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Le parole

Italia, Gravina: "Resto ottimista per la qualificazione al Mondiale"

Il presidente della Figc: "È complicato modificare il calendario della Serie A in vista degli spareggi. Dobbiamo recuperare la spensieratezza di luglio"

La Redazione
16 Novembre 2021 - 20:20

Dopo lo 0-0 tra Italia e Irlanda del Nord, che ha impedito agli Azzurri di qualificarsi direttamente al Mondiale di Qatar del 2022, sono arrivate le parole di Gabriele Gravina. Il presidente della Figc ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine del consiglio federale: "Non buttiamo la croce addosso a questi ragazzi e torniamo a essere speciali per vincere i playoff. Io ci voglio andare al Mondiale, pur sapendo che è molto più complicato rispetto a prima. Ma ha ragione Mancini e resto ottimista, se lo guadagniamo a marzo con grandi sacrifici e difficoltà forse ci arriveremo con maggiore consapevolezza". Gravina ha poi continuato: "A livello individuale non possiamo competere con altre corazzate, siamo una squadra normale che ha fatto qualcosa di straordinario come vincere un Europeo. Alcuni episodi ci hanno dato ragione, ora gli stessi episodi ci sono andati contro in due partite chiave e se ti giochi due jolly fai fatica, anche perché fisicamente e psicologicamente non stavamo bene. Non sono preoccupato. La progettualità della federazione non è finalizzata a vincere l'Europeo o il Mondiale. Il nostro progetto non finisce a Belfast. Abbiamo raddoppiato il valore commerciale anche in tempi di magra, cercando di essere credibili come dirigenti e dando un'immagine importante del calcio italiano".
Non sembra invece realizzabile un ripensamento da parte della Lega di Serie A del calendario del campionato, per favorire uno stage per gli Azzurri in prossimità degli spareggi, previsti tra il 24 e il 29 marzo prossimi: "Con tutta la massima volontà ci proveremo ma la vedo molto complicata. Il 30 gennaio (sosta decisa dalla Uefa per le qualificazioni sudamericane) è al momento l'unica finestra disponibile. Già stamattina abbiamo chiesto alla Lega di fare qualche riflessione con noi ma ad oggi sono abbastanza incartati come noi".

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