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La tecnologia

Retroscena Var: ecco perché gli arbitri non lo usano

Con l'inizio della Serie A sono iniziate anche le prime polemiche sulle scelte arbitrali (vedi Juventus-Bologna). Nel sistema Var, però, ci sarebbe una falla

Arbitro che ricorre al Var

Arbitro che ricorre al Var (GETTY IMAGES)

La Redazione
29 Agosto 2023 - 11:22

La Serie A è appena iniziata e con lei anche le prime polemiche sulle scelte arbitrali. Al centro della discussione, ovviamente, gli episodi di Juventus-Bologna (su tutte il rigore non concesso per il fallo di Iling-Junior su Ndoye) che hanno portato allo stop dell'arbitro Di Bello e del Var Fourneau. Stando a quanto viene riferito dal Corriere dello Sport, alla base ci sarebbe un motivo che porta i direttori di gara ad evitare il ricorso alla tecnologia. Di seguito la spiegazione fornita dal quotidiano sportivo.

Nel momento in cui l'arbitro ricorre al Var, correggendo un chiaro errore grazie al sostegno tecnologico, perderà automaticamente 0,10 punti nella valutazione finale della partita. Una quantità significativa considerando che la scala dei giudizi va dall’8,70 (eccellente) all’8,20 (insufficiente). Prendendo d'esempio sempre la vicenda del signor Di Bello durante Juventus-Bologna, va anche sottolineato il fatto che l'osservatore degli arbitri (sempre presente allo stadio per valutarne la prestazione) avrebbe dato al fischietto pugliese un punteggio di 8,60 (quasi il massimo). Ergo: ai direttori di gara conviene evitare di ricorrere al Var per non rischiare un'abbassamento del punteggio totale. Questa falla nel sistema VAR porta gli arbitri, quindi, ad essere intimoriti nel ricorrere alla tecnologia, quando in realtà quest'ultima dovrebbe essere un sostegno alla loro direzione.

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