VIDEO - Nuovo stadio, l'ex Sindaco Marino: "Va fatto, ma non a Pietralata"
L'ex primo cittadino della Capitale sui social: "Anche io fui favorevole al nuovo impianto sportivo giallorosso, ma che non venga utilizzata un'area verde stupenda

(GETTY IMAGES)

A commentare la questione relativa al nuovo stadio della Roma, è intervenuto anche Ignazio Marino. L'attuale vicepresidente del gruppo dei Verdi/Alleanza Libera Europea, Sindaco di Roma dal 2013 al 2015, ha pubblicato su Instagram un post sui social che lo ritrae nei pressi di Pietralata, l'area individuata per il nuovo impianto sportivo giallorosso. A corredo di tale post, il messaggio di Marino:
"Tutti lo sanno: ???????? ???????? ???????????????????????? ???????????????????? ???????????????? ???????? ???????????????????????? ???? ???????? ???????????????????? ???????? ???????????????????????????? ???? ???????? ???????????????????????? ???????????????????????????????????????? ???????????????????????? ????????????????. ???????? ???????????????????????? ???????? ???????????????? ????????????????????????????????????????. Ma è importante, per tutte le romane e tutti i romani, che l’interesse pubblico sia la stella polare per il rilascio di una concessione, di un contributo, di una licenza e di un qualsiasi altro vantaggio proveniente dall'Unione Europea, dallo Stato, dalla Regione o da un Comune.
Qui a Pietralata sembra che questa stella illumini più un interesse privato che pubblico. Il nuovo Stadio della Roma si può e si deve fare. Deve però portare con sè un chiaro vantaggio pubblico. Invece qui a Pietralata si vuole sfruttare un'area verde senza nulla restituire alla città.
La "Legge sugli stadi", la n. 147 del 2013 (con le successive modifiche), prevede la "dichiarazione di pubblica utilità" finalizzata alla riqualificazione urbana e alla realizzazione di interventi per la mobilità sostenibile. In cambio di queste opere pubbliche, chi si propone di realizzare lo stadio ottiene (1) la semplificazione delle procedure autorizzative; (2) la remunerazione del capitale attraverso la possibilità di costruzione di immobili con destinazioni d'uso diverse da quella sportiva, complementari e/o funzionali al finanziamento e alla fruibilità dell'impianto.
Perchè non si pensa quindi di realizzarlo dove esistono edifici urbani abbandonati e nel degrado più totale da decenni? Ad esempio tra gli otto ettari dei Mercati Generali a Ostiense? Un'area ben servita da tre linee su ferro: metropolitana, treno per Ostia e tram, ma abbandonata nelle mani di imprenditori privati che NULLA hanno fatto in 20 anni, se non lasciarla al degrado più inverosimile. Perchè invece regalare 500 mila metri cubi di area commerciale e di edifici privati da realizzarsi a Pietralata, quando esistono soluzioni più sostenibili e più coerenti con la necessità di rigenerazione urbana della città?
L'opera privata deve servire l'interesse pubblico.
Sacrificarlo a vantaggio di pochi è un triplice delitto: ambientale, finanziario e sociale".
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