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Dalla semifinale di Champions all'exploit con Garcia: ecco chi è Aouar

Il suo contratto col Lione scadrà nel giugno del 2024 e piace molto alla Roma. Centrocampista di qualità, ama inserirsi e può giocare anche come trequartista

Houssem Aouar con la maglia del Lione

Houssem Aouar con la maglia del Lione

29 Giugno 2022 - 08:55

Come anticipato, il nome più caldo delle ultime ore in queste ore in orbita Roma è quello di Houssem Aouar, che sembrerebbe essere sempre più vicino a vestire la maglia giallorossa a partire dalla prossima stagione. Il fantasista franco-algerino è da anni uno dei giocatori più in vista del campionato francese nonostante la sua giovane età.

Non è da tutti raggiungere una semifinale di Champions League a ventidue anni. A maggior ragione se lo si fa con una squadra come l'Olympique Lione, che di certo non calca palcoscenici del genere ogni stagione. Ma Houssem Aouar, classe 1998, è uno a cui la personalità non manca, nonostante la giovane età: è una delle caratteristiche, assieme alle sue doti tecniche, che lo hanno fatto finire nei radar di Tiago Pinto e José Mourinho per rinforzare ulteriormente il centrocampo della Roma per il 2023-24. Di quel Lione, allenato dall'ex tecnico romanista Rudi Garcia, Aouar è stato la stella, assieme a Depay: due assist in altrettante sfide contro la Juventus, negli ottavi di Champions, che hanno permesso ai francesi di eliminare i bianconeri (1-0 e 1-2). Altri due assist nel sorprendente 3-1 con cui la squadra di Rudi ha fatto fuori il Manchester City nei quarti, prima di arrendersi al Bayern (poi campione d'Europa) nelle semifinali.

Gli esordi

Nato e cresciuto a Lione, di origine algerina, Houssem è entrato nelle giovanili dell'Olympique nel 2009, quando aveva soltanto 11 anni. Dopo tutta la trafila nel vivaio, ha debuttato in prima squadra il 16 febbraio del 2017, nell'andata dei sedicesimi di Europa League contro l'AZ Alkmaar; una settimana dopo, sempre con gli olandesi, il primo gol nella vittoria per 7-1 della squadra allora allenata da Bruno Genesio. Squadra che, negli ottavi, avrebbe poi eliminato la Roma di Spalletti, ma Aouar non fu convocato. Fattosi le ossa all'ombra di talenti come Fekir, Lacazette e Tousart, il centrocampista ha poi debuttato anche in Ligue 1 ad aprile. La stagione 2017-18 è stata quella della continuità: a 19 anni, 44 presenze e 7 gol gli sono valsi l'attenzione di molti top club. Trattare col Lione, però, non è mai facile, e le richieste del patron Aulas hanno spaventato anche i portafogli più disponibili.

Seguono altre due buone annate tra il 2018 e il 2020, culminate con la già citata semifinale di Champions League nel post-lockdown, con Aouar che in più di una circostanza veste anche la fascia di capitano del Lione. Sette reti nel 2018-19, addirittura 10 nella stagione seguente, nella quale però Garcia non riesce a conquistare trofei. A ottobre 2020 arriva anche il debutto in Nazionale (con l'Under 21 aveva raggiunto la semifinale Europea nel 2019): Houssem brilla per un'ora, servendo due assist nel 7-1 con cui i Bleus travolgono l'Ucraina. Seguono quindi due stagioni non entusiasmanti, nelle quali il club rossoblù fatica, raccogliendo un settimo e un quarto posto in Ligue 1. Le prestazioni del centrocampista subiscono una lieve flessione, complice il rendimento negativo di tutta la squadra. Dal canto suo, Aouar fa registrare sempre bei numeri in termini di gol e assist, confermandosi come uno dei prospetti più interessanti della Ligue 1. Del resto, non sono tanti i calciatori che, a 25 anni, vantano 175 presenze nel massimo campionato francese e 34 tra Champions ed Europa League.

Le caratteristiche

Centrocampista di piede destro dotato di ottime qualità tecniche, Aouar ha giocato sia in un centrocampo a due, sia come mezzala nel 4-3-3: bravo negli inserimenti, nelle verticalizzazioni e nell'ultimo passaggio, ma meno abile in fase difensiva, deve necessariamente essere affiancato a un mediano cosiddetto "di rottura" che abbia compiti di interdizione. Le sue doti lo hanno portato spesso ad agire da trequartista centrale nel 4-2-3-1 che spesso Rudi Garcia ha utilizzato durante la sua esperienza a Lione. Sa come posizionarsi tra le linee, per fare male alle difese avversarie, può (per caratteristiche) ricoprire quel ruolo di raccordo tra centrocampo e attacco: vede linee di passaggio spesso nascoste ai più e, pur non essendo un gigante (è alto 1,75 e il suo peso si aggira sui 70 chili) sa come resistere agli assalti degli avversari.

Insomma, non un regista classico, ma un giocatore in grado di accendere la luce, come suol dirsi, e di trovare la giocata negli ultimi 30-40 metri. Dopo tanti anni a Lione, sembra pronto per il grande salto e Roma potrebbe essere la piazza ideale per compierlo.

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