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FOTO & VIDEO - "Ascolta il pallone": il calcio dei non vedenti raccontato dall'ASDD Roma

All'Eur la presentazione del libro di Stefano Trippetta. Presente il Principe Emanuele Filiberto, autore della prefazione: "Una realtà bellissima che merita di emergere"

Al termine della presentazione del libro

Al termine della presentazione del libro

22 Febbraio 2020 - 15:13

"L'arte del saper vivere consiste nell'aver gli occhi di chi ne ha passate tante e il sorriso di chi le ha superate tutte". Così Fabio Pedrazzi, editore del libro sul calcio praticato da non vedenti "Ascolta Il pallone", scritto da Stefano Trippetta, ha esordito durante la presentazione del volume che oggi è avvenuta presso la sala stampa del centro di preparazione paralimpica all'Eur, in via delle Tre Fontane. L'editore, riprendendo l'aforisma che si trova all'interno della prefazione scritta dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia, ha voluto evidenziare tutta la passione e la sensibilità che c'è stata nell'organizzazione del libro, nato come un mezzo per portare alla luce la realtà del "Blind Football". 

Successivamente è intervenuto l'autore del libro, Stefano Trippetta, che nel presentarsi ha voluto ribadire cosa lo ha spinto a scrivere questo libro e come è arrivato a conoscere questa bellissima realtà: "Grazie alla leggenda Sauro (Cimarelli, ndr) ho avuto la possibilità di entrare sul campo e vedere da vicino di vedere queste persone, ragazzi che non vedono ma hanno una grande voglia di giocare a pallone come chiunque altro. E questo contatto umano con i ragazzi mi ha spinto a far emergere tutto ciò, che per loro non altro che è una vita semplice: giocano, si aiutano a vicenda, segnano, in sostanza assumono quel grado di libertà e autostima che è importante. La mascherina è semplicemente un supporto e il pallone sonoro è lo stesso nelle partite di calcio, con l'unica differenza che al suo interno ha dei sonagli che gli consentono di muoversi in piena libertà all'interno del rettangolo di gioco".

Una volta venuto a conoscenza di questa realtà ha voluto raccontarla attraverso un libro, ma i suoi progetti non finiscono qui: " 'Ascolta il pallone' è stata la chiave per portare avanti anche altri progetti, a breve ad esempio faremo una mostra fotografica di questi bambini e ragazzi che giocano in questa società che verrà esposta a Palazzo Braschi in piazza San Pantaleo nel periodo degli Europei di calcio. Questo è solo l'inizio per far si che questa realtà sia sempre di più conosciuta, come realtà sportiva e non semplicemente per l'aspetto dei ragazzi ciechi in sé".

Durante la presentazione è intervenuto anche Sauro Cimarelli, responsabile tecnico della Associazione Sportiva Dilettantistica Disabili Roma 2000. Cimarelli è la vera e propria "leggenda" (per usare le parole di Trippetta) di questo progetto, è lui che dal 1984, quando si è giocata la prima partita di calcio tra non vedenti, a oggi mette anima e cuore per questi ragazzi: "A livello umano quest'esperienza mi dà tanto, mi ha cambiato il modo di vedere la vita. Entrare in questo progetto mi ha aiutato molto - ha detto -  Ma la cosa a cui tengo di più è tutto il contorno. Perché quando le persone vengo a conoscenza di questa realtà per la prima volta, rimangono entusiaste e sorprese di come questi ragazzi nonostante la problematica di non vedere riescano a superarla e a divertirsi lo stesso come tutti".

Infine a conclusione della presentazione è intervenuto in rappresentanza dell'associazione internazionale degli Ordini Dinastici il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, l'autore della prefazione del libro, che ha voluto sottolineare l'importanza di questo progetto e la totale apertura a supportare e accrescere questo tipo di iniziative: "Ci tengo a ringraziare tutti coloro che mi hanno portato a conoscenza questa realtà. Penso che i ciechi siamo noi, perché prima della lettera di Stefano, ovviamente ero a conoscenza che le persone non vedenti avevano la possibilità di fare sport, ma non mi ero mai interessato così in profondità. Ora posso dire che  questo è una cosa bella, su dei giovani bravi che vogliono fare sport e hanno la possibilità come tutti di farlo. Perché sport significa libertà e soprattutto in questo sport come il calcio, dove sono lì da soli con un pallone che fa rumore e possono esprimersi liberamente. Con gli Ordini Dinastici ci teniamo a far conoscere queste realtà a tutta l'italia e anche ai membri stranieri dei nostri ordini. Questa è una bellissima opportunità per noi per far emergere questa realtà soprattutto per i ragazzi che meritano tanto".

A conferma del grande sostegno per quest'iniziativa da parte del Principe Emanuele Filiberto, una volta conclusa la presentazione del libro si è cimentato a tutti gli effetti nel Blind Football insieme ai ragazzi e agli istruttori che svolgevano l'allenamento.

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