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La giornata

Dallo sbarco a Ciampino al saluto a Trigoria: cronaca del Mourinho-Day

Cinquantanove giorni dopo l'annuncio, lo Special One è arrivato a Roma sull'aereo privato pilotato da Dan Friedkin, poi la visita al Bernardini

, di Mancini

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Simone Valdarchi e Giacomo Spadoni
03 Luglio 2021 - 06:00

Roma ha accolto il suo nuovo re. Cinquantanove giorni dopo l'annuncio datato 4 maggio, José Mourinho è sbarcato nella Capitale. L'attesa, lunga quasi due mesi, è terminata alle 14:40 di un caldissimo 2 luglio. Il primo vero giorno da allenatore della Roma per Mourinho è iniziato qualche ora prima, in Portogallo. José da Setubal aveva fatto recapitare, attraverso il profilo Twitter della società, un messaggio ai tifosi: «Ci vediamo presto, sto arrivando». Poche e semplici parole che sono riuscite però ad accendere il cuore di centinaia di persone, che non hanno perso tempo e si sono riversate in strada, per dargli il loro personalissimo benvenuto.

Dopo l'annuncio via social, è arrivato lo spostamento in aeroporto, a Lisbona, dove ad attendere lui e i suoi collaboratori - Joao Sacramento, Nuno Santos e Carlos Lalin - c'era il presidente Dan Friedkin in persona a bordo del suo aereo. Dopo averlo portato in senso figurato alla Roma con la firma di maggio, Friedkin ha voluto completare l'opera e ha offerto un passaggio al suo nuovo tecnico. Mentre l'aereo attraversava la Spagna diretto verso la Città Eterna, il popolo giallorosso cominciava a riempire contemporaneamente l'aeroporto di Ciampino e l'esterno del centro sportivo Fulvio Bernardini di Trigoria. Cori, striscioni, sciarpe, bandiere e fumogeni: tutti gli ingredienti per un giorno di festa. E così è stato. Roma ha festeggiato l'avvento di Mourinho, celebrandolo come merita uno degli allenatori più vincenti della storia. Un giorno ricco di emozione, gioia e speranza, che almeno ieri però nelle menti - guidate dalla passione più che dalla ragione - dei presenti si è trasformata in realtà. Perché guardare Mourinho che stringe la sciarpa della Roma con il suo ghigno o vederlo nella palestra di Trigoria con alle sue spalle la scritta "Vincere malgrado tutto", ti fa avere la convinzione che sì, quel sogno è realizzabile. Che con José dalla tua parte sognare non solo è lecito, ma naturale, fisiologico.

Tornando alla cronaca, una volta sbarcato a Ciampino, Mourinho è stato accolto da una delegazione della società, che lo ha preso direttamente dalla pista e lo ha accompagnato a Trigoria. Uscendo dall'aeroporto, Mou ha avuto il tempo di abbassare il finestrino e salutare dal suo sedile la folla impazzita, aggrappata alle reti e contenuta con difficoltà dalle forze dell'ordine presenti. La stessa scena si è ripetuta qualche minuto più tardi, alle 15:15, a Piazzale Dino Viola. Più di 200 persone, che attendevano lì da ore, accolgono il portoghese circondando la sua macchina - lo stesso trattamento era stato riservato qualche minuto prima a Smalling, tornato al lavoro anche lui ieri -, cantando per lui e accendendo fumogeni gialli e rossi. Un quarto d'ora dopo, non prima di aver fatto un primo giro all'interno del centro accompagnato dal connazionale Tiago Pinto, Mourinho si è affacciato da una terrazza del Fulvio Bernardini, inviando baci e saluti alla sua gente in festa.

Quarantena "light" e raduno

Nella giornata di ieri Mourinho ha dunque avuto modo di familiarizzare con quello che sarà il suo quartier generale per le prossime stagioni. Per i prossimi quattro giorni però, il Bernardini di Trigoria sarà anche tutto ciò che Mourinho potrà vedere della sua nuova città. Da ieri José Mourinho dovrà osservare un breve periodo di quarantena legato alla sua recente permanenza nel Regno Unito. Come noto da qualche settimana, tutti i cittadini in arrivo dalla Gran Bretagna devono osservare 5 giorni di isolamento, per prevenire la diffusione della variante Delta del coronavirus. Nonostante Mourinho sia sbarcato a Roma dal Portogallo, dovrà comunque sottostare a una limitazione dei propri spostamenti, anche se non si tratterà della quarantena classica ma di una - per così dire - "light".

Lo Special One ha infatti ricevuto la doppia dose di vaccino ed è in possesso dell'European Pass, il Certificato Covid digitale dell'UE, per cui potrà godere di alcuni benefici che faciliteranno il suo ambientamento a Trigoria e l'inizio della preparazione della prossima stagione. Se fino al 6 luglio Mourinho dovrà rimanere all'interno del centro sportivo Fulvio Bernardini, non sarà tuttavia costretto a restare chiuso nel suo alloggio, ma potrà svolgere normalmente il suo lavoro. L'unico requisito necessario è che le sue attività siano svolte in spazi aperti.

A queste condizioni sarà dunque possibile per lui svolgere le riunioni con i collaboratori e con la dirigenza giallorossa, ma anche iniziare a lavorare sul campo con i giocatori. Prevista per la settimana prossima la presentazione ufficiale del tecnico. Luogo e data sono ancora in via di definizione, quello che è certo è che verrà scelta una location nel cuore di Roma: un luogo speciale per un allenatore Speciale. Come detto, questo regime di limitazioni comprenderà anche la giornata del 6 luglio, data fissata per il raduno dei giocatori a Trigoria. Già dal giorno prima i calciatori si sottoporranno a tamponi e visite mediche, propedeutici per l'inizio della nuova stagione. Dopo essersi ritrovata, la squadra resterà a Trigoria per tre settimane circa, prima di partire per l'estero (probabilmente Portogallo). Lì i giallorossi continueranno la preparazione per un periodo di circa 7-10 giorni e svolgeranno le prime tre amichevoli internazionali.

Un documentario su Mou

Ad attendere Mourinho a Trigoria ieri non c'erano solo i tifosi. Una piccola troupe americana era impegnata nella realizzazione di un breve documentario sull'arrivo dello Special One a Roma, con un focus sulle emozioni e le reazioni dei tifosi.

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