Mourinho è del Benfica: "Il Fenerbahçe? Ho sbagliato a sceglierlo"
Lo Special One ha parlato nella sua prima conferenza da allenatore dei portoghesi: "Ora mi sento più maturo. Qui ho ritrovato il mio livello"

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Nel pomeriggio, il Benfica ha annunciato l'ingaggio di José Mourinho, che dunque sostituisce Bruno Lage sulla panchina della squadra portoghese. Un approdo forse inaspettato e di cui lo stesso Special One ha parlato nel corso della sua prima conferenza stampa da tecnico.
"La mia 'sfortuna' è che, negli ultimi cinque anni, ho giocato due finali europee", le parole di Mourinho. "È la parte più sfortunata della mia carriera, la fase drammatica della mia carriera: negli ultimi cinque anni, ho giocato due finali europee. Arrivo al Benfica in una fase della mia carriera in cui... Non solo nella mia carriera, ma anche come persona... Penso di essermi trasformato in meglio. Sono più altruista, sono meno egocentrico, penso meno a me stesso, penso di più al bene che posso fare per gli altri, alla gioia che posso portare agli altri".
E ancora: "Non sono importante. Il Benfica è importante, i tifosi del Benfica sono importanti: sono il cuore di qualsiasi club, e del Benfica in un modo ancora più speciale. I giocatori sono importanti, e io sono qui per servire, per far vincere il Benfica. Il DNA del Benfica è vincente, ma penso anche che il DNA del Benfica sia perdente entro certi limiti".
Il portoghese ha poi spostato la sua attenzione sulla sua carriera e sulle critiche che gli vengono rivolte: "Oggi sono a un punto che definirei di grande maturità, in cui, oggettivamente, dico che se qualcuno si aspetta che io concluda la mia carriera tra quattro o cinque anni, si sbaglia. Sarò io a decidere quando la concluderò, e la concluderò quando sentirò di non avere più la stessa passione di oggi. Ho dei rimpianti: ho sbagliato a scegliere il Fenerbahçe, non rappresentava il mio livello, né culturale, né calcistico. Ho comunque dato tutto fino all’ultimo giorno, ma è stato doloroso. L’ho vissuto piangendo, proprio come sta facendo Bruno ora: per nessun allenatore è facile lasciare. Ma essere al Benfica per me significa ritrovare il mio vero livello".
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