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Brasile, il Palmeiras introduce il "ranking" del tifoso

L'esempio "Verdão". Prelazioni meritocratiche e sei tessere per sei diversi livelli di priorità. Così a San Paolo si abbatte il “secondary ticketing”

24 Maggio 2018 - 08:25

Campionato finito, calciomercato non ancora entrato nel vivo, poco meno di un mese ai Mondiali... A cosa pensa il tifoso romanista? Forse alla stagione che inizierà a metà agosto e alla nuova campagna abbonamenti che nel giro di poche settimane riporterà i tifosi giallorossi in fila davanti ai Roma Store per garantirsi un posto all'Olimpico e il diritto di prelazione per le sfide europee che per un altro anno ci vedranno protagonisti. Le file: un tema molto dibattuto nel corso della stagione appena conclusa, con migliaia di persone che hanno passato le notti in strada per assicurarsi un posto in una delle quattro partite giocate con Barcellona e Liverpool. Quest'anno l'utilità dell'abbonamento, per stare sicuri di avere la precedenza nell'acquisto di biglietti per questo genere di partite, è stata dimostrata. Eppure, non sono mancati problemi e lamentele per le più svariate motivazioni, dalla rabbia per dover passare due giorni in strada ai problemi tecnici riscontrati con i botteghini, fino alla difficoltà nel contrastare la piaga del secondary ticketing.
Ma esistono sistemi alternativi a quello utilizzato dalla Roma? Senza la presunzione di voler indicare un modello per forza migliore, approfondiamo il sistema di abbonamenti e prelazioni utilizzato dall'altra parte del mondo da un club di origini italiane: il Palmeiras di San Paolo, in Brasile.

Il "ranking" del tifoso

Lucas è un tifoso brasiliano letteralmente innamorato del club biancoverde, abita a Roma dall'agosto del 2015 e in pochi anni si è legato visceralmente alla Capitale e, in particolare, alla squadra che la rappresenta, come ci racconta: «Sono arrivato a Roma e una mia amica italiana mi ha ospitato a casa sua. Suo padre era romanista e ho cominciato subito a vedere le partite della Roma. Avevo da sempre il sogno di vedere una partita di calcio europeo dal vivo, la casualità ha voluto che la prima gara a cui ho assistito sia stata Roma-Barcellona del girone di Champions League, quella del gol da centrocampo di Florenzi. Da quella partita in poi mi sono legato alla squadra giallorossa e oggi mi ritengo un tifoso della Roma, e vado spesso all'Olimpico. Quando sono venuto in Europa avevo la curiosità di veder giocare i campioni, ora mi interessa solo la Roma, oltre al Palmeiras ovviamente, che, dopo aver perso la finale di campionato contro i nostri rivali del Conrinthians si deve giocare la Copa Libertadores fino in fondo».
Nelle scorse edizioni della Champions League Lucas ha potuto confrontarsi con il sistema di prelazioni utilizzato dalla Roma e ha voluto raccontarci la sua esperienza come tifoso del Palmeiras, che in particolare ha adottato un nuovo metodo re da quando l'impianto storico "Palestra Italia" è stato ricostruito. «L'obiettivo del Palmeiras è quello della fidelizzazione del tifoso. In Italia ci sono delle regole che distinguono le partite di campionato da quelle di coppa e questo a volte permette a persone che non frequentano assiduamente lo stadio di ritrovarsi sullo stesso piano rispetto a quelli che sono stati più presenti. Da noi tutte le competizioni vengono invece messe sullo stesso piano senza alcuna distinzione. Le partite del campionato regionale Paulista, del Brasilerao e quelle della Copa Libertadores vengono viste in una sola ottica. Ogni tifoso ha un punteggio che viene registrato nel proprio account sul sito di "Avanti", il programma di fidelizzazione del Palmeiras, e più partite vede ogni mese, più il suo ranking sale». La società paulista, infatti, ha organizzato una preleazione ben precisa sulla vendita dei tagliandi: «Si parte dallo step "5 stelle" in cui ci sono i tifosi più fedeli (ovvero quelli che hanno registrato nell'ultimo periodo più partite allo stadio) che avranno la precedenza sull'acquisto dei singoli tagliandi rispetto a quelli con 4, 3, 2 e una sola stella. Una volta finiti i cinque livelli di prelazione resta, eventualmente, la vendita libera».
La logica è molto semplice: più un tifoso va allo stadio, più viene avvantaggiato nella vendita dei biglietti e scala letteralmente i gradini contrassegnati dal numero di stelle, creando un vero e proprio ranking per i tifosi. «Sarà lo stesso club ad aggiornare il ranking di ogni tifoso una volta al mese, tenendo conto di quanto ogni persona si è recata allo stadio negli ultimi due mesi».

Diverse tessere, diverse priorità

Oltre al metodo del ranking, basato sulla fedeltà del singolo tifoso, il Palmeiras ha creato un'altra modalità di fidelizzazione del tifoso: la tessera del Palmeiras "Avanti": «Questa card potrebbe essere confusa con l'abbonamento, ma in realtà è una cosa totalmente diversa. Prima di tutto si paga mensilmente e ci sono sei diversi tipi di tessera: la "Bronze" (bronzo), la tessera più economica dal valore di circa 3.50 euro al mese, che permette di avere l'ultima prelazione prima della vendita libera sui singoli biglietti, oltre a sconti e vantaggi nello store del club. La seconda tessera, "Prata" (argento), al prezzo di circa 8 euro al mese consente lo sconto del 50% su tutti i settori dello stadio esclusa la tribuna centrale. La "Prata Superior", dal valore di circa 15 euro al mese, consente sconti superiori in molti settori. Le ultime tre card permettono di accedere direttamente allo stadio in alcuni settori senza dover pagare ulteriormente, semplicemente confermando il proprio posto online. La tessera "Ouro" (oro), da circa 28 euro al mese, consente di accedere direttamente in curva e dà uno sconto sugli altri settori. La "Platina" (platino), da 50 euro al mese, consente l'accesso a tutti i settori e dà il 50% di sconto sulla tribuna centrale. Infine la tessera più costosa, la "Diamante", dà accesso a ogni settore dello stadio al prezzo di 150 euro al mese». Ovviamente va considerato il diverso valore della valuta brasiliana, il "Real", rispetto all'euro, e l'inferiore costo medio della vita in Brasile rispetto all'Italia.

Un'altra criticità che i romanisti hanno affrontato in questi anni, e soprattutto nell'ultima cavalcata in Champions, è quello del secondary ticketing. «Con questo sistema il Palmeiras ha contrastato notevolmente questo fenomeno. Attraverso la tessera "Avanti", e con il raking per tifosi, solo i più fedeli potrebbero comprare il biglietto nominale per un'eventuale semifinale di Copa Libertadores: è quindi difficile immaginare un tifoso che, dopo essere stato a quasi tutte le partite della stagione, si rivenda la propria tessera, anche per una cifra spropositata. Certo, qualcuno potrebbe farlo, ma la stragrande maggioranza dei tifosi non lo farebbe. A Roma, invece, ho visto che non-romanisti di tutta Italia hanno potuto comprare quattro biglietti l'uno per Roma-Barcellona e rivenderlo a cifre spropositate, guadagnando centinaia o migliaia di euro. Il sistema del Palmeiras ha invece fatto sì che questo fenomeno sia stato quasi del tutto azzerato».

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