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L'avversario

LA SCHEDA - L'Athletic Club: la società che ha solo giocatori baschi

Storia, dettagli e curiosità della squadra che i giallorossi affronteranno il 7 agosto nell'amichevole dello stadio Renato Curi di Perugia alle ore 20

Andrea Celesti
04 Agosto 2019 - 19:30

Il 7 agosto la Roma affronterà l'Athletic Club, nella prima delle due amichevoli contro squadre spagnole che prevedono, oltre a quella con i baschi, la sfida con il Real Madrid quattro giorni dopo. Il match con i biancorossi, con fischio d'inizio fissato per le 20.00, si giocherà allo Stadio Renato Curi, dove la squadra di Fonseca ha battuto il Perugia lo scorso 31 luglio.

La storia

Il "football" arrivò a Bilbao nel XIX secolo, periodo in cui le navi inglesi portavano le materie prime e tanti lavoratori nella regione della Biscaglia, che veniva cosi investita da tutta quella che era la cultura inglese, di cui faceva parte appunto il calcio . É in questo contesto che nel 1898 nacque il primo club basco denominato Athletic Club, fondato ufficialmente il 5 settembre del 1901. L'anno successivo la squadra, che dopo poco tempo si unì al già esistente Bilbao Foot-ball Club, vinse la sua prima coppa nazionale battendo il Barcellona con il punteggio di 2-1. Sono anni fatti di tanti successi per i baschi, che conquistano il campionato e la Coppa di Biscaglia.

Nel 1910, il club decise di adottare il rosso e il bianco, colori che faranno parte della sua storia per sempre. Dopo un periodo negativo, legato anche allo scoppio della prima Guerra Mondiale, seguirono anni gloriosi corrispondenti all'avvio della lega spagnola nella stagione 1928-29. Dopo un primo anno in cui il club arrivò ad essere la squadra a segnare il maggior numero di gol, nella seconda stagione il Bilbao riuscì a conquistare la doppietta campionato e coppa nazionale. Seguì un periodo di transizione, corrispondente alla Guerra Civile spagnola, con la società che, a causa di un decreto governativo, dovette cambiare nome con Atletico de Bilbao (salvo poi ritornare alla denominazione originale al termine del regime franchista). Sono anni ricchi di soddisfazioni per i rojiblancos, che riusciranno a conquistare un altro titolo nazionale oltre a 4 coppe.

Il 20 settembre 1956 fu una data storica per il club, che giocò la prima gara dell'allora Coppa dei Campioni, conclusa con un quarto di finale perso contro il Manchester United. Nel 1962 venne tesserato un giocatore che diventerà una bandiera del club, capace di indossare la casacca biancorossa per 18 stagioni consecutive: José Angel Iribar.  Dopo un periodo povero di successi, nel 1977 l'Athletic Bilbao tornò alla ribalta raggiungendo la finale di Coppa Uefa persa nella doppia sfida con la Juventus. I primi Anni 80 furono un periodo molto positivo per il Club, che nella stagione 1982-83 si aggiudicò il campionato, vittoria bissata l'anno successivo insieme alla conquista della Coppa di Spagna.

Gli anni novanta e duemila furono difficili per i baschi che, esclusa la qualificazione in Champions League nell'anno del centenario, non riuscirono ad ottenere grandi soddisfazioni. Sono anni della prima presidentessa donna della storia del club Ana Urquijo Elorriaga e del primo contratto con un sponsor (la campagna petrolifera Petronar). Negli anni successivi, la squadra raggiunse per tre volte la finale di Coppa del Rey (2009,2012, 2015), senza tuttavia riuscire ad alzare il trofeo. Tra le stagioni più fortunate c'è quella del 2015-16, annata in cui il club riuscì ad arrivare fino al quinto posto in Liga, ai quarti di Europa League, oltre ad alzare la sua seconda Supercoppa di Spagna grazie alla vittoria contro il Barcellona. Il resto è storia recente, con l'ottavo posto in campionato raggiunto al termine di questa stagione, anche grazie al tecnico Gaizka Garitano, tirando fuori la squadra dalla zona retrocessione e portandola fino all'ottavo posto finale. 

Le curiosità

Nel corso della sua storia ultracentenaria, l'Athletic Bilbao è stato protagonista di tanti episodi che, un modo o nell'altro, hanno fatto la storia del calcio. Una buona base di partenze è l'indole indipendentista, che non ha mai permesso a spagnoli e stranieri di giocare con la casacca del club: dal 1912 infatti, gli unici giocatori considerati sono infatti quelli di origini basche nati nella regione dell'Euskal Herria o cresciuti nelle giovanili di qualsiasi club della regione. Una regola mai messa in discussione. "Dio creò soltanto una squadra perfetta - dice un celebre motto dei tifosi biancorossi - le altre le riempì di stranieri". La squadra è riuscita nel tempo a valorizzare i suoi giocatori, basta pensare al caso recente del portiere Kepa Arrizabalaga, nato a pochi chilometri da Bilbao e ceduto al Chelsea per circa 80 milioni, o del difensore Aymeric Laporte, passato al Manchester City per 65 milioni.

I baschi però vengono ricordati anche per aver partecipato nel 1984 a quella che viene definita "La Battaglia del Bernabeu" , famosa rissa che coinvolse  alcuni giocatori dell'Athletic Bilbao e Diego Armando Maradona, allora giocatore del Barcellona. Si giocava la finale di Coppa del Rey e il Barcellona aveva un conto in sospeso con il difensore dell'Athletic Goikoetxea, che nel 1981 aveva rotto una gamba al tedesco Shuster. In quell'occasione però Maradona decise di compiere la vendetta colpendo con una ginocchiata in faccia al basco Sola. Il gesto provocò una rissa tra i giocatori, con il difensore più temuti dai blaugrana che alla fine aprì la coscia di Maradona con una tacchettata. La rissa si concluse con la squalifica di cinque giocatori, compreso l'argentino, che poco dopo si trasferì al Napoli. 

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