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Le parole

AIC, Calcagno: "Giocare alle 16:30 mette a rischio l'incolumità dei calciatori"

Il vicepresidente dell'Assocalciatori: "Gli slot migliori restano le 18:45 e le 21. Protocollo? Se la curva dei contagi migliora potrà essere più leggero"

La Redazione
26 Maggio 2020 - 15:50

Umberto Calcagno, vicepresidente dell'AIC, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss a proposito della possibile ripresa della Serie A, degli slot orari dei match e di playoff e playout:

"La volontà è chiara: i calciatori - spiega il numero due dell'Assocalciatori - vogliono concludere il campionato giocando tutte le partite. La versione più corta è un'alternativa. Stiamo lavorando ventiquattro ore al giorno, tutti i giorni, per poter completare i campionati. Mi auguro che la classifica si possa stabilire sul campo e che il merito sportivo prevalga".

Gli orari delle partite?
"Le 16:30 mi sembra presto. Gli slot migliori restano quelli delle 18:45 e delle 21. Non è una gara una tantum, ma si giocherà ogni tre giorni a certe temperature: l'incolumità dei calciatori è a rischio e non sarebbe l'ideale giocare prima delle 18:45. Comprimere così tanto il finale di stagione, in un periodo dell'anno in cui non si è abituati a giocare, potrà creare qualche problema in più. Grazie alla preparazione degli staff sono però convinto che gran parte dei problemi saranno gestiti al meglio. La ripresa non deve essere troppo stressante nel chiedere agli atleti sacrifici".

Il protocollo?
"Resta il nodo del primo contagiato. Ci stiamo ragionando da un mese. Oggi tutta la squadra dovrebbe andare in ritiro per due settimane, una situazione che aveva creato difficoltà oggettive a livello organizzativo a più della metà delle società di Serie A che non hanno strutture di proprietà. Dobbiamo auspicare che dal 3 giugno ci siano norme migliori per il nostro sport e per la convivenza e la vita di tutti i giorni. Stiamo scommettendo sul fatto che la curva dei contagi migliori e sono convinto che così i protocolli potranno essere più leggeri, che non vuol dire meno responsabili, che consentano la ripresa di Serie B, Serie C e Serie A Femminile. Stadi aperti come teatri e cinema? Lo speriamo. Il bello del calcio è collegato ai tifosi e allo spettacolo".

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