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Sassuolo-Roma, di Francesco: "A Trigoria è cambiata la mentalità di tutti"

Il tecnico nel post-partita: "Dobbiamo essere bravi a crescere nella mentalità, ma sono già stati fatti molti passi avanti"

La Redazione
20 Maggio 2018 - 21:30

Eusebio Di Francesco ha parlato al termine della gara contro il Sassuolo. Queste le sue dichiarazioni:

Di Francesco a Premium Sport

I numeri di questa stagione sono un limite da migliorare?
"Penso che abbiamo avuto la seconda difesa del campionato. Dobbiamo migliorare in fase realizzativa, perché ancora concretizziamo poco"

Fazio ha detto che forse inconsciamente da un certo punto in poi vi siete concentrati più sulla Champions...
"Assolutamente nella mia testa no, ed è quello che voglio far capire ai miei giocatori: le partite vanno trattate tutte alla stessa maniera. Noi dobbiamo essere bravi a mettere dentro i giocatori giusti e a crescere, soprattutto nella mentalità: vi assicuro che a Trigoria è cambiata la testa di tutti"

Se l'aspettava la vittoria dell'Inter all'Olimpico?
"Hanno fatto un grandissimo campionato entrambe: forse la Lazio aveva fatto un po' meglio, ma l'Inter è rimasta attaccata fino alla fine da grande squadra qual è"

Potete crescere ancora...
"Sicuramente nell'accompagnare le azioni. A volte lasciamo un po' scoperta la nostra metà campo, ma fa parte del gioco. Il prossimo anno saremo un pochino avvantaggiati perché i giocatori conoscono di più la mia idea di gioco e io conosco loro"

Qualche rimpianto per i punti persi tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018?
"Mi piace guardare avanti, non indietro. Non ci dobbiamo mai accontentare: continuiamo a crescere".

Con quale spirito e obiettivi ripartite?
"Con il desiderio e la voglia di migliorarsi. Il campo darà la risposte. Dobbiamo lavorare ancora meglio e di più, lasciando stare le chiacchiere che si faranno da qui ai prossimi mesi".

Fiducioso che Monchi riesca a trattenere Alisson?
Non mi è arrivato nulla, so che è ancora il nostro portiere e me lo tengo stretto. Spero possa rimanere.

Di Francesco a Sky Sport

E' rimasto sorpreso dalla vittoria dell'Inter?
"Non avevo grande interesse in questa partita. Si vedeva che era al cardiopalma e così è stata"

Un voto a questa stagione?
"In Champions abbiamo fatto qualcosa di incredibile, ma in campionato abbiamo perso un po' troppi punti e ci siamo ripresi negli ultimi tempi"

E' fiducioso in vista del mercato?
"Certo, da questa settimana con il direttore e la società ci tufferemo a tempo pieno in ciò che dovremo fare".

Di Francesco in conferenza stampa

"La squadra ha avuto un ottimo approccio alla gara, poi è uscito il Sassuolo che voleva fare risultato a tutti i costi. Noi ci siamo un po' allungati anche per poca qualità. Vi assicuro che tenerli sul pezzo questa settimana non è stato facile, ma siamo riusciti a portare a casa una vittoria importante".

L'accoglienza ricevuta a Sassuolo?
"E' stato un vero piacere, è come tornare a casa".

Dove si deve intervenire per competere al vertice?
"Abbiamo fatto qualcosa di straordinario in Champions, in campionato invece ci siamo un po' persi. Sicuramente cercheremo di migliorare, magari dando continuità a certi calciatori. Ma questa squadra non va smantellata. Il prossimo anno saremo avvantaggiati perché loro conosceranno già la mia idea di gioco e io conoscerò la maggior parte di loro".

Problemi al ginocchio per Florenzi?
"Secondo me ha avuto la sindrome da Mapei... No, era solo un po' affaticato".

