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[VIDEO] Romanisti d'Abruzzo: un amore Vasto

«Dalla provincia di Chieti all’Olimpico per quasi ogni partita. Vedere i conterranei Di Francesco e De Sanctis in società è un orgoglio per noi»

Anton Filippo Ferrari
02 Novembre 2017 - 12:00

Un amore Vasto come il mare: la Roma in fondo al cuore a trecento chilometri di distanza dalla Capitale, sulle coste dell'Abruzzo. I ragazzi del Roma Club Vasto, comune di oltre 41mila abitanti in provincia di Chieti, fanno di tutto per stare vicini alla loro squadra: «Veniamo spesso all'Olimpico – racconta il presidente Massimo Ciancaglini, che abbiamo incontrato al centro di Roma presso il Roma Store di via Arenula prima del trionfo contro il Chelsea –, ovviamente i chilometri sono tanti. Considera che per la gara col Chelsea c'è chi è parte all'ora di pranzo e torna alle tre e trenta della notte. Una trasferta un po' problematica per i tempi e ovviamente per i costi. Ti puoi immaginare cosa significa per noi venire a vedere una partita all'Olimpico... Duecento euro di media di spesa – ha precisato –. È difficile riuscire a organizzarsi per tutte le partite. La Champions ce la facciamo sempre tutta, il campionato il più possibile».

Tifo a distanza, sì, ma senza mai staccarsi dal cordone ombelicale di Roma e della Roma: «Il vicepresidente Stefano Di Giulio è quello che tiene i rapporti con la società. Se riusciamo a fare tutto questo è proprio perché ci dà una mano la Roma, altrimenti sarebbe impossibile organizzare cose di questo tipo – spiega Ciancaglini –. Considera che con la Juventus venimmo in 126, col Sassuolo in 90. Se non hai un appoggio qua a Roma è difficile». Se poi non si riesce a organizzare per venire all'Olimpico, tutti al pub dell'amico romanista: «Sì, è lì dove vediamo le partite tutti insieme. Soprattutto i turni infrasettimanali o le gare in trasferta della squadra. Difficile seguirli anche lontano dall'Olimpico. Per noi è già una trasferta la partita in casa... Molte volte poi ci si mettono pure le restrizioni...».

Ma come e quando nasce il Roma Club Vasto? «Il nostro Roma Club non è recente, esiste dagli anni '80. Ha avuto ovviamente le sue fasi alterne di successi e battute d'arresto. È ritornato attivo con noi alla carica nel 2010. Siamo 302 tesserati, raccogliamo in realtà ragazzi di San Salvo, di Termoli. A volte qualcuno dalla Puglia vuole venire a Roma con noi, ma anche ragazzi di Pescara, di Lanciano... Insomma, abbiamo un grande bacino al di là di Vasto». Tutti, ovviamente, tifosi giallorossi sparsi per l'Italia centro-meridionale.

Ma se il Pescara dovesse tornare in A? «No, no... Molti di noi sono nati a Roma o hanno vissuto nella Capitale. Siamo romani. Assolutamente nessuno di noi è tifoso del Pescara. Non c'è mai stato questo conflitto», ha chiarito il presidente. Poi una battuta sul cuore abruzzese della Roma: «De Sanctis e Di Francesco sono un orgoglio in più per noi. Li conoscevamo già al di là della Roma perché sono sportivi che abbiamo sempre seguito. In particolare Di Francesco ci sta facendo essere veramente molto molto orgogliosi».

Il vicepresidente del Roma Club Vasto è Stefano Di Giulio: «Io sono di Roma, ma da piccolo mi sono trasferito a Vasto per motivi di lavoro di mio padre, però tutte le domeniche venivamo allo stadio. Io e papà, macchina e via a Roma. Era come la messa per le vecchiette la domenica. È stato lui a fondare il primo Roma Club Vasto. Poi sono stato 10 anni in Curva Sud nel Commando, fino al 1996-97 tutte le domeniche venivo allo stadio. Ora con moglie e figli è più complicato ritagliarsi un po' di tempo per venire. Però è una passione, a me piace. A me piace lo stadio. Adesso stiamo in Tevere, per la Champions abbiamo l'abbonamento. Ma anche perché portiamo tanta gente e tanti bambini – ha precisato –. Col Chelsea ad esempio abbiamo alcuni ragazzi che vengono all'Olimpico per la prima volta. Alcuni erano emozionati già solo nell'entrare in un Roma Store, a Vasto non è che riusciamo a trovare tante cose della Roma...».

Ma non è stato facile arrivare a questo traguardo: «All'inizio siamo partiti in pochi, pochissimi. In dieci-quindici venivamo quasi sempre. Poi abbiamo coinvolto sempre più gente e alla fine siamo riusciti a portare anche le famiglie, i bambini allo stadio che è la cosa più importante per noi. Siamo orgogliosi e contenti se la gente si diverte, se viene allo stadio dall'Abruzzo è una cosa molto bella. Siamo contenti così». Contenti di essere della Roma.

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