che a Conte fece piuttosto male, come testimoniano le sue dichiarazioni dell’epoca. Ma c’è anche Chris Smalling, nato a Greenwich (che fa parte dell’area metropolitana di Londra) e cresciuto nelle fila del Millwall, uno degli innumerevoli club della City. Tra l’altro, prima di accasarsi ai Red Devils per volere di Sir Alex Ferguson, il centrale ha giocato nel Fulham, per cui anche per lui quello di stasera sarà per certi versi un derby. 

C’è poi Nicolò Zaniolo, che in passato molti organi di stampa davano puntualmente in partenza, direzione Tottenham, appunto. In particolare dopo l’approdo di Fabio Paratici agli Spurs, una parte della stampa si è sbizzarrita (e continua a farlo oggi), inventando trattative di mercato che per ora si sono rivelate semplici illazioni. Del resto si sa, non c’è giorno in cui il talento giallorosso non venga accostato ad altri club: ormai sia lui sia i tifosi romanisti ci hanno fatto il callo.

Dal campo

Difficile fare ipotesi sulla formazione che Mourinho deciderà di mandare in campo dal primo minuto, anche perché la rosa è ancora in fase di rodaggio e si mira a far mettere minuti nelle gambe di tutti. Ieri Dybala e compagni hanno sostenuto una seduta di rifinitura mattutina al Netanya Stadium, sotto lo sguardo attento del tecnico portoghese. Superfluo dire come la “Joya”, dopo la sgambata di 45’ a Trigoria con l’Ascoli, sia il più atteso tra i giocatori della Roma: al tecnico la decisione se farlo partire dall’inizio o se mandarlo in campo a partita in corso. Non è da escludere una staffetta proprio con Zaniolo, anche se molto ovviamente dipende anche dal modulo che sceglierà José: finora ha proseguito con l’assetto a tre dietro, ma durante il precampionato si sperimentano spesso soluzioni differenti. 

Di certo ci saranno tanti cambi tra un tempo e l’altro, o comunque a partita in corso. Nelle rotazioni rientreranno più o meno tutti, eccezion fatta ovviamente per coloro che sono rimasti in Italia: i lungodegenti Calafiori e Darboe, oltre a Carles Perez, Veretout e Shomurodov. Abraham è l’unico centravanti di ruolo a disposizione, ma Mou in queste uscite estive ha provato Stephan El Shaarawy in quel ruolo. L’asticella ora è alta: affrontiamo una squadra con grandi ambizioni, che disputerà la Champions e che punta a migliorarsi. Una sfida dal sapore d’Europa, di quelle che piacciono a Mou.

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