Ritratti

Sordi e Totò: Alberto, scusi ceniamo?

Amati da tutti. Irripetibili. Romanista il primo. Agnostico il secondo, nato quando il Napoli neanche esisteva

PUBBLICATO DA Stefano Romita
09 Ottobre 2017 - 06:42

La comune estrazione artistica era il Varietà. Più tardi sostituito dall'Avanspettacolo: quel "qualcosa" di molto comico e breve che anticipava, sul palco dei teatri, lo spettacolo vero e proprio. Per volere del fascismo, chi trasformava lentamente in cinematografo il proprio locale otteneva importanti sgravi fiscali. Così, in attesa del film,e per accontentare la platea, molti proprietari utilizzavano l'astuzia della doppia programmazione. A Roma come a Napoli. Il punto di contatto tra i due attori, che rappresentano ancora oggi la massima espressione del cinema italiano non è solo questo. Non sono molti in realtà, alcuni noti altri meno. Un solo film insieme (I re di Roma, 1951), due pellicole in cui entrambi si misurarono con la figura di presidente di una società di calcio e brevi incontri nella vita privata. Un paio di questi già noti. Altri, come quello descritto nelle prossime righe, rimasti per anni riservati e considerati "spezzoni"di vita privata.

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