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Duka: "Mourinho uno dei motivi che ci ha spinto a organizzare questo evento"

Il presidente della federcalcio albanese ha parlato della Roma, del tecnico portoghese e di Totti. E poi scherza: "Doveva fare entrare Kumbulla"

Il presidente della federcalcio albanese Armand Duka (Getty Images)

Il presidente della federcalcio albanese Armand Duka (Getty Images)

La Redazione
31 Maggio 2022 - 12:37

Dopo una settimana passata dall'evento calcistico più importante mai disputato in Albania, ha parlato ai microfoni di calciomercato.it il presidente della federcalcio albanese Armand Duka. Tra i temi trattati, ha parlato ovviamente anche della Roma, di Mourinho e di Francesco Totti, oltre ad una parentesi scherzosa sul connazionale Kumbulla. Ecco le parole del presidente.

Sull'importanza della finale a Tirana.
"La cosa più importante che ci ha portato questo evento è la promozione del calcio nel nostro paese, per avvicinare anche i bambini a questo sport. E poi a livello internazionale ci ha aiutato a dimostrare che l'Albania e la nostra federazione sono in grado di organizzare un evento così importante. Anche a livello di mercato, per i calciatori che magari un giorno vogliono venire qui a giocare"

Su Mourinho e Kumbulla.
"Devo essere sincero, la presenza del portoghese è stata uno dei motivi che ci ha spinto a voler organizzare questo evento. È un grande nome nel calcio, un grande allenatore che ha vinto tanti trofei, e ora ha vinto anche a Tirana rendendo tutto quanto molto più sentito in tutto il mondo. Mourinho è sempre Mourinho ma ha sbagliato a non far giocare Kumbulla (ride, ndc), se avesse vinto la coppa con lui in campo sarebbe stato ancora più bello. Comunque per il calcio albanese è stato un ottimo spot, che va oltre lo sport. Tutti erano scettici di arrivare qui per questa finale, ora nessuno ha niente da ridire perché l'organizzazione è stata buonissima e siamo molto contenti"

Su Totti incontrato durante la finale.
"Non abbiamo parlato molto, lo abbiamo lasciato tranquillo di aspettare la partita, come un amico, lasciandolo in pace senza disturbarlo con discorsi di business o di futuro. L'ho trovato molto simpatico, come in campo. Del suo ritorno in giallorosso non so niente, non conosco i suoi programmi. Io lo vedo sempre come un sinonimo di Roma, se tornasse alla Roma comunque sarebbe una cosa normale. Sarebbe strano se andasse alla Juventus"

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