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Roma, Pellegrini: "Io capitano? Solo pensarlo è un'emozione enorme"

Il centrocampista giallorosso, pronto a tornare in campo contro il Porto dopo la squalifica contro il Chievo, è stato intervistato da Tele Radio Stereo

Lorenzo Pellegrini, di LaPresse

Lorenzo Pellegrini, di LaPresse

La Redazione
11 Febbraio 2019 - 09:56

Intervistato da Tele Radio Stereo, Lorenzo Pellegrini ha parlato della stagione della Roma, ma non solo. Ecco le dichiarazioni del centrocampista giallorosso.

L'improvvisa popolarità dopo il derby non mi pare ti abbia cambiato...
"E' stato tutto più semplice dal derby in poi. L'anno scorso è stato particolare, ho dovuto fare i conti con delle nuove emozioni e sensazione e non è stato semplice e penso si sia visto in campo. Un po' di discontinuità, potevo fare molto meglio e non ho raggiunto la mia meta a livello personale. Per il calore della gente dal derby in poi è stato più semplice, è indispensabile per noi. Giocare con i tifosi che ti sostengono ti offre una spinta maggiore. Sentirli con me è bello".

Cosa è la Roma?
"Una grande squadre e una grande società che ha dentro grandi uomini. Tramite il proprio progetto deve porsi sempre obiettivi più grandi, ma non per raggiungerli dopo un  mesi o tre mesi. Deve costruirsi la propria casa, in questo caso anche lo stadio, piano piano. Questa può diventare una delle squadre più importanti in Europa".

Trequartista o mezzala?
"Cerco di essere sempre disponibile per qualsiasi ruolo. Sinceramente trequartista mi vedo meglio, sono più libero, anche se mi piace indietreggiare anche quando parto da lì. Da mediano in un centrocampo a due o da mezzala ti devi dividere il campo".

Se rimproverassi alla squadra di essersi convinta di essersi indebolita rispetto all'anno scorso, lo accetterebbe?
"Sono un po' in disaccordo. Il campo lo viviamo tutti i giorni, conosco le qualità dei miei compagni. Quest'anno abbiamo sbagliato tanto, non ci nascondiamo. Se rigiochi cento volte la partita con la Fiorentina, non finisce mai 7-1. Dobbiamo migliorare tutti e farlo insieme. Questa squadra è fatta di ragazzi giovani, dobbiamo crescere e acquisire esperienza. Non c'è mai stato un dubbio sulle qualità di ognuno di noi, sappiamo di essere stati costruiti per stare in alto che è dove vogliamo stare".

Pensi di poter migliorare dal punto di vista dei gol realizzati?
"Assolutamente. Al Sassuolo ho fatto qualche gol in più, lo scorso anno ne ho fatti solo 3".

Quest'anno quello al Derby vale per dieci...
"Lo so che quello nel derby vale di più per voi, ma valgono tutti uno, purtroppo (ride). Tutti abbiamo margini di miglioramento perché siamo tutti giovani. Voglio fare più gol ed è un mio obiettivo".

Cosa succede quando avete quei cali improvvisi?
"Non so se smettiamo di ragionare da squadra come dite. Vi giuro che tutti pensano a vincere nessuno pensa al proprio orticello. Poi è umano che in alcuni episodi negativi inconsciamente ti butti giù. Su questo dobbiamo migliorare e lavorare tanto. Magari a volte è successo che, nonostante si stava facendo una buona gara, per un episodio negativo ti spegni. Contro il Milan abbiamo preso gol in una situazione di gioco nella quale anche io dovevo fare meglio, un episodio negativo che però non ci ha buttato giù. La reazione di squadra, se ce l'hai una volta, c'è perché ce l'hai dentro".

Ora c'è Roma-Porto, come state?
"Vi assicuro che il Porto è una grande squadra. Non è di livello top come altre ma resta una grande squadra, sarà difficile. Sappiamo quali emozioni porta passare il turno. Ti cambia una stagione, nonostante le difficoltà che abbiamo trovato finora. In campionato vogliamo arrivare tra i primi quattro e ci siamo e in coppa vogliamo superare il turno. Martedì sarà una battaglia da fare tutti insieme. E' troppo importante per noi arrivare allo stadio e trovare i nostri tifosi, una cosa che gli altri non possono capire. Un avversario prende forza se vede che i tifosi non sono con noi. Sappiamo quanto è importante per noi e per i nostri tifosi. E' una battaglia che dobbiamo vincere insieme. Ti dona una spinta in più che gli altri non hanno. Gli avversari se vedono che la tifoseria non ti è vicina potrebbero prendere coraggio".

Un desiderio da esprimere per un tuo compagno di squadra?
"Per Daniele. Tutti sanno quanto è importante per noi, anche solo averlo in campo. Daniele potrebbe mettersi seduto in campo e sarebbe già importante. In questo momento in cui deve stare attento, con l'infortunio che gli ha dato fastidio. Ecco... Vorrei farlo stare bene, così stiamo bene pure noi".

Cosa ne pensi di Zaniolo?
"Nicolò è un ragazzo molto intelligente. Sa quello che gli sta accadendo, non gli succede nulla per caso. Si è meritato tutto questo. Deve sapere che adesso per lui è tutto bello Ma potrà esserci un momento difficile. Lì deve essere pronto a far vedere veramente chi è. Ma penso che non sia un problema per lui, perché lui anche con la testa è come gioca. Sa quello che vuole e come andarselo a prendere".

Ti senti un giocatore di livello internazionale?
"Non ho mai giocato in altri campionati. Non lo so, forse ce lo dirà il tempo giocando in nazionale. Quello a cui pensò sempre, come dicevo prima, è venire qui ogni giorno per migliorarmi. Mi godo i miei 22 anni e spero di godermi la mia carriera al massimo".

Tanti capitani romani nella storia, pensi ?
"Ovviamente. Ci sono nomi pesanti nella lista e mi sento in imbarazzo, l'ho detto spesso però. Già essere qui è stare a casa. A Trigoria ci sono cresciuto, quando fai il settore giovanile poi speri di arrivare qui. E quando ci sei dentro non te ne rendi conto, perché la vivi, però è un qualcosa di grande. Quante volte ho fatto questa strada con mamma e papà. Adesso la faccio da solo, mi alleno sul campo A, prima entravo dal terzo cancello. Sono emozioni grandi che sento dentro. Già se in fondo alla lista di questi giocatori ci sta il mio nome è un'emozione enorme".

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