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Le parole

Bove: "A centrocampo posso coprire tutti i ruoli. Totti e De Rossi i miei idoli"

Il centrocampista dell'Under 21 in conferenza stampa: "Qui in nazionale c'è un gruppo bellissimo. C'è grande differenza tra Primavera e prima squadra: serve tempo"

Edoardo Bove in giallorosso (Getty Images)

Edoardo Bove in giallorosso (Getty Images)

La Redazione
22 Marzo 2022 - 14:15

Edoardo Bove, centrocampista della Roma, è intervenuto in conferenza stampa prima della gara tra l'Under 21 dell'Italia e quella del Montenegro. Di seguito le parole del classe 2002, alla prima convocazione con gli Azzurrini.

Benvenuto in Under 21, che situazione hai trovato qui? Come pensi di inserirti? Conoscevi già qualcuno?
"Ho trovato un bellissimo gruppo, conosco gran parte dei ragazzi, perché li ho incontrati nei vari campionati giovanili, quindi siamo cresciuti insieme. Conosco molto bene Matteo Cancellieri, ha giocato con me molto tempo, siamo stati vicini di casa quando lui abitava a Roma".

Ciao Edoardo, benvenuto. Entri in un gruppo ambizioso, in questo doppio confronto qual è l'obiettivo di squadra? Due immagini, una di campo e una emozionale che ti porti dal derby di domenica.
"Fare bene in nazionale è l'unica cosa che conta in questo momento. Queste due sono due partite fondamentali, è un momento in cui dobbiamo vincere e dobbiamo impegnarci per dare tutti  il meglio. Faremo di tutto per cercare di portare a casa due vittorie. L'immagine del derby è quella del tifo perché è stata un'emozione indescrivibile, bellissima, sia in campo che fuori la curva è stata fantastica".

A centrocampo qual è la tua collocazione ideale? Ci sono possibilità di essere usato anche in Under 21? Quali erano i tuoi idoli, anche per imitazione, da piccolo?
"In generale posso fare tutti i ruoli a centrocampo, sono abituato fin da piccolo a giocare nel 4-3-3 da mezzala o intermedio. In Nazionale mi trovo molto bene perché adotta questo modulo e voglio aiutare i compagni. Da piccolo come idoli ho sempre avuto le due figure di riferimento giallorosse, le nostre bandiere: Francesco Totti e Daniele De Rossi. Come giocatore mi piaceva molto Nainggolan per la sua capacità di adattarsi sia in fase offensiva che difensiva".

In Under 20 hai detto che sognavi di essere una persona felice, una frase che nel calcio non si sente spesso. Dopo gli ultimi mesi è ancora quello l'obiettivo o hai alzato ancor di più l'asticella? In termini di riferimento, guardando la Nazionale maggiore, c'è qualche giocatore con caratteristiche simili alle tue?
"La mia felicità passa anche per la situazione in campo e dai miglioramenti. In questo momento sono molto felice di quello che sto facendo e voglio continuare così per essere sia felice io sia per raggiungere grandi obiettivi con la Roma e con la Nazionale. Per quanto riguarda la nazionale maggiore mi piace moltissimo Lorenzo Pellegrini, ho la fortuna di allenarmi con lui e cogliere gran parte dei suoi movimenti e delle sue giocate".

Rispetto alla prima convocazione, che ti ha detto Nicolato? Visto quanto poco giocano i giovani, dato che te con Mourinho stai trovando spazio, è stato un fattore importante per la tua chiamata?
"Con il mister ho parlato principalmente di cose tattiche per farmi ambientare al meglio nei meccanismi già creati e per permettermi di aiutare e dare il meglio. Non so precisamente i motivi delle convocazioni del mister".

Una curiosità, sei uno studente: come procede il percorso? Gli studi ti aiutano nel processo di maturazione?
"Procede molto bene, sto continuando anche fuori dal campo e sono al secondo anno di Economia e Management. È un secondo tipo di allenamento, mentale. Mi aiuta a tenere una velocità di pensiero che può essere utile in mezzo al campo, soprattutto per un centrocampista. Ho deciso di intraprendere e continuare in entrambe le strade e continuerò fino a quando ce la farò e sarò contento degli obiettivi che avrò raggiunto".

Quanto è difficile passare dalla Primavera alla serie A senza andare in prestito? È il tragitto migliore o andare fuori porta qualche rischio? Come Calafiori che sta trovando poco spazio, nonostante il grande talento.
"Ogni ragazzo ha bisogno del suo tipo di percorso e scelte, in base alle caratteristiche e alle sue preferenze. Riccardo riteneva giusto partire. Lui è uno dei miei migliori amici e lo sostengo in tutto e per tutto. Da questo punto di vista dipende da obiettivi e dal percorso che ha in serbo sia la società che te personalmente: non c'è un percorso giusto. Il salto tra Primavera e prima squadra non è facilissimo: c'è una grandissima differenza e si nota subito. C'è bisogno di tempo e di continuità, perché se provi a fare un salto diretto senza avere tempo rischi di trovarti in difficoltà".

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