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Un classico

Inter-Roma, i precedenti: dalle finali di coppe Italia al rigore di De Rossi

A Milano nel 2007 Totti e compagni conquistano il trofeo dopo il 6-2 d'andata. Pochi mesi dopo Daniele decide la Supercoppa su calcio di rigore. A fine stagione il bis

La Roma alza la Coppa Italia al San Siro nel 2007 (Getty Images)

La Roma alza la Coppa Italia al San Siro nel 2007 (Getty Images)

08 Febbraio 2022 - 11:05

Una sfida capace di riportare alla mente un'infinità di ricordi; alcuni belli, altri brutti. Se Inter-Roma (e Roma-Inter) è una classica della Serie A, non è da meno in Coppa Italia. Le ultime due coccarde vinte finora, l'ottava e la nona della nostra storia, sono arrivate proprio battendo i nerazzurri in finale. E la caccia alla decima, nel 2010, è stata fermata proprio dal signore portoghese che oggi siede sulla nostra panchina, all'epoca alla guida dell'Inter.


Goleada e trionfo

Per quattro anni, tra il 2005 e il 2008, sono sempre giallorossi e nerazzurri a giocarsi il trofeo: nelle prime due stagioni ad avere la meglio è l'Inter, ma al terzo tentativo la Roma di Spalletti fa centro. Il 9 maggio 2007 sotterriamo gli uomini di Mancini (freschi campioni d'Italia) con un 6-2 che di fatto ipoteca la vittoria. Una settimana più tardi, il 17, a San Siro amministriamo l'ampio vantaggio, ma a inizio ripresa l'uno-due Crespo-Cruz qualche leggero brivido scorre sulle schiene dei circa 12.000 tifosi giallorossi accorsi in Lombardia. Ma il gol di Perrotta, a 5' dalla fine, mette il sigillo su un trionfo meritato, che interrompe un digiuno di trofei durato sei anni. La Scala del calcio si tinge di giallorosso, mentre Francesco Totti alza al cielo il suo terzo titolo da Capitano. Tre mesi dopo, il 19 agosto, le due squadre si giocano anche la Supercoppa, e di nuovo San Siro si tramuta nel nostro personale teatro dei sogni. La gara è equilibrata e combattutissima fino al 77', quando Burdisso (all'epoca ancora all'Inter) abbocca alle finte di Totti e lo stende in area di rigore. Il Dieci lascia il penalty a Daniele De Rossi, che non delude e di destro trafigge Julio Cesar. Festa sotto al settore, con la vena del Sedici più gonfia che mai e i tifosi in completo delirio. È il preludio della gioia di pochi mesi dopo, quando i giallorossi metteranno in bacheca anche la nona Coppa Italia. Stavolta si gioca allo Stadio Olimpico, in gara secca, il 24 maggio 2008. Poco prima dell'intervallo Mexes, con uno dei suoi classici tiri sugli sviluppi di un corner, ci porta in vantaggio. A inizio ripresa raddoppia Perrotta; l'Inter accorcia subito con Pelé, ma la Roma difende con le unghie e con i denti il minimo vantaggio e porta a casa il trofeo, che il Presidente della Repubblica Napolitano consegna ancora (ovviamente) a Francesco Totti.


Tris in trasferta

Ci riproviamo, stavolta sotto la guida di Ranieri, nel 2010, ma contro l'Inter di Mou c'è poco da fare: i nerazzurri vincono 1-0 con gol di Milito, e compiono il primo passo verso il Triplete marcato "Special One". Un anno più tardi le due squadre si ritrovano in semifinale: sulla panchina della Roma c'è Montella, subentrato a Ranieri; su quella dell'Inter Leonardo, che ha preso il posto di Benitez. All'Olimpico arriva un ko per 1-0, mentre a Milano non riusciamo ad andare oltre l'1-1. Ci vendichiamo, di nuovo in semifinale, nel 2012-13. Doppia vittoria, all'andata con Zeman e al ritorno con Andreazzoli. Il 23 gennaio all'Olimpico finisce 2-1, con i gol di Florenzi, Destro e Palacio. Al ritorno, in casa degli uomini allenati dall'ex Andrea Stramaccioni, andiamo sotto per via del gol di Jonathan, ma nella ripresa si scatena ancora Destro: doppietta tra il 55' e il 68', quindi Torosidis cala il tris; il gol di Alvarez fissa il punteggio sul 3-2, ma la sostanza non cambia. Si tratta dell'ultimo incrocio tra Roma e Inter a San Siro in Coppa Italia. In totale, il bilancio è a favore dei nerazzurri, che hanno vinto 12 delle 21 sfide totali; 7 le vittorie romaniste, 2 i pareggi. La speranza è che stasera si possa migliorare lo score a nostro favore: sarà molto difficile, come ha confessato lo stesso Mourinho, ma nel calcio nulla è scritto prima che il pallone inizi a rotolare.

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