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Roma, Losi: "Nessuno ha il nostro tifo. Col Feyenoord sarà difficile"

L'ex difensore giallorosso: "Quando eravamo una ‘Rometta’, lo stadio era pieno. Zalewski mi sembra una grande promessa. Mourinho ci ha visto bene a cambiargli ruolo"

Giacomo Losi, di Mancini

Giacomo Losi, di Mancini

La Redazione
07 Maggio 2022 - 08:28

In questi giorni la Roma sta smaltendo la contentezza per aver raggiunto la finale di Conference League contro il Leicester City. Il club allenato da Rodgers è stato battuto 1-0 grazie a un gol di Tammy Abraham, che non ha lasciato scampo a Kasper Schmeichel. Il traguardo è molto importante visto che una finale europea mancava da diverso tempo nella Capitale. Uno che l'ha giocata e vinta con la maglia giallorossa nel 1961 è Giacomo Losi o "Core de Roma". L'ex difensore è stato l'ultimo capitano della Roma a vincere una coppa europea, la Coppa delle Fiere. Vista la finale di Tirana raggiunta dagli uomini di Mourinho, Losi è stato intervistato da Il Messaggero a cui ha raccontato i suoi pensieri: "Col Feyenoord non sarà facile: gli olandesi hanno una signora squadra, abituata a giocare su certi palcoscenici. Il nostro punto debole è che a volte i giocatori non credono nelle loro possibilità. Non vincere trofei da 14 anni pesa". Così ha esordito l'ex difensore che ha continuato: "Quando eravamo una ‘Rometta', lo stadio era pieno. In Italia nessuno ha un tifo come quello giallorosso". Il numero di tifosi che in questa stagione sta riempiendo l'Olimpico è un fattore positivo per la squadra, con Mourinho che l'ha spesso elogiato. Anche sullo Special One, Losi ha detto la sua anche se non troppo benevola: "Di trofei ne ha vinti, ha carattere e sa imporsi alla squadra. Non so se sia l'allenatore giusto per la Roma, mia opinione. È un po' presuntuoso, ma ognuno è fatto a modo suo". 

Core de Roma ha continuato sulla Coppa delle Fiere vinta nel '61: "L'abbiamo vinta noi giocatori, alla società non gliene fregava niente! A volte non volevano neanche pagarci il premio partita. Nel 1961 era un calcio più amatoriale: il tecnico contava fino a un certo punto". "Sarei contento se la Roma vincesse - ha detto Losi - sono uno dei primi tifosi, anche se non sono nato romano è come se lo fossi. Grazie alla Roma ho potuto giocare contro Alfredo Di Stefano: neanche Pelè era al suo livello". L'ex difensore ha dato il suo parere sui giovani presenti in rosa, ma anche un consiglio a Tiago Pinto per il mercato: "Zalewski deve ancora imparare certe cose, ma mi sembra una grande promessa. Mourinho ci ha visto bene a cambiargli ruolo. Zaniolo è uno che non molla mai: ha talento, fisico, tutto per essere un grandissimo. E ora non diamo via i migliori".

Alla Roma con la fascia al braccio ad oggi c'è Lorenzo Pellegrini, che è stato elogiato e bacchettato da Losi: "Lorenzo è bravo, ma dovrebbe essere più continuo: potrebbe diventare un campione. Poi è romano, la maglia la sente di più". Infine, Core de Roma ha parlato del suo ruolo nel club, mai avuto: "Mi dispiace molto, penso che avrei dovuto far parte della Roma a vita. Ma non mi è mai stato chiesto nulla, e non ho ricevuto la stessa generosità che invece ho mostrato io. Ma ho ricevuto l'affetto dei tifosi: quando entravo in campo e guardavo la Curva Sud, mi si riempiva il cuore".

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