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CSKA-Roma vista al Roma Club Testaccio: risuona la sirena nel nome di Sergio Rosi

Una serata vissuta nel club che rappresenta il cuore della città e che da poco ha perso il suo presidente: "Ci mancherà tantissimo, ma continueremo la sua missione"

Il Roma Club Testaccio

Il Roma Club Testaccio

08 Novembre 2018 - 11:40

Suona la sirena nel cuore di Testaccio: la Roma ha vinto. Cronache di ordinario romanismo nel Roma Club del quartiere che forse meglio incarna il tifo e i valori della squadra che della città porta il nome e i colori. Per la prima volta i tifosi romanisti sperimentano il nuovo orario della Champions League con l'orario della partita fissato alle 19. Qualcuno infatti arriva qualche minuto dopo il fischio d'inizio, quando la sirena ha già suonato per la prima volta: "Chi ha segnato?", chiedono i ritardatari. È stato Manolas che dopo appena 4 minuti ha fatto esplodere di gioia i tifosi giallorossi che si sono ritrovati nella sede di via Lorenzo Ghiberti. La Roma è in vantaggio ma fatica a trovare il raddoppio lasciando il risultato in bilico e questo rende nervosa la platea che sbuffa impaziente. Olsen si prende gli applausi per aver bloccato con sicurezza un colpo di testa ravvicinato mentre Florenzi fa scattare in piedi più di qualcuno dopo aver sprecato una ghiotta occasione. Intanto arriva l'intervallo che per un attimo mette in pausa la tensione e serve per ritrovare qualche volto amico oscurato dal buio della sala durante la proiezione della partita.

La tregua dura poco, giusto il tempo di rimettersi a sedere per l'inizio del secondo tempo che i russi trovano il pareggio. Sembra la scena di un filma già visto in tante repliche dello spettacolo romanista. Ma quando qualche minuto dopo l'arbitro sventola il cartellino rosso in faccia ad un giocatore del CSKA il gruppo si rianima: "Annamo a vince!", dice qualcuno. Detto fatto perché passa poco e Lorenzo Pellegrini porta di nuovo in vantaggio i giallorossi facendo risuonare la sirena del Roma Club Testaccio. Il finale è una sofferenza con la squadra di Di Francesco che non chiude la partita e i russi che ci provano fino alla fine. Qualcuno, all'ennesimo pallone perso da Dzeko, abbandona indispettito la sua postazione e decide di guardare gli ultimi minuti in piedi. La fine arriva: la Roma ha vinto ed è ad un passo dagli ottavi di Champions. La sirena torna a suonare per l'ultima volta, un grido che sa di liberazione.

Nel nome di Sergio

Una vittoria che ha un sapore speciale perché è la prima dopo la scomparsa di Sergio Rosi, il primo presidente del Roma Club Testaccio che ci ha lasciati lo scorso primo novembre. Lo ricorda così Rita, affiliata storica: "Era il nostro simbolo, ci sono delle foto di lui che con la scala fissa l'insegna ‘Roma Club Testaccio' nel giorno dell'inaugurazione. C'è sempre stato". Sergio Rosi lascia un grande vuoto ed una pesante eredità che chi è rimasto però è pronto a portare avanti: "Essere il Roma Club Testaccio è una responsabilità enorme perché rappresentiamo il cuore di Roma. Sergio ci mancherà tantissimo, speriamo di proseguire con lo stesso amore che aveva lui per la Roma, la sua scomparsa per noi sarà un motivo ulteriore per continuare questa missione". E allora la sirena continuerà a risuonare tra le strade di Testaccio nel nome di Sergio e nel nome di Roma.

Il drappo con il Lupetto appeso nel Roma Club Testaccio

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