Un anno fa si diceva che non avresti potuto far bene in una big, invece hai smentito tutti...
"Sì, adesso però dobbiamo confermare quello che è stato fatto. Ho avuto serenità e tranquillità anche nei momenti difficili, senza dare peso alle parole esterne. Lo facevo qui e l'ho fatto anche a Roma, dove spesso si enfatizza troppo".

Di Francesco a ROMATV

Bastava un punto. Ma qui a Sassuolo la Roma ha vinto, ha fatto la partita. Mentalità cambiata?
"Sì, va sottolineato che bisogna sempre giocare per vincere. Fossimo venuti a Sassuolo per il pareggio avremmo avuto ancora più filo da torcere di quanto non ce ne sia stato comunque. Siamo partiti bene, poi ci siamo disuniti. Loro bravi con quei due attaccanti che hanno qualità nelle ripartenze. Comunque abbiamo vinto una partita che volevamo vincere fortemente. E non era facile tenerli concentrati (i ragazzi, ndr) questa settimana".

Rendimento da trasferta da Scudetto. Cosa deve cambiare in casa il prossimo anno?
"Hai detto tutto tu. Bisogna avere maggiore continuità, bisogna cercare di difendere meglio. Siamo seconda difesa campionato e per me questo è positivo, ma soprattutto in casa dobbiamo cercare di essere più cattivi per realizzare la mole di gioco che produciamo. Magari non facendo partite bellissime, le grandi squadre sono capaci di portare a casa il risultato positivo. In questo noi dobbiamo cercare di migliorare e capire che anche non nelle migliore condizioni dobbiamo portare il risultato a casa.

Concretizzare. Cattiveria, decisione o mentalità?
"Sono mancate tutte queste componenti. Mancata qualità nelle scelte finali davanti al portiere. Dobbiamo migliorare e alzare l'asticella di questa squadra dal punto di vista tecnico. Si è creata però una buona mentalità, specialmente "crescente". Bene il primo periodo, meno bene il secondo. Ma ora si è creata consapevolezza in questo gruppo. E questa squadra deve ripartire da questa consapevolezza e deve migliorare nella concretezza. Poi certo che gli allenamenti sono la base per tutto questo.

Riesci a spiegarci cosa è successo in quel periodo difficile?
"A volte la foga è un errore. Abbiamo trovato dopo l'equilibrio. E l'equilibrio è importantissimo. Perché non puoi giocare tutta la stagione al massimo. E nel discorso dell'equilibrio mi ci metto anch'io, in primis. Bisogna portare a casa le partite a volte aggredendo un po' meno, soprattutto se capisci che non ci sei fisicamente".

Fuori casa una sola sconfitta. E 42 punti. Strano.
"Strano sì, ma fuori casa abbiamo avuto più equilibrio. In casa invece volevamo il risultato, a volte con troppa fretta. E con la frenesia si rischia solo di prendere il secondo gol. Dobbiamo essere più equilibrati in casa, avere pazienza e meno frenesia nel ribaltare i risultati eventualmente negativi".

Magari perché in casa gli avversari si chiudono.
"No, abbiamo squadre che si chiudono anche fuori casa. Diventa tutto relativo. Nelle partite in casa abbiamo commesso errori di troppo. Dobbiamo essere bravi, come oggi, nel capire che non eravamo brillantissimi e prenderci qualche metro in più, avere più pazienza".

Come si immagina la prossima Roma. Più agile, più brillante, più fisica?
"Penso che la fisicità non vada persa, ed è importante per competere sia in Italia che in Europa. Per quanto riguarda la qualità penso che vada messa dentro la squadra qualche giocatore con la qualità di saltare l'uomo nell'uno contro uno. Ma in realtà questa squadra, se andate a vedere le statistiche è insieme all'Atalanta quella che ha fatto più dribbling. Non si può dire che ci manchi il desiderio di puntare l'avversario. Poi si può migliorare nelle scelte, nella qualità. Poi si può lavorare con i ragazzi che ho, come abbiamo fatto durante quest'anno, per fargli capire che quello che propongo può essere anche per loro un grande vantaggio".

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