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VIDEO - Di Francesco: "Contro il Chievo partita difficilissima. Schick è pronto"

L'allenatore giallorosso ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida contro i gialloblù: "La formazione? E' un segreto. Tutti devono stare concentrati"

La Redazione
09 Dicembre 2017 - 12:42

L'allenatore della Roma Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida contro il Chievo Verona di domani alle ore 12,30 allo Stadio Bentegodi. Queste le sue parole:

Ieri Monchi ha detto che domani è una partita fondamentale. Qual è il valore che dà a questa partita?

Effettivamente dopo una qualificazione importante in Champions viene una partita molto delicata. Dovremo portare a casa i tre punti, è una trasferta difficile. Sapete quanto è ostica come squadra il Chievo sotto tutti i punti di vista. Ne sa qualcosa anche il Napoli. Sarà difficilissima, dobbiamo dare una risposta importante e ritornare a vincere fuori casa dopo il pareggio col Genoa. Non è una tappa definitiva, ma importante. Ci vuole un'ottima partita con il Chievo per confermare quanto di buono abbiamo fatto fino ad adesso.

Ci sarà tanta rotazione o no?

Ancor di più in questa gara la formazione è molto riservata, per tenere tutti i giocatori sul pezzo, attenti, dopo la soddisfazione della qualificazione in Champions. Non dobbiamo abbassare la guardia. Non sanno nemmeno loro chi giocherà, cercherò di tenere nascosta la formazione fino a domattina. Devono sentirsi tutti titolari e concentratissimi.

Dzeko e Kolarov titolari?

Vedremo, come sì o come no. Potrebbero rigiocare, effettivamente non c'è la necessità di farli riposare per forza, ci sono stati cinque giorni per riposarsi. Si può recuperare bene. Devo valutare Florenzi e Perotti, che non si sono allenati come gli altri in settimana. Gli altri si sono allenati al meglio.

A che punto è Schick? E' il suo momento?

Non ti dico se gioca, ma è pronto per giocare dal primo minuto. Che è già una notizia. Per questa partita sto valutando la possibilità di farlo giocare dall'inizio, non so ancora il ruolo. Ma potrebbe giocare dall'inizio.

Nuovo stadio decisivo per la crescita. A che punto è la Roma di Di Francesco? A cosa può ambire in questo momento?

Il fatto di essere competitivi a livello strutturale è la base per creare una squadra importante. Bisogna partire dalle infrastrutture e sullo Stadio condivido il pensiero del Presidente. A che punto siamo? Dobbiamo ancora dimostrare tanto, siamo in crescita, abbiamo fatto risultati importanti, ma non bastano. Dobbiamo dimostrare di essere veramente forti sia in Italia sia a livello internazionale. Siamo sulla strada giusta, ma non dobbiamo fermarci. La nostra crescita passa anche dal fatto che tutti si devono sentire importanti, l'importanza tu la dai quando dici una cosa e la fai, bisogna essere coerenti. Conta tutto compreso lo stadio.

Come ha convinto Monchi a sceglierla?

Lui andava alla ricerca di un allenatore che avesse un metodo, non di uno che ne dice tante e poi ne fa poche. Io sono stato molto chiaro su quello che faccio, diretto. Poi non so cosa gli è piaciuto o meno. Sono stato me stesso, cercando di trasmettere la mia filosofia e il mio metodo di lavoro.

Lorenzo Pellegrini è pronto per giocare titolare? Come stanno Nainggolan e Strootman?

Nainggolan e Strootman stanno molto bene, Pellegrini benissimo, domani sceglierò. Ha fatto una buona prestazione, condita dal gol, è successo anche a Strootman. Entrambi dopo la SPAL hanno avuto maggiori certezze, il gol dà ad ogni calciatore delle sensazioni positive. Pellegrini per me è sempre un giocatore importante e può giocare dall'inizio, come a partita in corso. La formazione non ve la dirò mai oggi. Voglio che siano tutti sul pezzo.

Quanto può aver influito sui rinnovi la crescita internazionale della Roma?

Io sono dell'idea che tanti calciatori hanno ambito o ambiranno a venire alla Roma, non mi meravigliano i rinnovi. Sono giocatori integrati nel progetto, credono fortemente nella crescita di questa squadra e di portare a casa risultati importanti. Sono cose di cui io non parlo mai né con la società né con i giocatori, non fa parte del mio lavoro. Con Monchi c'è stata molta chiarezza, non faccio formazioni in base agli anni di contratto, ma in base a quelli che reputo opportuni da far scendere in campo. E per me è una grande forza.

Lei non parla mai di scudetto, è molto cauto. Dall'altra parte Allegri parla spesso della Roma. Chi bleffa?

Lui può parlare benissimo delle altre, ha vinto tutto. Se non sono cauto io chi dovrebbe esserlo? Chi non vorrebbe vincere? Dobbiamo migliorare sotto tanti aspetti, siamo ancora dietro, stiamo rincorrendo, l'anno scorso c'è stato un ottimo secondo posto, campionato strepitoso, ma non si è vinto niente. Sono giustamente cauto, perché mi rendo conto che questo ambiente ha bisogno di pompieri. Noi dobbiamo infiammare la gente, infiammare il pubblico con le prestazioni e con la voglia di fare gol agli avversari e vincere le partite. Ma questo non è sinonimo di vittoria. Sono cauto, hai detto bene, mi si addice.

Ha fatto 11 punti in un girone di Champions, cosa è cambiato dal punto di vista internazionale?

Non posso giudicare gli anni precedenti perché non gli ho vissuti. I numeri dicono questo. Mi fa piacere aver fatto questi risultati, ma non è finita qui, non ci dobbiamo accontentare. Abbiamo un ottavo, ancora non sappiamo chi sarà l'avversario. Chiunque sia l'avversario dobbiamo essere bravi e consapevoli di quello che stiamo facendo. Di quello che è stato o sarà ne parliamo più avanti.

Che differenza c'è tra i ds italiani e Monchi? Per chi tiferà tra Juve e Inter?

Ho conosciuto direttori sportivi molto bravi, ma Monchi ha una conoscenza impressionante dei giocatori, noi due ragioniamo sempre sulle qualità dei giocatori, ma noi scegliamo sempre giocatori che piacciono a entrambi, è una cosa chiara dall'inizio, mi piace il suo modo di fare, il fatto di voler tastare e sentire le nostre impressioni. Juventus-Inter? Spero in un pareggio, anche se la Juventus in casa è difficilissima da affrontare, l'Inter sta facendo veramente bene. Sarà una bellissima partita che vedremo in tv.

Emerson Palmieri è pronto per giocare dal primo minuto?

Più Schick, ma Emerson è in crescita, si sta allenando veramente bene. Sto valutando. Schick ha dato qualche risposta in più dal punto di vista fisico, ma sono veramente contento. Entro una settimana, dieci giorni, lo vedrete titolare.

Un suo parere su Bruno Peres? E' un po' sparito…

Dopo Madrid abbiamo fatto tre partite, con molta probabilità domani giocherà dall'inizio. E' risolta la questione. Sono scelte, ho due terzini: Florenzi e Peres. Ho fatto delle scelte in base alle partite, agli avversari. Domani Peres giocherà titolare. Se siete stati attenti un paio di giocatori titolari ve li ho detti.

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