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Ex Premier

Da Smalling a Maitland-Niles: i ritorni in patria dei romanisti "made in UK"

Tanti i figli della Regina a Trigoria. Il centrale in giallorosso sfidò senza successo il suo Manchester United. Per Ainsley e Abraham è la prima volta “a casa”

Chris Smalling (As Roma via Getty Images)

Chris Smalling (As Roma via Getty Images)

La Redazione
26 Aprile 2022 - 09:54

La Roma non ha mai avuto tanti inglesi in rosa come quest'anno. Basti pensare che Smalling, arrivato per la prima volta in giallorosso nell'estate del 2019 in prestito dal Manchester United (poi preso a titolo definitivo nell'ottobre dell'anno successivo) è stato soltanto il secondo "figlio della Regina" a vestire la maglia giallorossa dopo Ashley Cole nel 2014-15. Nell'ultima sessione estiva di mercato si sono poi aggiunti Tammy Abraham dal Chelsea e Ainsley Maitland-Niles dall'Arsenal, a ingrandire la colonia britannica a Trigoria e ora a rendere ancora più speciale la sfida in salsa di Premier League contro il Leicester per un posto in finale di Conference League.

Vengono tutti e tre dalla Premier League e, da quando hanno lasciato il campionato inglese, tra di loro solo Smalling è già tornato in patria con la maglia della Roma addosso, quando ha sfidato il suo passato al Manchester United (323 presenze complessive) nella semifinale di Europa League della scorsa stagione. Sarà la prima volta per Abraham, con l'importante responsabilità di guidare l'attacco, e per Maitland-Niles che in Conference League ha registrato tre delle sue dieci apparizioni in stagione.

È una Roma molto "british" anche per quanto riguarda i calciatori che hanno giocato nel campionato inglese (senza considerare quella stratitolata di Mourinho in panchina). C'è Rui Patricio, arrivato dopo 127 gare col Wolverhampton (di cui 112 in Premier), Mkhitaryan (tra l'Arsenal e il Manchester United) e Veretout, che ha lasciato il Nantes che lo aveva cresciuto per approdare nell'Aston Villa nel 2015-16.

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